Rifiuti. Una nuova ecostazione in Siana

La struttura sorgerà su un lotto di terreno che è comunque già di proprietà della Città

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Rifiuti. Una nuova ecostazione in Siana
Il parco macchine dell’azienda municipale Herculanea. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Ci vorrebbe un maxi progetto di educazione ambientale sui rifiuti, insegnare a comprendere i diritti e i doveri che caratterizzano l’essere cittadini responsabili, a partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale, ma si teme che manco un piano d’azione colossale riuscirebbe a mettere in riga i pirati dei rifiuti, gli esperti in opere di scarico di materiali da risulta e ciarpame lungo strada o in natura. Da quando Pola si è aggiornata e adeguata al resto del mondo civile – leggi nuovi sistemi di smaltimento rifiuti e raccolte differenziate – sembra che in troppi abbiano scelto la via alternativa della comodità sudicia. Altrimenti detto, per non perdere tempo a differenziare, butta il superfluo in luoghi nascosti agendo con discrezione e la complicità del buio della notte. L’ultima iniziativa intrapresa dall’azienda municipale “Herculanea” punta a contrastare il fenomeno sempre dilagante degli scarichi abusivi e richiederà tempi lunghi di realizzazione a causa della complessità dei percorsi burocratico-amministrativi, ma intanto, come confermatoci dallo stesso direttore dell’azienda, Robi Fuart, si comincia da un buon punto di partenza e con i primi incartamenti alla mano.
In zona industriale-commerciale di Siana sorgerà un nuovo Centro di raccolta e riciclaggio analogo, però molto più moderno, di quello giù esistente a Valmade. L’impresa addetta al servizio di smaltimento rifiuti si trova già a gestire altri due riciclerie ubicate a Fasana e a Marzana, che per le necessità di quei territori risultano essere bastevoli. Per il Comune di Lisignano, nel frattempo, si pianifica la costruzione di un altro centro. A trovarsi al di sotto dello standard prescritto per una buona salvaguardia ambientale è Pola che, in rapporto al suo numero di abitanti, ha diritto di ottenere in usufrutto una seconda ecostazione come quella di Valmade. Per adeguarsi alle necessità, alla fine dello scorso 2023, l’Herculanea ha bandito un concorso di fornitura pubblica online, per la progettazione tecnica del futuro centro di raccolta polese, con strada accesso e dotazione dell’infrastruttura indispensabile.

Robi Fuart.
Foto: DARIA DEGHENGHI

Una struttura moderna
“In questo momento – conferma Robi Fuart – siamo in possesso del progetto di massima e dell’autorizzazione edile preliminare attestante la conformità dell’opera alla destinazione d’uso. La nostra fortuna è quella di poter utilizzare un appezzamento di terreno di cui la Città è già in possesso e che, in quanto tale, ci salva dal dover smaltire problemi legati alla proprietà e alla soluzione dei rapporti legali e patrimoniali. In effetti parliamo di un progetto della Città di Pola, nel quale l’Herculanea si include per coordinare la parte operativa”. Da quanto appreso, il valore dell’attuale fornitura pubblica è pari a 112mila euro e la ditta che verrà prescelta per progettare la costruzione di questa nuova ecostazione – entro un’area recintata e sorvegliata, attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti e anche per altri servizi utili – sarà in dovere di eseguire tutto quanto richiesto come progetto principale con elaborati aggiuntivi, nonché di procurare la licenza edile e provvedere alla stesura del preventivo spese per la costruzione e l’acquisto delle attrezzature. “È nostra intenzione – così il direttore dell’Herculanea – progettare una struttura moderna, essenziale nel sistema dello smaltimento rifiuti, dove poter collocare meccanismi di depurazione delle acque piovane, con impianti destinati al recupero delle medesime al fine di consentire il loro riutilizzo garantendo una riserva ideale per l’irrigazione di aree verdi, per il lavaggio di veicoli e in tutte le situazioni che solitamente prevedono l’utilizzo di acqua potabile. Oltre a tanto, si rivela che il centro verrà dotato di impianto fotovoltaico per renderlo autosufficiente e autonomo dal punto di vista del consumo energetico”.

Due unità funzionali
La zona dove sorgerà la nuova isola ecologica è quella adiacente ai capannoni di produzione della Tehnomont, che si potrà raggiungere attraversando via dell’industria che conduce in direzione della società del gas, Plinara. La superficie interessata dal futuro progetto è pari a 10.527 metri quadrati, di cui 3.125 consistenti nell’infrastruttura d’accesso, da costruire nella prima fase dei lavori edili, mentre 7.402 metri quadrati saranno destinati all’area recintata. “Quest’area – spiega Robi Fuart – verrà divisa in due unità funzionali a sé stanti. Nella parte occidentale verrà ubicata la via d’ingresso e uscita, la zona di scarico con i contenitori per la raccolta dei rifiuti selezionati, nonché una stradina interna a due sensi di marcia. Oltre alla parte scoperta del centro, sono pianificate strutture coperte da adibire allo scarico, alla manipolazione, all’immagazzinamento e al trasporto dei rifiuti. Nella porzione di terreno orientale/centrale, invece troverà collocazione la bilancia pesa rifiuti, nonché l’autolavaggio automatico per i veicoli dello smaltimento con posti di parcheggio. Oltre a tanto, negli spazi del Centro è pianificata la portineria, un ripostiglio con cucinino, la struttura per la restituzione dei vuoti, la zona di trattamento dei rifiuti ingombranti di legno, un capannone, gli uffici, i vani guardaroba e la pensilina per la pulizia degli automezzi”.

Si spera nei Fondi UE
Ovvio che per realizzare tutto questo serve spendere una fortuna e pertanto, dopo che il progetto esecutivo avrà sentenziato tutto in fatto di costi relativi all’acquisto di cotanta attrezzatura e tecnologia, la Città con l’Herculanea pianifica la candidatura al Fondo per la transizione giusta (Just Transition Fund, JTF) dell’Unione europea aderendo al piano d’invito per il terzo trimestre del 2024, onde procurare una partecipazione finanziaria sufficiente ad affrontare l’impresa. Si conta di poter procurare la licenza edile l’autunno prossimo. Quanto al resto, si sa, che tutto dipende dalla dinamica di assegnazione dei finanziamenti. In ogni caso si è fiduciosi di poter contribuire con tutto ciò a una migliore raccolta del differenziato e all’elevazione della qualità dell’intero processo di gestione dei rifiuti nel Polese.

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