«Essere donna»: in mostra quattro sensibilità artistiche

L’allestimento propone dipinti, installazioni, collage e filmati che illustrano le varie tematiche e gli obiettivi che caratterizzano i lavori di autrici di generazioni diverse

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«Essere donna»: in mostra quattro sensibilità artistiche

“Essere donna” è il titolo della mostra allestita nell’ambito del progetto espositivo Dialogo al quadrato alla galleria “Juraj Klović” di Fiume, che mette a confronto opere di quattro artiste di diverse sensibilità che appartengono a diverse generazioni. Di conseguenza, si differenziano anche per i temi sui quali riflettono e per le tecniche artistiche con le quali si esprimono. Natalia Borčić Peuc si presenta con una serie di dipinti di grande formato caratterizzati da una forte componente decorativa, nei quali l’artista elabora il tema della maternità, ovvero la “nascita della madre” con l’arrivo del neonato e il suo adeguamento a un nuovo ruolo nella vita. Come spiega la critica d’arte Greta Grakalić Rački, “i dipinti abbondano di colori pastello, che di solito simboleggiano la tenerezza e la fragilità della femminilità, però in questo caso l’horror vacui congiuntamente con gesti accentuati del pennello conferiscono una qualità nuova all’immagine – riflettono una certa pesantezza nell’affrontare la nuova identità, il turbine di stati d’animo ed emozioni di una madre alle prime armi”.

Natalia Borčić Peuc
Natalia Borčić Peuc
Natalia Borčić Peuc

Svelare l’ipocrisia e il perbenismo

Vlasta Delimar è un nome ben noto nel panorama artistico della Croazia, che vanta una carriera ricca di progetti considerati controversi, con i quali l’artista ha voluto svelare l’ipocrisia e il perbenismo, ma anche sfidare gli stereotipi che vanno a braccetto con la mentalità patriarcale ancora viva nella società croata. Nell’ambito della mostra “Essere donna” si è presentata con la reinterpretazione della serie di otto fotografie intitolata “Orgasmo visivo” realizzata da Jerman nel 1981. Ciascun scatto ritrae le espressioni del viso di Vlasta Delimar durante l’apice del piacere sessuale provocato dalla masturbazione, mentre su ciascuna fotografia in bianco e nero l’artista è intervenuta applicando il rossetto sulle labbra. La rappresentazione dell’atto sessuale in pubblico è ancora oggi un atto sovversivo, ma può essere letto pure come un messaggio alle giovani donne, in cui l’artista ribadisce come il diritto al piacere e alla corporeità sia stato conquistato attraverso una lotta durata per decenni e non è ancora finita.

Vlasta Delimar

La sensibilità femminile

Yasna Skorup Krneta si presenta con “I legami della memoria”, una monumentale installazione di merletto illuminata e una cartina interattiva nella quale invita le visitatrici della mostra di esprimersi su ciò che vuol dire essere donna. L’intento dell’artista, come spiega Greta Grakalić Rački, è scoprire la tenerezza e la bellezza della sensibilità femminile, come pure del suo potere creativo perché “essere donna vuol dire dare vita a tutto. Vuol dire essere responsabile, empatica, forte, ma al contempo fragile e tenera”. La critica rileva pure come con l’uso del merletto Yasna Skorup Krneta si unisce alle artiste e attiviste che riscoprono le forme artistiche tradizionali come il lavoro a maglia, all’uncinetto, ma anche il canto, pratiche che uniscono e rafforzano i legami tra le donne.

Yasna Skorup Krneta
Yasna Skorup Krneta

Sei scrittrici

Luisa Ritoša è un’artista fiumana nota per il suo impegno sulla scena attivistica e per la collaborazione con numerose organizzazioni della società civile. Alla mostra si presenta con il video intitolato “Sola sulla spiaggia” nel quale tematizza il senso di isolamento nel mondo patriarcale nel quale sente la mancanza di modelli femminili. Oltre che con il video, l’artista si presenta pure con sei collage dedicati a sei scrittrici preferite – Doris Lessing, Marguerite Duras, Erica Jong, Anna Frank, Angela Davis e Simone de Beauvoir – con i quali desidera affermare la loro importanza storica presentando i loro ritratti scattati in diverse fasi della loro vita. L’intento è affermare la loro personalità e il loro impatto sulla società, sottolineare la loro essenza umana e il loro ruolo storico in un mondo in cui le donne fanno ancora fatica ad affermarsi in campi professionali tradizionalmente riservati agli uomini.

Luisa Ritoša

La mostra rimane in visione fino al 3 dicembre.

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