TRIESTE | Senza la Pace di Passarowitz la storia di Trieste sarebbe stata diversa? Rispondono di sì con convinzione gli organizzatori degli incontri che ricorderanno il terzo centenario dagli eventi. Il primo in programma oggi 20 luglio, alle ore 18, nella sala “Bobi Bazlen” di palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4) con la conferenza del prof. Antonio Trampus (professore ordinario di Storia moderna all’Università Ca’ Foscari di Venezia) su “Dopo Passarowitz: dalla libertà dei commerci alla ‘Felicità di Trieste’ di Giacomo Casanova” con, a seguire, il concerto di musica per banda, con la Pihalni orkester di Ricmanje-San Giuseppe. E poi, sabato 21 luglio, sempre alle ore 18, all’auditorium “Marco Sofianopulo” del Museo Revoltella (via Diaz, 27), lo spettacolo “Mi Ti Trieste – storia di un’identità al femminile”, di Luciano Santin, con le voci di Marzia Postogna, Leonardo Zannier e Valentino Pagliei e la fisarmonica di Aleksander Ipavec.
Il Comune di Trieste ha accolto la proposta di una serie di associazioni che a vario titolo hanno reso possibile l’iniziativa – come spiegato durante la conferenza stampa dall’assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, affiancato dalla direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, Laura Carlini Fanfogna, dal responsabile dei Musei storici e artistici Stefano Bianchi, nonché da Luciano Santin e Pierluigi Sabatti, in rappresentanza delle associazioni che hanno realizzato gli eventi, ovvero il Circolo della Stampa, Società di cultura triestina Maria Theresia, Club Turisti Triestini, Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione, Associazione Tredici Casade, Associazione Italia-Austria, Comunità Armena di Trieste, Gruppo Rena Cittavecchia, Università della Terza Età “Danilo Dobrina” e Associazione Internazionale dell’Operetta.
La loro proposta è stata accolta con entusiasmo anche perché si ricollega alle manifestazione del 2017 dedicate a Maria Teresa. Si tratta di focalizzare alcuni eventi di base – hanno detto prima Santin e poi Sabatti –, che hanno segnato la storia di Trieste e rappresentano i percorsi della sua identità che oggi più che mai ha bisogno di essere ribadita perché rappresenta un’unicità importante.
Punto di svolta
Sottoscritta il 21 luglio 1718 tra l’Imperatore Carlo VI e il Sultano Ahmed III, la Pace di Passarowitz pone fine al conflitto tra monarchia asburgica e Impero Ottomano. Punto di svolta per l’intera Europa centro e sud-orientale, la Pace di Passarowitz è destinata a esercitare un’influenza di lungo termine su società, demografia, cultura ed economia dell’intera Mitteleuropea. Per la città di Trieste costituisce l’indispensabile presupposto per la proclamazione del Porto Franco nel marzo dell’anno successivo.
“Le celebrazioni teresiane – è stato detto – hanno dato avvio a una nuova stagione di riflessione sullo sviluppo della città di Trieste nel corso del Settecento, a partire dall’istituzione del Porto Franco, riflessione che ha coinvolto in maniera trasversale le istituzioni e le realtà dell’associazionismo culturale. Ed è proprio dal mondo dell’associazionismo culturale che è emersa negli ultimi mesi la proposta di prendere in considerazione l’opportunità di istituire una Festa di Trieste, additando quali momenti di particolare rilievo la Patente di libera navigazione (2 giugno 1717), la Pace di Passarowitz (21 luglio 1718) e l’istituzione del Porto Franco (18 marzo 1719)”.
Punto fermo, in questo percorso di riflessione partecipata, resta il fatto che momento di decisiva importanza sarà la ricorrenza del terzo centenario dell’istituzione del Porto Franco nel marzo del 2019, da celebrarsi nel 2019 con una serie di iniziative negli spazi del Porto Vecchio. Gli eventi ora in calendario diventano propedeutici di questo momento fondamentale, che segnerà la completa trasformazione della città, da semplice borgo a emporio, meta di importanti imprenditori che finanzieranno la costruzione di una città moderna, sia civile che economica.
La ricorrenza vuole diventare anche occasione per “unire ancora di più questa regione, superando i campanilismi”.
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