Pola. Asili privati e Municipio: la trattativa continua

La questione delle sovvenzioni continua a tenere banco. La Città ha convocato la stampa per spiegare le sue ragioni

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Pola. Asili privati e Municipio: la trattativa continua
Elvira Krizmanić Marjanović e Ivana Sokolov. Foto: Daria Deghenghi

Nessun accordo definitivo tra l’Associazione asili privati e la Città di Pola, benché 8 su 19 asili abbia già firmato la bozza dell’accordo col sindaco e altri sarebbero in procinto di farlo. In altre parole, l’associazione ne esce divisa e quindi indebolita, visto che quasi la metà degli interessati reputa l’offerta dell’amministrazione cittadina sufficiente per continuare la collaborazione anche nel prossimo anno pedagogico. Ieri mattina Ivana Sokolov ed Elvira Krizmanić Marjanović dell’Assessorato alle politiche sociali hanno convocato la stampa per ribadire la posizione del Municipio che a loro dire si basa su un’accurata stima dei costi e delle spese di tutti gli asili di Pola, sia pubblici che privati, e quindi non risulta né arbitraria né ingiusta rispetto ad alcuno degli enti convenzionati. Una colpa l’hanno ammessa, questo è vero, ma dicono che è condivisa anche dagli stessi asili: quella di aver aspettato troppo a lungo prima di mettersi al tavolo per valutare la portata della crisi scatenata dall’inflazione, dal caro carburanti e dal generale aumento dei prezzi. Che si sarebbe dovuto agire prima, ora lo ammettono tutti. Che occorrerà continuare a monitorare la rete prescolare anche durante tutto il prossimo anno pedagogico, è altrettanto chiaro. Per questo il gruppo di lavoro municipale incaricato a occuparsi degli asili resta in carica praticamente a tempo indeterminato. Attualmente ne fanno parte Ivana Sokolov, Elvira Krizmanić Marjanović, Jasmina Lichtemberg per conto della municipalità e i rappresentanti dell’Associazione asili privati con in testa Lorena Banko-Veličković.

L’aspetto più problematico della partecipazione pubblica all’attività degli asili è l’estrema complessità della rete, e quindi l’impossibilità di trattare tutte le scuole materne alla stessa stregua perché di fatto differiscono enormemente in tutto: gli asili pubblici hanno in proprietà sedi con mense e cuochi, personale amministrativo, contabile, socio-sanitario e specialistico retribuito, quelli privati niente di tutto questo o poco. Alcuni non possiedono nemmeno una sede propria ovvero esercitano in locali commerciali in locazione, alcuni cucinano i pasti per conto proprio, altri ancora provvedono con forniture, alcuni hanno costi in uscita più elevati di altri. Fatto sta che non esiste un costo economico del servizio unico, e anche quello “medio” risulta essere una formula statistica di poco o nessun conto. Tanto per fare un esempio, il prezzo commerciale del servizio (mensile per bambino) varia dai 236 ai 367 euro negli asili privati mentre in quelli pubblici supera i 425 euro. Già le differenze di prezzo tra gli asili privati sono abissali, senza contare quella con gli asili pubblici. Tuttavia l’elevato livello delle spese nel settore pubblico si spiega col fatto che gli asili gestiti direttamente dalla Città di Pola offrono ospitalità anche a ragazzi con difficoltà di sviluppo di ogni genere e specie, per cui le spese del personale sono sensibilmente più elevate. Dopo aver snocciolato tutti i bilanci e la comparazione ad opera del servizio di consulting finanziario COIN, Ivana Sokolov ha concluso che la proposta della municipalità per quest’anno è valida, che l’allineamento delle dotazioni pubbliche all’inflazione supera i 60 euro mensili a testa e che, essendo il costo commerciale del servizio mediamente pari a 208 euro e la partecipazione dei genitori di 92, l’aumento delle rette mensili non dovrebbe superare i 20 euro e cioè attestarsi sui 112 euro mensili per bambino. Rette di questo genere fanno parte della media nazionale, visto che anche nel resto del Paese gli asili privati si fanno pagare dai genitori tra i 73 e i 120 euro mensili. Così la pensano al Municipio, ma ribadiscono che la storia non finisce qui e che le riunioni del gruppo di lavoro continuano per vedere come incentivare ulteriormente la qualità dell’istruzione prescolare e gli investimenti pubblici nel settore. Da qui a due anni, ha ricordato inoltre Sokolov, Pola avrà altri due asili pubblici (uno a Valmade e l’altro a Stoia) per cui anche la pressione sugli asili privati dovrebbe cominciare a scemare.

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