La cultura europea diventa accessibile alle categorie sociali marginalizzate

La conferenza «La cultura a tutti» ha inaugurato l’omonimo progetto del valore di 30mila euro

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La cultura europea diventa accessibile alle categorie sociali marginalizzate
Sanja Kapidžić, Maja Ogrizović e Damir Herega. Foto: RONI BRMALJ

L’associazione “Filmaktiv” e i suoi partner, l’Associazione dei non udenti e ipoudenti della Regione litoraneo-montana e l’Associazione dei non vedenti della Regione litoraneo-montana, hanno organizzato la conferenza “La cultura a tutti”, con la quale ha avuto inizio ufficialmente l’omonimo progetto della durata di 18 mesi.

Il progetto “La cultura a tutti” incoraggia l’inclusione nella cultura e sviluppa la coscienza dell’importanza delle pratiche inclusive tra i giovani dai 15 ai 30 anni d’età e tra le persone che lavorano nell’industria culturale.
I dettagli del progetto finanziato dall’Unione europea dal fondo Erasmus+ sono stati esposti da Maja Ogrizović e Sanja Kapidžić dell’associazione Filmaktiv nella parte introduttiva dell’incontro tenutosi nella Casa dell’infanzia a Fiume.

Dare voce ai disabili
“Il nostro obiettivo di base è capire quanto i contenuti, ma anche le strutture, siano inclusivi – ha puntualizzato Ogrizović -. Una volta terminata questa analisi, faremo in modo di proporre e sostenere progetti culturali di inclusione volti soprattutto alle persone affette da invalidità e in un secondo momento anche progetti di parità di genere ed economica. Per dare a tutti la possibilità di partecipare alla conferenza Damir Herega, dell’Associazione dei non udenti e ipoudenti, si è offerto di tradurre la conferenza nel linguaggio dei segni. Anche se il progetto di inclusione è iniziato già nel 2016, devo dire che negli ultimi sette anni abbiamo maturato tanto e abbiamo sviluppato una prospettiva nuova della problematica. La prima cosa che abbiamo imparato è che non possiamo proporre progetti inclusivi senza interpellare prima i diretti interessati, ovvero le persone che dovrebbero venire incluse. Per questo motivo anche questa conferenza è stata pensata per dare voce a tutti e soprattutto ai giovani affetti da invalidità”.

Opere inclusive
Ogrizović ha ricordato che alcune delle prime iniziative si sono concentrate sulla traduzione dei film in un linguaggio adatto ai non vedenti e ai non udenti. Ben 42 film croati sono stati sottotitolati seguendo le indicazioni fornite dai non udenti o trasposti in altri formati. Sembra assurdo, ha spiegato Ogrizović, che tali iniziative debbano venire da associazioni indipendenti, visto che la maggior parte dei film croati è finanziata da fondi pubblici e quindi dovrebbe puntare a tutti i cittadini, anche quelli che non vedono o non sentono. L’associazione “Filmaktiv” ha fatto anche l’esperimento inverso, ovvero ha mostrato a un pubblico non disabile una pellicola “inclusiva”, per studiarne la reazione, che è stata molto positiva.
Visto il successo di questo formato, sono stati realizzati quattro DVD inclusivi ispirati a opere letterarie per non udenti e non vedenti, ma anche per bambini che non sanno ancora leggere e non potrebbero seguire i sottotitoli. Visto, però, che i lettori DVD sono diventati obsoleti, prossimamente questi formati saranno disponibili online in seno al progetto “Un libro per tutti”, realizzato in collaborazione con la Biblioteca civica di Fiume e l’associazione “Portić”. Già ora altre biblioteche croate hanno fatto richiesta di accesso a queste opere letterarie inclusive, ha concluso Ogrizović.

Una serie di sondaggi
Sanja Kapidžić si è rivolta ai presenti per parlare dei dettagli del progetto “La cultura a tutti”, che è iniziato a settembre di quest’anno e si concluderà il 29 febbraio del 2024 ed è del valore di ben 30mila euro.
“Il progetto, che inizia con questa conferenza, ha una durata lunga perché comprende pure una serie di analisi e sondaggi – ha affermato Kapidžić -. Consulteremo i giovani tra i 15 e i 30 anni d’età non solo a Fiume, ma anche nel Gorski kotar, per vedere cosa pensano si possa fare per rispondere al meglio alle loro esigenze. Il secondo passo sarà la fondazione di un Consiglio culturale inclusivo dei giovani, al quale seguirà un’indagine sul livello di adeguamento della cultura alle persone disabili, ovvero un’indagine delle condizioni in seno al Museo d’Arte moderna e contemporanea (MMSU), della Biblioteca civica di Fiume e della Casa dell’infanzia. Visiteremo le strutture con i giovani disabili, valuteremo la presenza di ascensori o rampe, nonché la disponibilità di contenuti inclusivi. Ovviamente, anche altre istituzioni possono aderire al progetto per aprirsi alle categorie sociali marginalizzate. La fase successiva sarà uno studio delle pratiche inclusive applicate a livello internazionale e nazionale e l’applicazione di modi di inclusione”.

Assicurato il Youthpass
Kapidžić ha ricordato che tutti i ragazzi che parteciperanno al progetto, indipendentemente dall’età o dal fatto se siano disabili o meno, otterranno un Youthpass, ovvero un certificato di partecipazione che può venire inserito nel Curriculum vitae e in base al quale i futuri datori di lavoro possono valutare il grado di consapevolezza sulle pratiche inclusive.
Alla parte introduttiva della conferenza è seguita una tavola rotonda sull’importanza delle pratiche inclusive alla quale hanno preso parte Tea Rubeša, Tino Vodanović, Mirta Dekanović, Roland Bogdan, Sandra Nuždić, Emil Mandarić, Damir Herega e Maja Ogrizović.

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