Fulfinum. Cinquant’anni dalla preziosa scoperta

Al PPMHP è stata annunciata la giornata di studio dedicata all’antica città romana sita nei pressi di Castelmuschio

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Fulfinum. Cinquant’anni dalla preziosa scoperta
Il sito archeologico di Fulfinum-Mirine. Foto: Goran Žikovic

Negli spazi del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume è stata annunciata in occasione del 50.esimo anniversario della scoperta della scritta con il nome dell’antica città di Fulfinum nei pressi di Castelmuschio (Omišalj) sull’isola di Veglia, la giornata di studio “Fulfinum-Mirine” che si terrà oggi nel succitato sito archeologico. Il programma avrà inizio alle ore 11 e vedrà la partecipazione di esperti dell’Università francese Franche-Comté – istituto Chrono-Environnement/Associazione alPAK, del Ministero della Cultura e dei Media, delle Università di Pola e Zara, del Museo archeologico dell’Istria di Pola, del Museo archeologico e dell’Istituto di archeologia di Zagabria.

Importanti anniversari
Il sindaco di Castelmuschio, Mirela Ahmetović, ha innanzitutto ricordato che il suo Comune celebra quest’anno alcuni importanti anniversari, ovvero il trentesimo della fondazione del Comune e il ventesimo dalla visita di papa Giovanni Paolo II. “L’anniversario più importante, nell’ottica storico-culturale, è il cinquantesimo anniversario della scoperta delle prime testimonianze dell’esistenza dell’antica città di Fulfinum – ha rilevato Ahmetović –. È importante celebrare questo segmento della sua storia, in quanto nell’opinione pubblica Castelmuschio viene spesso ingiustamente osservato soltanto come una località industriale, dal momento che diversi progetti industriali strategici si trovavano e altri si trovano ancora nei pressi del Comune. Castelmuschio è molto di più e il nostro obiettivo è promuovere il suo patrimonio storico-culturale”.

Ciclo di concerti
Jelena Bigović, responsabile del Dipartimento per le Attività sociali e gli affari comunali del Comune di Castelmuschio, ha spiegato che nella località di Fulfinum-Mirine è in corso il ciclo di concerti “Klasika na Mirinama” (La musica classica a Mirine), il quale viene organizzato dal 2017, che propone ogni mercoledì del mese di luglio delle serate musicali tra gli affascinanti resti dell’antica città. Quest’anno si sono già esibiti i Solisti zagabresi, mentre questa sera, alle ore 21, è in programma il concerto di Vanja Zelčić, Igor Vlajnić e Slavko Sekulić, con l’accompagnamento al pianoforte di Nada Matošević-Orešković. Il 26 luglio sarà la volta del Quartetto zagabrese, mentre l’ultimo appuntamento è previsto il 2 agosto, quando si esibiranno il chitarrista Srđan Bulat e il contralto Biljana Kovač. L’ingresso a tutti i concerti è libero. Jelena Bigović ha quindi ricordato che il Comune di Castelmuschio, assieme all’associazione aIPAK, aveva preso parte al progetto europeo Transfer, nell’ambito del quale è stato realizzato un modello comune di gestione del parco archeologico di Fulfinum-Mirine. Il progetto ha coinvolto anche Italia, Slovenia, Serbia, Grecia e Albania.

Il paradosso della zona industriale
L’archeologa Morana Čaušević-Bully dell’Università francese Franche-Comté – istituto Chrono-Environnement/Associazione alPAK, ha ricordato che il sito di Fulfinum venne scoperto grazie al lavoro della storica dell’arte e dipendente del Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato, Radmila Matejčić e di Aleksandra Faber dell’Istituto di archeologia di Zagabria.
“Duemila anni fa, Plinio il Vecchio e Claudio Tolomeo scrivevano di due città sull’isola di Veglia, di cui una, Curicum, era senza dubbio Veglia Città, mentre la seconda era chiamata Fulfinum, ma per secoli non si sapeva dove si trovasse – ha puntualizzato l’archeologa –. Paradossalmente, a svelare il mistero contribuì la realizzazione della zona industriale sull’isola negli anni Settanta. In quegli anni, nella zona di Mirine, dove si sapeva dei resti di una chiesa paleocristiana, durante una campagna di scavi archeologici vennero scoperti anche i resti di una città romana, ovvero di una scritta in pietra con il nome Fulfinum”, ha precisato Morana Čaušević-Bully, la quale ha quindi annunciato l’odierna giornata di studio e i temi che verranno trattati nel suo ambito. Ha spiegato che non si parlerà soltanto delle ricerche nel sito archeologico, che sono ancora in corso, ma si cercherà di inserire la città nel contesto dell’antichità e del Medioevo e si tratteranno pure temi legati all’economia, al commercio, alla religione e alla storia militare dell’epoca. Ha rilevato, inoltre, che alle ricerche sul sito si è unito recentemente anche l’Istituto archeologico dell’Università di Varsavia, che porta avanti gli esami geofisici della zona per scoprire quali siano le sue potenzialità archeologiche.

Morana Čaušević-Bully, Jelena Bigović e Mirela ahmetović.
Foto: Goran Žikovic

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