La situazione in seno al TNC “Ivan de Zajc” si è fatta “rovente” e fino all’inizio di settembre non si sapranno le sorti dell’attuale sovrintendente, Marin Blažević. Nel corso degli ultimi mesi le parti in causa hanno spolverato accuse e controaccuse, facendo ricorso a ispezioni, avvocati e altri mezzi per discreditare gli avversari”. Nel corso di alcune dichiarazioni ai media, Blažević, parlando dei membri del Consiglio cittadino che vorrebbero destituirlo e che appartengono alle fila del PGS (Alleanza litoraneo-montana), li ha definiti “fascisti” e ha dichiarato che fanno uso di metodi fascisti e antidemocratici per imporre il proprio volere. In risposta a queste sue parole, oggi, giovedì 5 agosto, Franjo Butorac e Tea Mičić Badurina hanno annunciato una denuncia per calunnia e hanno spiegato perché trovano particolarmente offensiva l’accusa di fascismo, rivolta ai membri di un partito nato e costruito sui valori dell’antifascismo.

A stretto giro di posta è arrivata la riposta di Marin Blažević: “In più di un’occasione ho pensato di fare loro causa per aver leso il mio onore e la mia reputazione, però poi ho sempre rinunciato nella speranza che si sarebbero ravveduti – ha continuato -. Se è vero che ora sporgeranno denuncia nei miei confronti, capisco che per quel partito non c’è più speranza. Nonostante tutto, devo ribadire che in nessuna occasione non ho detto che si tratta di un ‘partito fascista’. È vero, invece, che in una lettera inviata al sindaco Filipović e al suo vice, Sandra Krpan, come pure al capodipartimento alla Cultura Šarar e al ministro Obuljen Koržinek, ho dichiarato che ‘Reputo che i metodi della calunnia, delle pressioni politiche, del ricatto e della persecuzione che viene effettuata nei miei confronti dall’Alleanza litoraneo-montana sono sostanzialmente – fascisti’. Dunque, non ho affermato che il partito è fascista, ma i loro metodi e questa è una bella differenza. Resto saldo in queste convinzioni e sono pronto a difenderle davanti a un giudice”, ci ha riferito Blažević.