Si è spento Claudio Ugussi. Un punto fermo della CNI

L’intellettuale, scrittore, pittore e poeta di Buie è scomparso all’età di 91 anni. Con la sua poliedricità innata ha sempre rappresentato uno dei maggiori punti di riferimento per la cultura e l’arte della nostra minoranza

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Si è spento Claudio Ugussi. Un punto fermo della CNI
Claudio Ugussi in una foto d’archivio. Foto: Željko Jerneić

La Comunità Nazionale Italiana piange la perdita dello scrittore, pittore e poeta Claudio Ugussi, una delle colonne portanti della cultura della CNI, spentosi all’età di 91 anni a Buie. Instancabile nella sua attività creativa, Ugussi con la sua poliedricità innata rappresentò sempre uno dei maggiori punti di riferimento per chi voleva conoscere la cultura e l’arte della CNI. Innamorato della sua terra e del paesaggio del Buiese, che ispirò tanti suoi dipinti, Claudio Ugussi amò tanto anche il mare, al quale sono legati diversi suoi racconti, ma fu interessato soprattutto a raccontare il dramma dell’esodo e l’esperienza dei “rimasti”.
Le ferite della prima giovinezza
Come rileva il prof. Antonio Pellizzer nella sua Antologia degli scrittori italiani dell’Istria e di Fiume per gli alunni della classe VIII e delle scuole medie superiori “Voci nostre”, “la consapevolezza critica raggiunta negli anni della maturità sembra non soddisfarsi pienamente con il codice pittorico. C’è l’urgenza di comunicare in via diretta e non simbolica o implicita i suoi pensieri, il suo dramma interiore, la sua fine e saputa ironia che suona un po’ canzonatoria delle cose di questo nostro mondo, le ferite della prima giovinezza. Con il passare degli anni e con il perdurare dell’imposizione perversa di un processo, che allora sembrava irreversibile, di assimilazione e di sbiadimento delle radici che lo legavano visceralmente alla memoria storica, fatte di amicizie e di sentimenti, quelle ferite si trasformarono lentamente in solchi d’amarezza e di insoddisfazione, se non addirittura in un senso di rivolta, che aveva bisogno impellente di manifestarsi”. Claudio Ugussi apparteneva – scrive ancora Pellizzer – “a quella generazione che ha subito il contraccolpo dell’esodo nel delicatissimo momento in cui si iniziavano a radicare i primi amori, le prime convinzioni sui grandi temi filosofici della vita, a consolidare le amicizie dell’infanzia, nel momento cioè in cui si era appena lasciato alle spalle il mondo dell’adolescenza e si stava imboccando la via che portava al mondo dei grandi. […] Si era dei ragazzi che si affacciavano alla soglia dei vent’anni quando la scure impietosa dell’esodo si abbatté per la seconda volta nel volgere di poco più di un lustro su quelle generazioni devastando un tessuto sociale e sentimentale appena ricucito per lacerarlo, questa seconda volta, irrimediabilmente”.
La passione per la pittura
Nell’intervista che ci concesse nel 2019, dopo aver ottenuto uno dei suoi numerosi premi “Istria Nobilissima” per il racconto “Confronto al limite”, Ugussi parlò della sua passione per la pittura, un’altra arte che segnò la sua vita. “Direi che la pittura e il disegno sono un ‘male di famiglia’ – ci raccontò –. Mio padre fu un bravissimo disegnatore, mentre i miei due fratelli sono pure pittori. […] … la scrittura viene dopo la pittura, alla quale mi appassionai già da ragazzo. Fui allievo di Romolo Venucci e in classe feci i ritratti dei compagni di scuola. Venucci mi seguiva perché capì subito che ero dotato per la pittura. Dopo essermi stabilito a Buie, accadde un giorno che Venucci mi capitò a casa perché ebbe il compito di venire in Istria per vedere che cosa facessero i pittori connazionali. Guardò con attenzione tutti i miei dipinti e si avvicinò a quello a cui stavo lavorando in quel periodo, un po’ in stile cubista. Il tratto fu molto leggero, per cui commentò: ‘Ugussi, lei è un grande uomo, ma fa un dipinto così delicato. Come mai?’. Dopo che se ne andò, presi arrabbiato un pennello grosso e dipinsi sul quadro alcuni segni neri. Era il 1960.”
Premi e riconoscimenti
Claudio Ugussi nacque nel 1932 a Pola dove frequentò le scuole elementari. Completato il Liceo a Fiume, frequentò l’Università a Zagabria dove si laureò in Lettere e filosofia con una tesi sulla narrativa di P.A. Quarantotti Gambini. Insegnò per trent’anni, dal 1959, lingua e letteratura italiana presso la Scuola media superiore italiana di Buie, dedicandosi anche alla pittura. Pubblicò le sue prime liriche in “Poesia 1” e “Poesia 2” del 1964 e 1968, pubblicate dalla nostra Casa editrice Edit. Nel 1969 apparve la sua silloge “Gli ulivi” (Fratelli Palombi Editori, Roma) con una prefazione di Renzo Frattarolo. Oltre che per la pittura, nel corso della sua carriera ottenne numerosi premi letterari al Concorso d’Arte e Cultura “Istria Nobilissima” per testi di narrativa (“La poltrona”, 1981; “Il pittore”, 1985; “La partenza di Obi”, 1986; “Viaggio di circostanza”, 1988; “Vado a Roma, vieni anche tu”, 1990). Venne pubblicato anche a Udine, presso l’editore Camponotto, il suo romanzo “La città divisa”, una storia autobiografica che va dal 1944 al 1947 e narra le sofferte vicende della città di Pola in quegli anni. Molte delle sue opere di poesia, narrativa e saggistica sono state pubblicate sull’Antologia “Istria Nobilissima” e sulle riviste “La Battana”, “Alisei”, “IstriAmica”, “Književna Republika”, “Trenutak proze” e “Literarisch reisen: Istrien”.
I funerali di Claudio Ugussi si svolgeranno presso il cimitero di Buie domani, 20 luglio 2023 alle ore 18.

