Il Teatro nazionale raccontato agli studenti

La produttrice esecutiva del TNC «Ivan de Zajc» di Fiume, Noemi Dessardo, ha spiegato ai giovani come si svolge il lavoro davanti e dietro le quinte

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Il Teatro nazionale raccontato agli studenti
Il TNC “Ivan de Zajc”. Foto: RONI BRMALJ

Gli studenti del Dipartimento di Italianistica di Fiume hanno nel loro curriculum la possibilità di svolgere un tirocinio che entra a far parte del piano di studio e tra le tante possibilità a loro disposizione c’è pure quella di svolgerlo al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”. Per poter valutare se siano interessati a questo tipo di pratica o sbocco lavorativo in un prossimo futuro, i giovani devono essere a conoscenza del funzionamento del teatro in generale e di un teatro nazionale nello specifico. A parlare con un gruppetto di studenti del lato pratico dell’allestimento degli spettacoli è stata ieri la produttrice esecutiva dello “Zajc”, Noemi Dessardo, che è stata presentata agli studenti dal docente Ivan Jeličić.

Noemi Dessardo e Ivan Jeličić.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Quello che non si vede…
“Si possono leggere tante informazioni riguardo al teatro, i programmi e gli artisti che vi lavorano – ha esordito –, ma non è semplice comprendere il funzionamento di un organismo complesso come il teatro. Per questo motivo reputo che sia utile parlare con qualcuno che ci lavora. Nel teatro esiste una gerarchia in cima alla quale c’è il sovrintendente, affiancato dai direttori artistici. Si tratta di ruoli che vengono svolti a mandato e quindi non è un posto fisso come potrebbe esserlo quello di un tecnico. Il sovrintendente e i direttori artistici sono portatori di un’idea di teatro e di un programma”.
Dopo aver illustrato il modo in cui un teatro viene coordinato dai vertici, Dessardo si è soffermata sulle varie compagnie che vi operano, ovvero il Dramma Italiano, il Dramma Croato, il Balletto e l’Opera che si suddivide in solisti, coro e orchestra sinfonica.
La specificità dello “Zajc” rispetto agli altri teatri in Croazia o persino nel mondo è che ospita due compagnie di prosa. Entrambe le compagnie sono stabili e il Dramma Italiano è stato istituito persino prima del Piccolo Teatro di Milano, la prima compagnia stabile di tutta Italia.

Come nasce uno spettacolo
Il teatro non è fatto, però, soltanto da autori e interpreti. Una parte molto importante, persino essenziale, del lavoro è svolta dal dipartimento tecnico, che si occupa della manutenzione della scena, della costruzione di scenografie, luci, audio e tanto altro. Senza i tecnici non esisterebbe il teatro.
Dessardo ha parlato di come si organizza uno spettacolo per illustrare ai ragazzi quali siano i procedimenti nella scelta del titolo o del tema da rappresentare, del regista, del testo e del team d’autore. Ciò che solitamente lo spettatore dà per scontato è, invece, il prodotto di un’oculata scelta dettata dai gusti del pubblico, dai desideri dei direttori artistici, ma anche dai finanziamenti a disposizione.

L’ultimo anno del mandato
“Il nostro teatro ha un numero fisso di produzioni da realizzare in ogni stagione teatrale – ha illustrato la produttrice esecutiva – e la produzione di uno spettacolo è simile all’organizzazione di un evento culturale di altro tipo. Il mio ruolo in quanto produttrice esecutiva è portare alla realizzazione uno spettacolo che è ancora nella mente del direttore artistico. Lo slogan di questa stagione teatrale è ‘Ora o mai più’ e vuole sottolineare in maniera forse un po’ provocatoria che si tratta dell’ultimo anno del mandato. In sintonia con questo slogan, i direttori artistici scelgono dei titoli e propongono gli artisti e poi mi contattano per curare la parte pratica. Alcuni registi, se sono alle prime armi, si affidano al nostro team artistico di costumisti, coreografi, drammaturghi e scenografi, mentre altri registi già affermati vengono con tutta l’equipe e sta a noi organizzare il viaggio, l’alloggio e gli onorari. Il mio lavoro è coordinare e accordare queste collaborazioni, definire gli orari di lavoro per gli attori, gli orari per le prove, preparare i contratti e altro ancora. C’è poi anche il problema dei diritti d’autore. È più facile, infatti, portare in scena Shakespeare che un autore contemporaneo. Una volta scelto il testo, i collaboratori, preparati i contratti e raccolti tutti i dati, mi occupo dell’organizzazione degli alloggi. L’inizio del lavoro vero e proprio è la riunione del team d’autore che fa gli schizzi dello spettacolo. Il dipartimento tecnico, che conosce la scena, esprime il proprio parere in merito alla parte pratica della realizzazione e della possibilità dei laboratori di fabbricare gli elementi necessari. Poi lo scenografo e il direttore tecnico mi contattano per vedere se riusciamo a far rientrare i costi nel nostro budget”.

Il direttore di scena
Noemi Dessardo ha parlato anche degli orari di lavoro delle varie categorie e del ruolo del direttore di scena, da lei svolto in precedenza. Lo stage manager o direttore di scena dirige lo spettacolo sulla scena, ovvero orchestra lo spettacolo così come è stato definito dal regista. Il direttore di scena conosce a memoria tutte le parti e deve essere presente alle prove, ma la parte sicuramente più importante di questo lavoro è che rappresenta il principale comunicatore tra la parte artistica e quella tecnica.

I finanziamenti e il Dramma Italiano
Le domande degli studenti hanno riguardato la parte finanziaria dell’allestimento degli spettacoli e Dessardo è stata molto chiara in questo senso, spiegando che lo “Zajc” è finanziato dal denaro pubblico, ovvero dal bilancio cittadino per quanto riguarda gli stipendi dei trecento dipendenti, ma anche dai fondi del Ministero della Cultura e dei Media. Il Dramma Italiano, invece, gode anche dei finanziamenti del Ministero degli Affari esteri italiano, della Regione istriana per gli spettacoli che vanno in tournée in Istria e del Consiglio delle minoranze della Repubblica di Croazia. Ovviamente non tutti gli spettacoli sono ugualmente dispendiosi e se alcuni hanno costi di allestimento veramente modici, una grande produzione operistica può arrivare anche a centomila euro. Dessardo ha parlato pure del marketing, ovvero della sezione che si occupa della vendita dei biglietti, della stampa del materiale promozionale, pubblicità, social media e altro. Alla fine della lezione, esposta in maniera chiara e lineare, Noemi Dessardo ha invitato gli studenti non solo a porre delle domande, ma anche a contattarla in caso di interesse per lo svolgimento dello stage allo “Zajc”.

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