Attività culturali e politica: alla ricerca di un equilibrio

Alla 12ª seduta del Consiglio per la cultura di Fiume sono stati discussi i temi che verranno proposti al Consiglio cittadino. Approvata la nomina di Edvin Liverić a direttore dell'HKD di Sušak

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Attività culturali e politica: alla ricerca di un equilibrio
Con la nuova Legge il settore culturale viene definito una necessità pubblica. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

La cultura fiumana sta vivendo un periodo di grande instabilità, dovuta anche al fatto che le varie fazioni politiche hanno deciso di farne la propria arena e la stanno usando per confrontarsi con il nobile pretesto di voler riportare la legalità e la stabilità nelle istituzioni culturali. I temi che hanno contrassegnato la vita culturale fiumana degli ultimi mesi erano legati principalmente al TNC “Ivan de Zajc”, ma la prossima seduta del Consiglio cittadino, che si terrà domani, porterà alla luce altre tematiche interessanti, che sono state trattate ieri alla dodicesima seduta del Consiglio per la cultura della Città di Fiume. A fianco della presidente, Maša Magzan, del vicepresidente, Mihail Petar Lukić e dei due membri, Renato Stanković e Antonija Marković, all’incontro erano presenti anche Ivan Šarar, capodipartimento per la cultura e Helena Semion-Tatić, direttrice del programma del Dipartimento per la cultura.

Magzan ha aperto la seduta spiegando che è giunta una proposta da parte dei consiglieri di Možemo! di destituzione di Zvonimir Peranić e Bojan Šober dall’incarico di membri del Consiglio teatrale, ma visto che la richiesta non è stata corredata del materiale necessario a valutarla, non è stata messa ai voti. Il primo tema della seduta, è stato, dunque, la proposta di nomina del nuovo direttore della Casa croata di Cultura (HKD) di Sušak. Visto che quella di Edvin Liverić è stata l’unica domanda pervenuta e visto che lo scorso mandato è stato giudicato in maniera favorevole dai suoi collaboratori, è stata approvata la sua nomina.
L’uso e usufrutto da parte delle associazioni e privati dei vani cittadini destinati alla cultura, di cui i più grandi e importanti sono il club Palach e il palazzo della Filodrammatica, è stato discusso nella parte centrale della seduta. La parola è stata presa da Ivan Šarar, che ha illustrato un nuovo sistema di valutazione dei criteri da prendere in considerazione prima di scegliere gli affittuari.
“Il problema di fondo degli affitti è che non possiamo considerare le associazioni culturali a mo’ di aziende che realizzano un profitto – ha spiegato -. Per questo motivo la concorrenza e la competizione ai concorsi erano spesso sleali nei confronti dei soggetti minori e più marginali. Nel pieno della pandemia abbiamo iniziato a redigere un nuovo piano di assegnazione dei vani, ma visto che siamo stati colti di sorpresa dal lockdown, alla fine abbiamo prorogato i contratti esistenti e posticipato la decisione ad ora. Nostro desiderio era ideare un sistema che potesse venire applicato a tutti i vani, sia che si tratti della Filodrammatica, che a spazi minori o uffici. Ci è venuta incontro la Legge sui consigli culturali e le necessità pubbliche nella cultura, perché per la prima volta nella storia il settore culturale è stato definito una necessità pubblica e quindi lo possiamo trattare con un riguardo particolare e non come un mercato al quale vengono applicate le leggi dell’economia. Secondo il nuovo sistema ogni affittuario viene valutato in base a una scaletta che porta determinati punti. Ad esempio, se l’associazione ha già investito un minimo di 7mila euro nel vano, ottiene sette punti. Il consiglio che prende in visione le domande è composto da un solo membro della Città di Fiume, due rappresentanti di consigli culturali esterni e due rappresentanti della scena culturale indipendente. In questo modo garantiamo l’imparzialità”. Le domande dei presenti erano rivolte soprattutto all’implementazione di tale modello e al ruolo della scena indipendente, soprattutto per quanto riguarda i risultati del progetto Giroscopio. La proposta è stata, successivamente accettata. È stata bocciata, invece, la proposta di aggregare il Dipartimento per la cultura a quello per lo Sport, per l’Educazione e l’Istruzione in un grande Dipartimento di attività sociali dal bilancio di mezzo milione di kune. È stata approvata all’unanimità la proposta di ricorso alla decisione del ministro della Cultura e dei Media, Nina Obuljen Koržinek, sul negato assenso della destituzione di Blažević.

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