Acque di balneazione, una spiaggia bocciata

Risultato non idoneo ai bagni lo specchio di mare del campeggio Maslinica II

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Acque di balneazione, una spiaggia bocciata
La spiaggia a maslinica. Foto: TANJA SKOPAC

Quinto ciclo di monitoraggio della qualità delle acque di balneazione lungo le due coste istriane: quella occidentale, più battuta, e quella orientale, frequentata perlopiù nell’area turistico-residenziale di Rabaz nell’Albonese. Nell’ultimo screening sono stati analizzati in laboratorio i soliti 217 campioni d’acqua di mare prelevati nelle spiagge istriane più attraenti da Capo Promontore a meridione a Canegra, Buie, a settentrione, e da Lisignano allo scalo passeggeri del ferry boat di Brestova nel Comune di Chersano sul versante orientale. Tutte le località di balneazione prese in esame risultano avere acque eccellenti, che quindi vengono consigliate ai bagni, ad eccezione del sito dal nome in codice LA 12 (7201) che corrisponde alla spiaggia del campeggio Maslinica II in quel di Rabaz presso Albona. In questo caso le analisi microbiologiche hanno rilevato una presenza di batteri enterovirali E. Coli sopra il livello di guardia per cui le acque sono ancora sotto osservazione e la balneazione è sconsigliata. Fino al rientro dell’emergenza, in questa spiaggia i campionamenti e le analisi di laboratorio verranno effettuate a scadenza giornaliera, cui seguiranno disposizioni all’utenza da parte dell’Ispettorato nazionale all’Ambiente con la medesima frequenza. L’amministrazione regionale comunica inoltre che tutte le località balneari monitorate e i risultati delle analisi di laboratorio si possono consultare in tempo reale seguendo il link https://vrtlac.izor.hr/ords/kakvoca/kakvoca_mm?p_god=2023&p_jezik, che rimanda al sito governativo d’informazione sulla salubrità delle acque di mare. Nell’area urbana di Pola nei due mesi scorsi si sono avuti due casi d’inquinamento marino: in giugno nella Chiusa di Pomer, che è rimasta interdetta alla balneazione per un paio di settimane (benché la località non sia molto apprezzata tra i bagnanti) e, recentemente, a Valbandon. In entrambi i casi si sono avuti dei sovraccarichi agli impianti di sollevamento dei liquami fognari che hanno fatto scattare gli scarichi d’emergenza in mare. Le due località non sono più oggetto di divieti di balneazione e monitoraggio continuo da parte delle autorità sanitarie regionali.

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