Sissano in festa per la scuola

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Sissano in festa per la scuola

Una giornata importante quella di domani (venerdì) per Sissano. Presso la locale Comunità degli Italiani, si svolgerà la manifestazione celebrativa per il 50º anniversario della riapertura della scuola periferica italiana, oggi sezione dell’elementare “Giuseppina Martinuzzi” di Pola. Sarà una giornata che segnerà un punto fermo nella storia della località nel suo piccolo, aprendo una parentesi di riflessione sul quel che è stato, effettuando una breve operazione di recupero della memoria collettiva.
Il viaggio a ritroso, viene annunciato da Antonio Dobran, presidente del sodalizio sissanese, che ripesca da vecchie pagine preziose e ingiallite del quotidiano La Voce del Popolo risalenti agli anni 67-69, la cronaca di fatti che narrano dei trascorsi storici di Sissano.
Come precisato dal nostro interlocutore, la piccola scuola italiana venne chiusa nel ‘52. Durante uno di quei famigerati anni di piombo, quando le scuole della comunità nazionale italiana subivano tristi chiusure in serie. “La riapertura, nel caso di Sissano – ha dichiarato Dobran – avvenne mezzo secolo fa, precisamente nell’anno scolastico 1967/68, preceduta da iniziative molto efficaci e concrete, che dimostrano le celerità con cui allora si agiva e mettevano in atto progetti voluti dalla comunità locale. Correva il 21 luglio quando in occasione di una festa di estrazione del concorso a premi bandito dall’UIIF, Unione italiana dell’Istria e di Fiume, venne proposta l’idea di ridare alla cittadina la sua scuola con lingua di insegnamento italiana. Dopo soli dieci giorni, precisamente il 31 luglio e il 1º agosto, La Voce del Popolo riportava su due pagine le conclusioni della riunione dell’Alleanza socialista con le quali veniva predisposta la riapertura della scuola italiana periferica. Già a settembre si inaugurava l’anno scolastico con quattro alunni frequentatori: Carmen Cvek, Marino Tromba, Augusto Dobran e Antonietta Benčić Petercol, iscritti alla prima elementare, guidata dall’insegnante Simeone Craisa. L’anno scolastico seguente, le redini della sezione periferica passavano in mano all’insegnante Alice Poropat, nata Mariani, che la guidò egregiamente per un lunghissimi anni”.
Ricorda Dobran che la sezione aveva contato anche generazioni di 11 alunni e che a momenti si superava di numero persino la sezione croata. La mancanza di un doposcuola, qui inaugurato 8 anni or sono, aveva anche inciso sul fatto che molti alunni sissanesi finivano per frequentare la scuola centrale italiana di Pola, anche se l’aula periferica offriva da sempre il programma d’istruzione elementare inferiore.
Da quanto appreso, venerdì si presenterà l’occasione di ricordare un fatto storico, che attesta la costante presenza dell’italianità a Sissano e di rinnovare l’attenzione in merito ai nomi dei meritevoli che hanno contribuito alla rinascita dell’istruzione scolastica in lingua italiana.
Alla cerimonia è annunciata la presenza dell’onorevole Furio Radin, del vicepresidente della Regione istriana, nonché presidente della Comunità degli Italiani di Pola, Fabrizio Radin, del Console generale della Repubblica d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri. Invitati rappresentanti di altre Comunità degli Italiani vicine a Sissano, dirigenti scolastici e insegnanti, della Martinuzzi in particolare, che con la propria laboriosità e il proprio esempio e dedizione personale hanno dato continuità alla sezione periferica.

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