Pisino. Un millennio racchiuso in un volume

La ristampa anastatica del libro bilingue di Nerina Feresini, un progetto avviato nel 2013 dalla compianta Graziella Paulovich, è stata presentata negli spazi della Comunità degli Italiani di Pisino

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Pisino. Un millennio racchiuso in un volume
In prima fila Marin Corva con la consorte, Maurizio Tremul, Suzana Jašić e Bruno Cergnul. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Alla Comunità degli Italiani di Pisino è stata presentata l’edizione bilingue del libro della pubblicista e professoressa di lettere Nerina Feresini, edito per la prima volta nel 1983 in occasione della celebrazione del millennio della prima menzione della città di Pisino nei documenti storici.

Il volume “Pisino. Una città – un millennio 983-1983/Pazin. Jedan grad – jedno tisućljeće 983.-1983.”, edito dalla nostra casa editrice Edit, è suddiviso in quattro parti di cui la prima è dedicata alla storia di Pisino, alla sua gente immortalata nelle fotografie e nei documenti, ma anche nei ricordi dei posteri. La seconda parte del libro è dedicata alle istituzioni culturali-sociali-ricreative; la terza parte alle scuole e l’ultima parte (appendice storico-artistica) ai luoghi. A parlare del volume sono stati il giornalista triestino Massimo Gobessi e lo storico Gaetano Benčić, alla presenza di numerosi ospiti, tra cui il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, il sindaco di Pisino, Suzana Jašić e il vicesindaco di Pola, Bruno Cergnul.

Consultabile anche dalla maggioranza
In apertura del suo intervento Massimo Gobessi ha parlato dell’autrice del libro, Nerina Feresini, conosciuta negli anni Ottanta a Trieste. “Le sono riconoscente soprattutto per avermi fatto conoscere Pisino – ha dichiarato -, ma abbiamo un debito di riconoscenza anche nei confronti della sua famiglia, grazie alla quale è stata fatta questa ristampa bilingue. Questo fatto non è da trascurare, anzi, reputo che la traduzione del volume in lingua croata, una traduzione difficile perché comprende anche documenti, sia essenziale per rendere il libro consultabile da tutti gli abitanti di Pisino, indipendentemente dalla conoscenza dell’italiano. Sono molto contento pure del fatto che per quanto difficile, la traduzione (di Sanja Depikolozvane e Nensi Rabar Batovac, nda) è stata fatta molto bene”. Nel corso della serata sono stati menzionati pure due personaggi senza il contributo dei quali non sarebbe stata possibile nemmeno la prima edizione del libro, ovvero lo studioso di storia regionale Pietro Covre, il quale ha messo a disposizione dell’autrice molti documenti e il cronista polese Marcello Bogneri, il quale ha offerto il proprio tempo e il suo sapere. Gobessi ha ricordato pure che il libro è nato in seguito all’allestimento di una mostra documentaria nel 1983 nell’Unione degli istriani di Trieste e che successivamente si è deciso di pubblicare i testi d’accompagnamento dei documenti e delle foto in esposizione.

Amore per la città
Gaetano Benčić invece nel suo intervento ha presentato una disamina dei documenti e delle fonti iconografiche, soffermandosi sull’importanza della traduzione, che permetterà pure alla popolazione di nazionalità croata di scoprire un importante frammento della storia della città.
“Il libro è una miniera di notizie – ha affermato – ed è stato scritto da una persona che conosceva molto bene il XIX e in particolar modo la seconda parte del XIX secolo, quando in città erano contrapposte due fazioni: quella filoitaliana e quella croata. Stiamo parlando del periodo che va dal 1860 al 1920 circa, un arco di tempo che vide l’innalzamento dei criteri culturali sociali e lo sviluppo di un’urbanità di stampo italiano particolare, molto diversa da quella delle città costiere. Visto che la parte croata non è contemplata nel libro reputo che sia importante la traduzione proprio per far conoscere a tutta la popolazione questa parte di storia cittadina”.
Nella sua esposizione Benčić si è chiesto pure se abbia senso ripubblicare questo libro a 38 anni di distanza dalla prima edizione e si è dato risposta sottolineando la validità dell’edizione anche in una prospettiva contemporanea.
“Penso che nel libro si possa identificare l’amore per la Città di Pisino – ha continuato – e questo sentimento non è mai ridotto a cronaca memorialistica, bensì si manifesta in una conoscenza profonda e personale della storia. Feresini ha vissuto a Pisino fino al 1947, insegnando sia a Parenzo che a Rovigno, per poi trasferirsi definitivamente a Trieste. La sua lingua è pulita e gradevole, la scrittura è scorrevole, ma il libro non è una sintesi storica, una collezione di dati, bensì una raccolta di notizie più disparate. Per questo motivo sostengo che non sia necessario leggerlo tutto d’un fiato, ma che sia possibile comodamente leggerlo a spezzoni”.

Il contributo di Paulović
Nel corso della serata è stata ribadita l’importanza dell’ex presidente del sodalizio di Pisino, Gracijela Paulović, scomparsa di recente, la quale ha incoraggiato e sostenuto la stampa di numerosi altri libri sulla storia della città, sia in italiano che in croato, tra cui “La foiba di Pisino” di Nerina Feresini, “Il duomo di Pisino” di Nerina Feresini, Gabriella Gabrielli Pross e Francesco Pietropoli, “Antonio Grossich (1849-1926) L’uomo e l’opera” di Rino Cigui e “La società alpina dell’Istria/Istarsko planinarsko društvo, 1876-1885/1876.-1885.”, di Nerina Feresini.
L’attuale presidente della CI locale, Nensi Rabar Batovac, ha ricordato che Paulović nel 2013 aveva avviato questo progetto di traduzione e ristampa del libro “Pisino. Una città un millennio 983-1983/Pazin. Jedan grad – jedno tisućljeće 983.-1983.”, ma il progetto di Feresini è andato in porto soltanto nel 2021.
“A nome della CI di Pisino vorrei ringraziare la Famiglia Pisinota per averci permesso di pubblicare questa seconda edizione del volume – ha dichiarato Rabar Batovac – e vorrei evidenziare anche che la pubblicazione è stata possibile grazie al contributo finanziario del MAECI per il tramite dell’Unione Italiana e dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e i diritti delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, sempre per il tramite dell’Unione Italiana. In conclusione vorrei ringraziare tutti coloro che con la propria presenza hanno reso ancora più bella la serata di presentazione, in particolar modo il sindaco di Pisino, Suzana Jašić, il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta UI, Marin Corva, il vicesindaco di Pola, Bruno Cergnul, il rappresentante del Consiglio della minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana, Valmer Cusma, la traduttrice del libro, Sanja Depikolozvane e i due oratori della serata che con le loro parole sono sicura che abbiano invogliato alla lettura del volume tutto il pubblico, Gaetano Benčić e Massimo Gobessi”.
“Reputo che queste iniziative siano il vero ponte tra le culture – ha concluso Benčić – e che possano dare vita a un dialogo e persino a un ulteriore lavoro di ricerca e analisi delle fonti. Il libro di Feresini termina con l’8 settembre del 1943 e con gli eccidi di Pisino, ma vi è dedicata una sola frase. Sono molto contento che sia stata l’Edit a curare quest’edizione e lo dico non solo in quanto connazionale, ma anche come membro della Giunta dell’UI. Dobbiamo puntare sulle collaborazioni tra le nostre istituzioni e credo che l’Edit sia un valido alleato di tutte le Comunità degli Italiani che hanno qualche progetto da mandare in stampa”.

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