Pola. Concessioni, all’erario 398mila euro

Demanio marittimo. I soldi saranno destinati al recupero delle spiagge e alla manutenzione delle zone rivierasche

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Pola. Concessioni, all’erario 398mila euro
La spiaggia dell’ex Idroscalo. Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

La Città di Pola è pronta a rimpinguare il Bilancio per il 2023, introducendo nella cassa pubblica l’importo di 398mila euro (e spiccioli) a titolo di concessioni del demanio marittimo. Una cifra considerevole che rimpolperà ulteriormente gli introiti incamerati durante lo scorso 2022 conclusosi con un surplus di 860mila kune, ora equivalenti a oltre 114mila euro e che stando al Municipio sono soldi riservati al recupero delle spiagge e alla manutenzione delle zone rivierasche. Che la stagione balneare generi profitto è cosa risaputa e che i mesi estivi 2023 finiranno per produrre ulteriori risorse è una previsione oltremodo attendibile dal momento che l’amministrazione di Filip Zoričić, ossia, specificando meglio, lo stesso sindaco ha predisposto la modifica alla Decisione sulla gestione dei beni marittimi per il 2023, varata lo scorso 1º dicembre. Ebbene: nella lista delle 120 e passa assegnazioni già aggiudicate si sommano ora, 12 ulteriori concessioni, viceversa depennano dall’elenco due che si riferiscono al locale di ristoro Šumi More, ambiente raso mare, ubicato nell’ambito dello Stabilimento balneare di Valcane, che era stato frequentato per decenni soprattutto dai cittadini di Pola. Così si è deciso, nonostante la pubblica consultazione in rete che dal 9 maggio all’8 giugno scorso ha visto piovere 94 osservazioni, quasi tutte voci di protesta di coloro che non vogliono veder sparire questo locale nel nulla. D’altra parte, tanto di disappunto in merito è stato mosso da ventilati sospetti: il bar verrebbe fatto smammare di proposito, allo scopo di preparare il terreno all’albergo a sette piani, in programma di costruzione nell’area sovrastante i campi da tennis e dentro alla pineta del Lungomare. Come giustifica la Città le variazioni introdotte sul tema delle concessioni? Intanto si fa presente che le richieste d’assegnazione di microlocazioni, vale a dire fazzoletti di costa e aree affacciate sui litorali, piovono a raffica mossi dall’intraprendenza commerciale-imprenditoriale: noleggio di bici, scooter da terra e d’acqua, seggiolini, sedie a sdraio, ombrelloni, canoe, pedalò, tavole da surf, kajak, barche a remi, offerta di gelati, crepes, dolcetti, bibite refrigeranti, divertimenti con sky jet, in acquaparco, servizi di benessere (massaggio sotto il gazebo, yoga, aerobica a mollo in piscina); gite con semisommergibili, intrattenimenti ludici per bimbi, attività ricreativo sportive di ogni genere, fotografie e ritratti da portare come souvenir a casa e altro. Tanta sarebbe la domanda da avere dovuto correggere il documento di cui sopra rendendosi magnanimi verso i più, restrittivi, invece, verso altri, concessionari di vecchia data. Quanto al bar di Valcane, lo si giudica “trasandato” e fatiscente al punto da dover chiudere per studiare il da farsi: leggi recupero. Che la Città, da concessionaria potrebbe, ma non ha annunciato di voler fare. Almeno, non ancora. D’altra parte, l’opposizione cittadina, che batte bandiera Možemo!, protesta in prima fila criticando l’operato municipale con tutta una serie di argomentazioni: a suo avviso, la motivazione relativa alla chiusura del locale a Valcane non reggerebbe in quanto priva di argomentazioni veritiere (il locale non verserebbe affatto in cattive condizioni); la Città non introduce regole e piani con criterio, ma raccoglie le domande per occupare le spiagge e poi pianifica favorendo il clientelismo; se a Valcane si cancella ogni attività raso costa, a Saccorgiana, a un tratto, e inspiegabilmente aggiungiamo noi, si fa largo a sei richieste d’affari sotto il sole in un’area del tutto ristretta. E via annoverando altre note stonate.

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