Furio Radin: «Claudio è stato prima di tutto un amico»
L’On. Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, ha dichiarato: “Claudio per me era prima di tutto un amico e membro di una famiglia che era amica della mia famiglia. Per me è stato un duro colpo apprendere la notizia della sua scomparsa perché non sapevo che fosse così grave in questo momento. Per noi della CNI è venuto a mancare un punto fermo, una colonna, un uomo importante in quanto intellettuale, scrittore, pittore e poeta, ma anche in quanto persona, perché anche se non apparteneva alla schiera di coloro che volevano che si scrivesse tutto quello che dicono – anzi, era contrario a ciò – pensava molto alle questioni legate alla CNI, aveva le idee molto chiare e amava molto la Comunità Nazionale Italiana. Aveva, naturalmente, i suoi dubbi e le sue opinioni su quello che eravamo – e lo sappiamo tutti noi che abbiamo letto le sue opere –, ma anche su quello che dovremmo essere. Claudio, riposa in pace. Esprimo alla sua famiglia il mio cordoglio più profondo”.

Maurizio Tremul: «Fu una delle colonne portanti della CNI»
“Ci lascia Claudio Ugussi, una delle colonne portanti della letteratura, dell’arte e degli intellettuali più illuminati della Comunità Nazionale Italiana – ci ha detto il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, sconvolto per la scomparsa del grande scrittore e artista –. Ugussi fa parte di quella generazione di padri fondatori della cultura degli italiani rimasti sul territorio del proprio insediamento storico dopo la Seconda guerra mondiale. Fu una persona umanamente molto semplice, molto vicina a tutta la realtà della CNI. Dal punto di vista intellettuale, artistico e culturale, fu una delle menti più avanzate. Lascia in dono alla nostra Comunità preziosissime opere artistiche e letterarie che formano un’eredità straordinaria. Si sta chiudendo un’era; un’epoca di coloro che hanno costruito le basi artistico-culturali della nostra CNI, lasciando alle nuove generazioni il patrimonio culturale straordinario che noi abbiamo il dovere di non sciupare e di non dilapidare, ma di conservare gelosamente e valorizzare proseguendo nel loro lavoro, attualizzandolo alle nuove tendenze della CNI, ma con la stessa creatività, passione e amore con cui loro hanno dedicato l’intera esistenza alla nostra piccola Comunità, fuori e lontano da ogni egoismo e interesse personale, guardando al di là dell’orizzonte.
Claudio Ugussi, che avevo sentito pochi giorni fa al telefono, insieme alla moglie, alla quale faccio le mie sentite condoglianze, come pure a tutta la famiglia e agli amici, donerà un importante lascito delle sue opere d’arte alla futura Casa dell’istroveneto che noi abbiamo proposto e che vorremmo venissero ritratte con il concorso di tutti gli organi e tutte le istituzioni dell’Unione Italiana. Questo rende ancora più grande e generoso il suo lavoro e apporto alla nostra CNI. Mi stringo vicino alla famiglia e a Claudio: un grazie di cuore dal profondo dell’anima”. 

Marin Corva: «Una grande perdita per tutta la CNI»
Anche il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, ha espresso il suo messaggio di cordoglio. “Con la scomparsa di Claudio Ugussi, non solo il Buiese, ma tutta la CNI ha perso un grande scrittore e pittore che ha lasciato un segno indelebile nella storia della CNI. Esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia”.

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