Con TESTEAT la cucina supera anche i confini

Grazie all’iniziativa finanziata nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia saranno messe a punto azioni di mappatura del patrimonio gastronomico e dell’offerta turistica a esso collegata

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Con TESTEAT la cucina supera anche i confini
I rappresentanti dei partner coinvolti nel progetto TESTEAT all’incontro di ieri. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Partenza alla grande ieri a Pola per TESTEAT, progetto finanziato nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia che ha lo scopo di valorizzare il patrimonio culturale eno-gastronomico dell’area transfrontaliera, allo scopo di diversificare e rendere più sostenibile l’offerta turistica del territorio. Sono 8 i partner progettuali – enti locali, università, agenzie di sviluppo territoriale ed enti di formazione – che collaboreranno attivamente alle varie fasi del progetto, ma il ruolo di leader è assegnato stavolta all’Agenzia per lo sviluppo rurale dell’Istria AZZRI, che sarà chiamata a coordinare un’azione pilota da declinare in tutta una serie di iniziative multiple volte a promuovere e a valorizzare la cucina e i prodotti locali. L’incontro di lavoro promosso negli ambienti dell’Università Juraj Dobrila di Pola – Facoltà d’Economia e Turismo, inclusa quale istituzione partner, ha anche ufficializzato l’avvio di una programmazione che si perpetuerà all’insegna di numerose attività dal 1º febbraio 2024 al 31 luglio 2026, mettendo a frutto gli investimenti europei che ammontano in complessivo a 2,3 milioni di euro, di cui 389.400 euro sono stati messi completamente a disposizione dell’AZZRI e altri 335.210 euro dell’Università di Pola.

I partner coinvolti
L’apertura verso una buona cooperazione è stata attestata ieri anche dalla presenza di numerosi rappresentanti degli altri soggetti partner: CIVIFORM Cooperativa Sociale – Cividale del Friuli, Comune di Venezia, Università Ca’ Foscari – Master del Cibo e del Vino – Venezia, Scuola Centrale Formazione – Venezia, Agenzia per lo Sviluppo di Ragusa-Dubrovnik e Comune di Ston. Grazie a TESTEAT, come sentito e tradotto in sostanza, saranno messe a punto azioni di mappatura del patrimonio gastronomico e dell’offerta turistica a esso collegata, oltre a corsi di formazione per migliorare le competenze dei lavoratori del settore turistico (con particolare attenzione al digitale, alla sostenibilità e all’economia circolare).
Saranno inoltre realizzate azioni pilota locali e sviluppate strategie per sostenere il cambiamento a livello politico e riservata un’attenzione particolare all’aspetto della sostenibilità, sotto vari punti di vista; all’aspetto inclusivo verso chi ha esigenze alimentari specifiche (vegetariani/vegani, persone con allergie); la riduzione dei rifiuti legati al consumo di cibo (ad esempio valorizzando l’assenza di packaging o il packaging ecologico); l’attuazione di pratiche di economia circolare (riutilizzo di cibi e prodotti non consumati).

I fini del progetto
Protagonisti dell’incontro di lavoro sono stati il direttore dell’AZZRI, Igor Merlić, la responsabile del settore per l’educazione, la collaborazione europea e istituzionale presso la medesima agenzia, Jasenka Kapuralin, l’assessore all’agricoltura della Regione istriana, Ezio Pinzan e il vicerettore per la collaborazione internazionale e i rapporti con l’imprenditoria della Facoltà di Economia e Turismo, Dean Sinković. “Il nostro progetto – ha sottolineato Jasenka Kapuralin – è indirizzato al perfezionamento delle abilità e delle competenze di tutti i soggetti inclusi nel mondo del turismo, della forza lavoro attuale e di quella futura, in particolare degli studenti e dei professionisti: non solo cuochi, camerieri, ma anche destination menager, guide turistiche…”. L’intento è quello di approfondire la loro conoscenza in materia di patrimonio gastronomico, di esigenze contemporanee nella scelta degli alimenti, di possibilità offerte dal turismo sostenibile, dall’economia circolare e dalla digitalizzazione. “Assieme – come specificato in seguito – abbiamo ora la possibilità di creare qualcosa di davvero straordinario non solo per conferire dignità alla nostra tradizione, ma anche per dare agli operatori turistici la possibilità di acquisire un’elevata specializzazione. Degli chef altamente preparati, un ospite ben informato dell’offerta, l’applicazione di insegnamenti e abilità attinte dal territorio, la politica del ‘no waste’, ovvero del ‘no agli sprechi’, sono aspetti da curare in maniera sostenibile”.

