L’esistenza dell’essere umano negli scatti in bianco e nero

Nella galleria Fotoclub di Spalato è stata inaugurata la duplice mostra di Fanita Barčot-Nikolac e Milena Milenković. Una parte dell'esposizione era stata proposta anche a Fiume

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L’esistenza dell’essere umano negli scatti in bianco e nero
Maja Prgomet, Fanita Barčot-Nikolac, Ana Žanko e Ivica Nikolac. Foto: DAMIANO COSIMO D’AMBRA

Grande affluenza di visitatori presso la galleria del Fotoclub di Spalato per l’apertura della mostra di fotografie intitolata “Forma odslikavanja” (Forma del rispecchiamento). La mostra propone un duplice allestimento fotografico appartenente a due autrici. Il primo allestimento intitolato “Ćelava pjevačica” (La cantatrice calva) contiene le opere fotografiche create dall’artista fiumana classe 1963, Fanita Barčot Nikolac. Sono delle foto in cui l’artista mette in risalto il corpo avvolto in un corpo.

Stati d’animo enigmatici
L’artista rappresenta nelle foto gli stati emotivi con separazione del corpo, la distanza e nello stesso tempo con l’attrazione del corpo l’intimità. Il corpo raffigurato in diverse pose rivela all’osservatore non un messaggio materiale di esso, ma stati emotivi e domande universali sull’esistenza dell’essere umano. Le espressioni del corpo esprimono ed emanano molti stati d’animo dell’artista che spesso sono anche misteriosi ed enigmatici in cui il soggetto fotografato, in gesti, in pose intime e sensuali darà all’osservatore indicazioni di emozioni che saranno a lui rivelate o nascoste. Le foto scattate a casa sua mostrano un mondo frammentato e trascinano l’osservatore nella sceneggiatura elaborata di un corpo che si traveste e si nasconde in pose ironiche, esaltando i gesti sottili del corpo. Nello stesso momento interagisce nell’ambiente con un gioco di luci creando un effetto di falsa vicinanza di visione del corpo e dell’individuo. Il corpo fotografato è stato catturato nella visione di uno spazio limitato in cui l’artista si esprime in uno stile artistico nella forma manieristica. La fotografa Fanita Barčot Nikolac è membro dell’HDLU di Fiume e dell’HDLU dell’Istria, predilige la fotografia in bianco e nero e si esprime altrettanto bene con le foto a colori sperimentando diverse tecniche fotografiche.

La realtà nascosta
L’altro allestimento fotografico, come ospite alla mostra principale, è stato creato dalla giovane autrice Milena Milenković di Belgrado. Il ciclo esposto è intitolato “Alter ego” ed anch’esso ha come tema l’espressione del corpo. I corpi appartengono in questo caso al mondo della fotografia che rende la realtà piatta e distorta e dunque non offrono tutta la verità sull’argomento. I corpi rappresentati della giovane artista esprimono molti stati emotivi, molte volte in spazi visivi angusti e claustrofobici limitati da spessori di vetro. Questi vetri creano una distanza tra l’osservatore e un campo visivo limitato e desolato della foto in cui le forme corporee sono delimitate da linee. L’osservatore deve creare una distanza fisica e spaziale tra sé e l’opera per poter interagire con i corpi. Molte opere si presentano ricoperte da vetri in cui l’artista rappresenta le emozioni dei corpi e i messaggi di esso nelle pose e nelle linee dei movimenti fluidi e convulsi in cui l’osservatore sembra guardi in spazi delimitati da finestre. Vi sono alcune foto dell’artista che appartengono ad un suo ciclo intitolato “Ego virilis”. In queste foto i corpi, al contrario di “Alter ego”, sono più fluidi e luminosi.

Un viaggio artistico
Fanita Barčot Nikolac ci ha spiegato che la mostra era stata presentata a Fiume ed era stata fatta insieme ad una sua collega ospite di Belgrado, Milena Milenković appunto. “Qui a Spalato l’ambiente della galleria è più piccolo così abbiamo esposto opere in cui viene espresso il messaggio dell’essenza principale della mostra – ha ricordato –. I due allestimenti sono in realtà un viaggio artistico in cui ci interroghiamo sul significato della nostra esistenza. Questo viene fatto attraverso il prisma del significato degli stati d’animo dell’individuo e la rappresentazione delle emozioni del suo corpo che trasmette l’espressione spirituale e non materiale”.
Fanita Barčot Nikolac è membro del Fotoclub di Fiume e a Spalato ha esposto fotografie sin dalla fondazione del Fotoclub spalatino ricevendo anche premi. “È sempre bello ritornare a Spalato perché sono nata in questa città”, si è detta felice la fotografa.

Donne e nudo femminile
Il fotografo spalatino Feđa Klarić, presente all’apertura della mostra, ha precisato che in questi tipi di mostra c’è l’espressione del corpo nudo perché questo è un tema che si vede raramente nel mondo fotografico anche fra gli amanti della fotografia. “Sono felice che le autrici siano due donne. Di solito il nudo femminile è una creazione artistica fatta dal maschio. Molto interessante è la tecnica del bianco e nero usata dalle autrici che è un genere poco usato oggidì e raro nel mondo della fotografia moderna. La scuola della fotografia fiumana è sempre interessante e grazie ai soci della scuola fiumana si può imparare sempre qualcosa di nuovo”, ha precisato Klarić.
Secondo il curatore della mostra, Ivica Nikolac, invece, l’esibizione ha l’intento di esprimere due estetiche diverse. Queste ultime segnano una differenza tra due artiste separate da due generazioni, divise da una distanza temporale di 30 anni. La più giovane, Milenković, ha acquisito un piccolo bagaglio di esperienza artistica che si arricchirà con il passare degli anni. Le sue opere sono cariche di foto che esprimono un simbolismo marcato e sono piene di energia. La seconda artista, Fanita Barčot Nikolac, dimostra grande esperienza e le sue foto sono cariche e ricche di emozioni interne.
La mostra, inaugurata dalla nuova presidente del Fotoclub di Spalato, Ana Žanko (subentrata a Maja Prgomet) rimane aperta fino al 20 ottobre prossimo.

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