“Donne importanti. Ma che ne sappiamo?” è il titolo della conferenza tenutasi ieri a Villa Antonio, nella sede della CI di Abbazia, proposta dallo scrittore e giornalista Mario Simonovich, per dare una proiezione di momenti e aspetti collaterali di tre personalità femminili che hanno avuto un ruolo di notevole peso nella storia: la moglie di Dante Alighieri, Gemma Donati, la “madre della fisica moderna”, Maria Salomea Skłodowska Curie e la regina Elena di Montenegro.
In tale contesto, a seguito dell’introduzione della serata da parte della presidente della Comunità degli Italiani di Abbazia, Sonja Kalafatović, l’autore ha spiegato: “Parlare della prima, che definisco una donna ‘ignorata’, significa raccontare dei rapporti patrimoniali della Firenze dell’epoca. La seconda, una donna ‘determinata’, era una giovane polacca che, nonostante l’aiuto del padre, con grandi difficoltà di tutti i tipi si è recata a Parigi (il viaggio è durato ben quattro giorni), ha conseguito due lauree e ha ricevuto un premio Nobel, mentre la regina Elena, per tutte le sue vicissitudini di vita, l’ho indicata quale ‘sfortunata’. Infine, per sollevare l’atmosfera, lo scrittore ha deliziato i presenti con la lettura della parte finale di uno dei racconti delle “Maldobrìe”. Ad allietarla sono stati il coro del sodalizio abbaziano e il duo Deborah Voncina Ivanić e Ivo Zorco. A seguire è stata inaugurata, con un breve intervento di Lea Čeč, la mostra della ventennale attivista Jadranka Štimac. A detta della sua mentore, la tecnica dell’autrice è molto delicata nel modo in cui abbina i colori e costruisce il suo lavoro che, in questo caso, racchiude un opus di vari momenti del suo creare.
Artista autodidatta
A celebrare la donna, la natura, la creazione, i colori, la bellezza e, simbolicamente, la primavera, anche la mostra allestita nella galleria “La cisterna” di Draga di Moschiena dell’artista autodidatta Melija Šerifi, organizzata dalla locale Comunità degli Italiani e presentata dal suo presidente, Riccardo Staraj. Alla presenza di tanti amici, familiari, colleghi e turisti incuriositi, quest’ultimo ha rilevato: “Abbiamo deciso di intitolare l’esposizione ‘Lei è primavera’, in quanto Melija lo è effettivamente e il suo essere traspare nella sua arte, della quale la maggior parte ritrae la natura. Il secondo ciclo della stessa è focalizzato sulle persone”.
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