L’estro creativo di Stjepan Đukić Pišta

In occasione della celebrazione del 10º anniversario della manifestazione «100% zagorsko», il Museo civico di Fiume (Cubetto) ha inaugurato la mostra «La tua terra»

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L’estro creativo di Stjepan Đukić Pišta
Tra le autorità presenti Zlatko Komadina, Željko Kolar e Marko Filipović. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Nell’ambito della celebrazione del decimo anniversario della manifestazione “100% zagorsko”, il Museo civico di Fiume (Cubetto) ha ospitato l’inaugurazione della mostra “La tua terra” (Tvoja zemlja) del pittore accademico dell’abitato di Lozan (nei pressi di Virovitica) Stjepan Đukić Pišta, realizzata dalla Città di Fiume in collaborazione con la Regione di Krapina e dello Zagorje.

Una retrospettiva
Trattandosi del primo allestimento del rinomato artista (che ha esposto anche a Milano, Sydney, New York, Melbourne e in altre gallerie a livello mondiale) nel capoluogo quarnerino, l’esposizione è stata concepita quale retrospettiva della sua attività dal 1996 al 2023, sviluppata nella bellezza di 71 quadri di varie dimensioni e intelaiature, collocati negli spazi del pianterreno e del primo piano.
L’evento ha avuto luogo alla presenza del sindaco di Fiume, Marko Filipović, dei presidenti delle Regioni litoraneo-montana e di Krapina e dello Zagorje, rispettivamente Zlatko Komadina e Željko Kolar, della vicepresidente della Regione di Krapina e dello Zagorje, Jasna Petek, dell’ex sindaco del capoluogo quarnerino, Vojko Obersnel, del sindaco di Klanjec, Zlatko Brlek, del presidente della Camera di commercio croata – Camera regionale di Krapina, Anđelko Švaljek, della direttrice dell’Ente turistico “Biser Zagorja”, Tatjana Petranović Capar, del f.f. di direttore del Museo civico di Fiume, Mladen Urem e di molti altri ospiti. Nel suo breve intervento, quest’ultimo si è detto molto soddisfatto di ospitare le opere di una personalità artistica molto affermata e particolare della scena artistica croata quale è Stjepan Đukić Pišta, che il pubblico quarnerino non ha ancora avuto opportunità di conoscere, rilevando che “la mostra presenta il lavoro dell’artista in modo emblematico, toccando le sue diverse fasi, tecniche e approcci. Siamo felici che, attraverso le sue originali opere abbia portato nel capoluogo quarnerino una nuova sensibilità”.

Dipinti come romanzi
A seguire, Đukić Pišta ha spiegato che, in considerazione del fatto che il pubblico locale non lo conosce o lo conosce poco, per la mostra al Cubetto ha scelto le opere che lo presentano al meglio. In tale contesto ha specificato che “volevo affascinare i visitatori con ogni singolo dipinto, di cui ognuno rappresenta un romanzo speciale al quale mi sono approcciato in modo esclusivo, sia nei termini del soggetto trattato, che della tecnica. Questo è per me un pubblico nuovo, un nuovo interesse, ma anche quello della mia Regione che mi ha scelto, così come il desiderio della Città di Fiume di propormi nel modo in cui vedete”.
Sulla falsariga delle sue parole il presidente della Regione di Krapina e dello Zagorje, dopo aver ringraziato Obersnel, Komadina e Filipović per l’ottima decennale collaborazione relativa alla sunnominata manifestazione e la calorosa ospitalità della stessa in Corso, ha affermato che la mostra dell’illustre artista è una sorta di regalo ai fiumani, alla quale seguirà il trasferimento del Festival di Krapina presso il Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, nella durata di una giornata.

Ottima cooperazione tra Regioni
A confermare l’ottima cooperazione tra le due succitate Regioni e la Città di Fiume e rimarcare il fascino dello Zagorje è stato anche Zlatko Komadina, a detta del quale “si tratta di una specifica e bellissima area verde delle nostre colline, i cui abitanti sono brava gente. Hanno guidato Paesi e sono stati grandi artisti del calibro di Augustinčić e di Mihanović”. Infine, prima di dichiarare aperta l’esposizione, Filipović ha ribadito che “l’amicizia tra la nostra Regione, quella di Krapina e dello Zagorje e della Città di Fiume è contrassegnata da tutta una serie di progetti e collaborazioni di successo, tantoché possiamo ritenere questa mostra il coronamento del decennio precedente, nel corso del quale sul nostro Corso abbiamo avuto modo di contemplare tutto ciò che lo Zagorje ha da offrire. Ci mettiamo in nota per un’ulteriore collaborazione, i percorsi tracciati dal mio predecessore Vojko Obersnel sono sicuri e non ho dubbi che la stessa non solo continuerà, ma verrà maggiormente approfondita. Devo dire che nello Zagorje mi sento come a casa mia e spero che anche voi qui vi sentiate come nella vostra ‘hiža’. Sono anche convinto che tanti fiumani apprezzeranno l’esposizione”.

La voce della critica
La mostra, che oltre a quello culturale, possiede anche carattere commerciale e rimarrà in allestimento al Museo civico fino al 25 febbraio, è accompagnata da un copioso catalogo in lingua croata, inglese e italiana. Nello stesso si possono leggere le recensioni dei rinomati critici d’arte Ivica Balagović, Marija Lamot e Hrvoje Kovačević, tutti presenti all’inaugurazione quarnerina, i quali hanno condiviso le loro riflessioni con i convenuti. Il primo ha specificato che l’azione dell’esposizione, oltre a manifestarsi nella figurazione o nei ritratti, è intuibile nella potente espressività coloristica dei paesaggi e che a catturare l’attenzione del visitatore è soprattutto l’astrazione, sia delle opere organiche che di quelle paesaggistiche. Sulla scia delle nuove correnti straniere, ha ancora rilevato, le tendenze contemporanee si prodigano a incoraggiare gli artisti nel cimentarsi nella realizzazione di quadri astratti e, in tale contesto, è chiaramente osservabile la pronta risposta di Stjepan Đukić Pišta alla sfida.

Chiari tratteggi di linee e colori
La poetessa e docente di filosofia Marija Lamot si è soffermata sulle diverse fasi che caratterizzano il lavoro del pittore, specificando che “nella sua ricchezza, lo spazio della creazione artistica di Stjepan Đukić Pišta comprende diversi momenti, il che è visibile anche in questa retrospettiva. Gli stessi, però, non s’intervallano in ordine cronologico, bensì in modo alternato. Nella fase di eccellente ritrattista esprime le peculiarità intrinseche di ciò che dipinge avvalendosi di chiari tratteggi di linee e colori, mentre nei quadri di paesaggi e persone si sposta in quella impressionista dell’immediatezza dell’esperienza e della raffigurazione degli oggetti con lampi di luce e colore”.
“Ho avuto la fortuna di visitare Pišta nel suo studio, di ascoltare le sue riflessioni e testimoniare della sofferenza nel creare. A tutto ciò che si ammira nelle opere della mostra sono precedute ricerche, dubbi, notti insonni, vagabondaggi e, da ultimo, la rivelazione. Fondamentalmente, credo che dei dipinti siamo più soddisfatti noi, che rispettiamo il suo lavoro, dell’autore stesso. Ma questo è il destino di tutti i grandi artisti”, ha concluso il presidente dell’Associazione croata degli artisti indipendenti, Hrvoje Kovačević. Ad allietare il pubblico con preziosi intervalli musicali sono stati il solista dell’opera del TNC “Ivan de Zajc”, Marko Fortunato, e il noto tastierista dello Zagorje, Jurica Vugrek.

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