Villanova. Alla scoperta dei sapori genuini

Un gruppo di studenti statunitensi ospite della Comunità degli Italiani

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Villanova. Alla scoperta dei sapori genuini
Tavole imbandite all’aria aperta. Foto: ERIKA BARNABA

Non è la prima volta che gli attivisti della Comunità degli Italiani di Villanova del Quieto si prestano a ospitare diversi gruppi, per presentare e tramandare le usanze locali inerenti la gastronomia, i giochi i balli e altre peculiarità locali. Lo scorso fine settimana è stata la volta degli studenti, accompagnati da due professori, dell’Università della Florida e precisamente del “College of Agricultural and Life Sciences”, in Istria per un viaggio di studio allo scopo di conoscere il territorio europeo, le sue tradizioni agricole e lo stile di vita. Questo viaggio si è svolto nell’ambito del programma “Leadership Institute” e i connazionali villanovesi hanno presentato ai partecipanti l’autentica tradizione locale nell’ambito di un incontro agreste. Molti sono stati i giovani studenti che, prima dei saluti, hanno affermato come questo sia stato uno dei momenti più belli di tutto il viaggio.
All’aria aperta, sono stati allestiti due tavoloni sotto gli alberi, dove sono state servite le portate preparare sul momento. Una variegata scelta tra baccalà mantecato, sardelle fritte accompagnate dal contorno tipico di bietole e patate con un filo d’olio d’oliva, nonché polenta condita con il sugo di seppie. Una vera e propria attrazione è stato il modo di preparare e servire quest’ultima. Dopo averla cotta in un paiolo di rame, la polenta è stata versata su un tagliere in legno e poi tagliata a fette con un filo di cotone resistente, tenendolo teso con forza alle estremità. Come spiegato, difatti, una piccola nota di granuloso rende la fetta molto più appetitosa e questa si ottiene meglio con il taglio con il filo, rispetto a quello con una lama di metallo in quanto “se dobbiamo preparare la polenta per rielaborarla ancora, per esempio per la polenta ‘onta’, che viene fritta successivamente nell’olio, il taglio più granuloso del filo ne permette una migliore cottura e quindi una più golosa crosticina, rispetto al taglio preciso di una lama, che rende la fetta liscia e quasi impermeabile all’olio”, hanno sottolineato i connazionali di Villanova.

La polenta come una volta
“Questo è un cibo dalle origini antiche che ancora oggi conquista con la sua semplicità e versatilità. Le stesse preparazioni sono infinite visto che, essendo un piatto povero, toccò ai nostri nonni testare tutte le varianti possibili e gli abbinamenti più buoni. Era un alimento fondamentale della gente di campagna.
Un tempo la si impiegava a tutto tondo nei pasti della giornata, talvolta un po’ scarsini, a cominciare dalla colazione, tuffata nel latte. Per la sua natura la polenta è una preparazione che può essere fatta sia con farine di grana fine o di grana più grezza. Oggi, alle versioni più tradizionali, preparate nel paiolo di rame e servite sul tagliere in legno, si affiancano quelle più moderne. Da piatto poverissimo è diventata una pietanza di alta cucina, grazie alla sua bontà e grande versatilità che ne consente l’impiego dall’aperitivo al più sfizioso dei dolci. Ma noi amiamo ricordare sempre le tradizioni e i metodi più genuini”, ha raccontato Lorena Lubiana Bellè, presidente della CI di Villanova.
Il pranzo si è concluso con i tipici dolci istriani, quali lo “strucolo” con le mele, le fritole e i crostoli, abbinati alla grappa fatta in casa, al nocino, all’erba luigia e alla bisca.

Balli e giochi tradizionali
Ma la tradizione non è solamente cucina, per cui non poteva mancare una dimostrazione del gioco della mora e della briscola con le carte triestine, nonché del ballo della raspa, dove alla fine uno studente si è immerso in questo mondo dai sapori antichi, ballando con la presidente del sodalizio sulle note della canzone “L’uccellino”, intonata dal gruppo folcloristico della CI, accompagnato alla fisarmonica da Sandro Bratović.
A fare da interprete, oltre alla guida, è stata pure Linda Gregori, connazionale villanovese che vive proprio in Florida, ma che trascorre diversi mesi all’anno nella località.

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