«Forum Tomizza». Carnevalizzazione della coscienza

Gli Incontri di Frontiera, un progetto che rappresenta uno dei più importanti focolai letterari e intellettuali, tornano ad animare da oggi fino al 20 maggio prossimo lo spazio istriano tra Trieste, Capodistria e Umago

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«Forum Tomizza». Carnevalizzazione della coscienza
Martin Lisjak, Irena Urbič e Neven Ušumović. Foto: Mariella Mehle

“Carnevale senza frontiere” è il titolo ironico del Forum Tomizza di quest’anno che prende il via oggi con conclusione prevista per sabato 20 maggio. Torna ad animare lo spazio istriano tra Trieste, Capodistria e Umago uno dei pochi progetti culturali internazionali che coltiva, promuove e realizza il concetto multi-trans-culturalità.

Unione di tre Paesi
Da 24 anni unisce autori, scrittori, filosofi, umanisti, giornalisti e opinionisti sloveni, croati e italiani, nonché ospiti provenienti da una più ampia area dell’Europa centrale e dei Balcani e si è assicurato l’attenzione dei media diventando un punto di riferimento per la riflessione e il superamento di qualsiasi confine. Costruito simbolicamente sull’eredità letteraria dello scrittore istriano, Fulvio Tomizza, il progetto rappresenta uno dei più importanti focolai letterari e intellettuali nel triangolo di contatto di tre Paesi, portato avanti grazie all’esemplare collaborazione di quattro entità quali il Club Culturale di Capodistria, la Biblioteca civica di Umago, il Gruppo 85 e il Club sloveno di Trieste affiliato inoltre con le tre istituzioni minoritarie confinanti.

Valori sociali e civili
A detta degli organizzatori, rappresenta un’autentica piattaforma di bellezza che, attraverso il potere dell’arte e del pensiero critico, comunica con insistenza al pubblico i fondamentali valori sociali e civili. Il tema di quest’anno ha tratto spunto dal pensiero di Mihail Bahtin, filosofo, critico letterario e storico dell’arte, secondo il quale “i grandi sconvolgimenti, anche in campo scientifico, sono sempre seguiti da una certa carnevalizzazione della coscienza”. Altro elemento che ha ispirato il titolo è stato l’abbattimento dei confini e l’entrata della Croazia nell’area Schengen con le conseguenti emozioni che hanno pervaso la popolazione istriana di frontiera, (ri)trovatasi priva di confini fisici. “Purtroppo i fili spinati ci sono ancora e le genti dei tre Stati conoscono ancora troppo poco e superficialmente i propri vicini”, ha rilevato l’organizzatrice Irena Urbič nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Loggia Vecchia di Capodistria.

Percezione carnevalesca del mondo
Nonostante ciò, ha osservato il coorganizzatore Neven Ušumović, quest’anno sarà ancora più facile visitare tutte e tre le località e sentire la completa unità di tre luoghi, tre lingue, culture e nazioni, che tuttavia sono collegate dall’unità dello spirito istriano. La riflessione a cui sono invitati i partecipanti, ha spiegato Urbič, è intesa ad affrontare la tematica delle valvole di sfogo sociali, ovvero il periodo di rilassamento dopo la grande pandemia e le repressioni vissute quotidianamente. Nell’inseguimento di un rinnovamento utopico dei legami umani, gli organizzatori invitano pertanto alla percezione carnevalesca del mondo, all’estasi della liberazione da tutti i confini che si stanno tracciando tra i Paesi e le regioni, tra gli artisti e la vita, tra gli attori e gli spettatori. Il Forum Tomizza apre uno spazio di discussione, dove in modo fresco e non convenzionale, vengono invitati anche i giovani ad assumere un atteggiamento socialmente attivo.
A inaugurare il simposio sono alcuni eventi “pre Forum” a partire da stasera a Umago nella Biblioteca civica con la conferenza di Erika Šporčić Calabrò dal titolo “La produzione teatrale di Giuseppe Rota”. A Capodistria invece, in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” sarà proiettato presso palazzo Gravisi-Buttorai il documentario “Le storie in movimento: Fulvio Tomizza e i contemporanei” ideato da Massimiliano Schiozzi e a cura di Martina Vocci. Domani, mercoledì, dopo la passeggiata per la città guidata da Jasna Čebron, che svelerà gli itinerari tomizziani, sarà inaugurata la mostra fotografica di Maurizio Frullani dal titolo “Santi, miti e leggende”, curata da Maja Briski.

Conferenze e mostre
In contemporanea invece a Trieste, ha annunciato Martin Lisjak del Club sloveno, presso la Stazione Rogers si terrà un incontro con la giornalista Martina Vocci, il regista Igor Pison, la giornalista Rosanna Turcinovich Giuricin, il poeta Gianluca Pacciucci e la critica cinematografica Mila Lazić, mentre il discorso d’apertura sarà affidato a uno dei padri del Forum, Milan Rakovac. La giornata di giovedì sarà caratterizzata a Capodistria dal Convegno ospitato in mattinata presso il Palazzo Pretorio e aperto da Marcel Štefančič jr.. Vi parteciperanno lo scrittore Diego Zandel, il critico letterario e saggista belgradese Saša Ćirić, la scrittrice e attivista zagabrese Monika Herceg, da Lubiana la poetessa e compositrice Nina Dragičević e il sociologo Marijan Rupert nonché da Sarajevo Ahmed Burić, scrittore, poeta, giornalista e traduttore. Nel pomeriggio invece, presso la Loggia vecchia avverrà l’inaugurazione della mostra “Lapis Histriae: Caos Kairos Kaos Art Posters” curata da Maja Briski.
Nella cornice del giardino della famiglia Čalija nel centro cittadino sarà riproposto anche in quest’edizione il programma “Poeta in corso” dove interverranno Barbara Korun, Nina Dragičević, István Ladányi, Monika Herceg, Diego Zandel e Ahmed Burić.

«Lapis Histriae 2023»
Venerdì 19 maggio il Forum si trasferisce a Umago dove nella mattinata presso la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” avrà luogo la premiazione del concorso “Lapis Histriae 2023” a cui seguirà il Convegno che verrà aperto dal regista sloveno Goran Vojnović. Vi parteciperanno lo spalatino Dragan Markovina, i lubianesi Renata Salecl e Jedrt Maležič, l’ungherese István Ladányi, la triestina Rosanna Turcinovich Giuricin e il fiumano Aljoša Pužar. Nel pomeriggio in piazza San Martino si potrà assistere alle performance di Slavica Marin e dei poeti Diego Zandel, Monika Herceg, István Ladányi, Nina Dragičević, Bojan Krivokapić e Maja Klarić. La serata proseguirà al Circolo con la presentazione della traduzione croata del romanzo di Tomizza “Dove tornare”, edito dalla Biblioteca civica di Umago a cui presenzieranno la traduttrice Lorena Monica Kmet e la redattrice Sanja Roić. Seguirà quindi la presentazione del libro di Milan Rakovac “Slovo Bosni” assieme all’autore, l’editrice Šura Dumanić, l’autore della postfazione Ahmed Burić e il redattore Neven Ušumović. Il Forum Tomizza 2023 si concluderà nella mattinata di sabato 20 maggio come da tradizione a Matterada con la commemorazione sulla tomba di Fulvio Tomizza.

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