Passato, presente e futuro
D’altra parte, Igor Merlić ha messo in evidenza quanto sia importante conservare la propria identità culturale in un mondo che muta a grande velocità, opponendo a tutto ciò la volontà della conservazione e della promozione della bontà dei prodotti locali. “I sapori della nostra cucina raccontano storie di generazioni che li hanno prodotti, accomunando il passato al presente e dando forma al futuro. La moderna gastronomia che poggia sui valori tradizionali e sulla scelta degli alimenti locali sani sono una risposta valida alle sfide che ci attendono nel periodo a venire”. Stando a Dean Sinković, quindi, lo sviluppo di un turismo sostenibile basato sul riconoscimento dei valori dei territori transfrontalieri di Italia e Croazia, che in questo progetto si ricollegano al settore enogastronomico, rappresenta un concetto interessante e innovativo basato sulla valorizzazione e sull’apprezzamento dei cibi e delle bevande, quale patrimonio culturale immateriale del prodotto turistico del territorio. “I nostri professori e studenti parteciperanno alle ricerche assieme ai colleghi italiani, si includeranno nei corsi di scuole estive internazionali e contribuiranno all’implementazione del sapere e delle competenze indispensabili per lavorare a favore di un turismo sostenibile, inclusivo e accettabile pure per la popolazione locale”.

Italia e Croazia. Sono tante le cose da condividere
La disponibilità finanziaria generata da Interreg e TESTEAT, ha fatto sì di vedere presenti a Pola dei partner molto graditi e volenterosi di conferire continuazione a idee già implementate in occasioni precedenti per il bene di un’area territoriale accomunata dalle rispettive tradizioni. L’occasione è buona per chiedere delle considerazioni. Chiara Franceschini, direttore generale di CIVIFORM: “Noi siamo veramente orgogliosi di far parte di questa partnership che mette a sistema la cooperazione in settori strategici come quello del turismo collegato all’enogastronomia. Italia e Croazia sicuramente hanno tanto da poter condividere, offrire e certamente da mettere insieme le specificità dell’una e dell’altra, cercando sia i punti di forza che ci uniscono sia le peculiarità per farle conoscere e diffonderle sul territorio a beneficio di uno sviluppo territoriale sostenibile”.
A proposito di vicinanza culturale e gastronomica di tradizioni tra Istria e Friuli Venezia Giulia, ha anche aggiunto: “Alcune esperienze sono state già realizzate tramite INTERREG, per cui siamo andati alla ricerca delle ricette tipiche di une e delle altre e di riprodurle. In questo nuovo INTERREG avremo ora l’opportunità di confrontare anche l’evoluzione delle ricette nei rispettivi territori”
Michela Castiglione project manager e progettista: “Nel progetto precedente ci si era occupati della valorizzazione dei prodotti tipici delle varie località coinvolte all’interno del programma e delle ricette tradizionali. Lo avevamo fatto in collaborazione con il nostro ente nazionale, la Scuola centrale formazione, che ci ha aiutati fin dall’inizio a entrare anche in questa tipologia di partenariati e che con il proprio impatto nazionale riesce a massimizzare le esperienze, che anche noi singoli facciamo all’interno della rete”.

Chiara Franceschini e Michela Castiglione.
Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

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