Umago. Alla «Corte de le ore» sugli anni interbellici

Conferenza storica del dott. Gabriele Mastrolillo

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Umago. Alla «Corte de le ore» sugli anni interbellici
Gabriele Mastrolillo nella CI di Umago. Foto: CI UMAGO

Continua con grande interesse e una massiccia presenza in sala il ciclo di conferenze storiche “Corte de le ore” presso la Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago, che giovedì ha ospitato il dott. Gabriele Mastrolillo, assegnista ricercatore presso l’Università degli Studi di Trieste, il quale ha presentato la conferenza sul tema “Prima della rottura tra Stalin e Tito. Il trockismo come alternativa comunista allo stalinismo negli anni interbellici”.
A fare gli onori di casa, la responsabile del ciclo di conferenze storiche prof.ssa Erika Šporčić Calabrò, affiancata dalla presidente del sodalizio Floriana Bassanese Radin, che nel salutare l’ospite hanno espresso tutto il loro compiacimento per la sua presenza. Il tema della conferenza è stato un breve estratto dalle pubblicazioni del relatore “Alfonso Leonetti nel socialismo e nel comunismo italiano (1913-1930” e “La dissidenza comunista italiana, Trockij e le origini della Quarta Internazionale, 1928-1938”.
In queste pubblicazioni vengono trattate le vicende del movimento trockista dalle sue origini alla fondazione della Quarta Internazionale, nel 1938, esplorando in modo specifico i suoi rapporti con la dissidenza italiana. La prospettiva adottata è quella di un inquadramento del trockismo all’interno di una dimensione internazionale, che risulta la più adeguata per comprendere ragioni e aspirazioni di questo movimento, che ambiva a proporsi come alternativa allo stalinismo e alla burocratizzazione del regime sovietico.
Gabriele Mastrolillo ha svolto le sue ricerche attraverso un approfondito scavo documentario in archivi italiani e di altri Paesi per approfondire questo periodo storico estremamente intricato.
Quando Stalin decretò, nel 1929, l’esilio di Trockij, che era già stato espulso dal partito nel 1927, commise probabilmente un errore politico decisivo: nonostante la durezza delle peregrinazioni cui fu sottoposto, il suo avversario guadagnò infatti in questo modo una libertà di movimento e d’azione che sarebbero state impensabili all’interno dell’allora Unione Sovietica. Nel 1930 venne fondata ufficialmente, a Parigi, l’Opposition de gauche internationale (OGI), che voleva compattare le diverse opposizioni comuniste sorte a livello globale, allo scopo di ridirezionare la politica del Komintern. Dopo la presa del potere di Hitler in Germania nel 1933, favorita secondo Trockij dall’intransigenza cominternista nel rifiutare l’alleanza con i partiti socialdemocratici, avvenne invece quella “svolta indipendentista” che portò l’OGI a divenire Ligue communiste internationaliste (LCI), muovendo i primi passi verso la fondazione di quella che sarebbe stata la Quarta Internazionale.
Al di là delle intenzioni, nei fatti il movimento trockista rimase in effetti numericamente poco rilevante (circa 5.000 seguaci in tutto il mondo alla fine degli anni Trenta) e fortemente marginale, se si eccettuano alcuni casi specifici, particolarmente in America Latina (a Cuba, in Cile e in Brasile) e in Vietnam.
Un’attenzione specifica è stata posta da Mastrolillo al fronte italiano della dissidenza internazionale allo stalinismo, che nel corso degli anni Trenta si andò articolando tra bordighisti, consiglisti e trockisti. Tra il 1929 e il 1930 erano infatti cresciuti i contrasti all’interno del gruppo dirigente del PCd’I (Partito comunista d’Italia). Per rafforzare le sue posizioni, la segreteria guidata da Togliatti estromise progressivamente dagli organi direttivi figure rilevanti come quelle di Angelo Tasca, Amedeo Bordiga, Alfonso Leonetti, Paolo Ravazzoli e Pietro Tresso. Furono questi ultimi tre, insieme a Gaetana Teresa Recchia e Mario Bavassano, a fondare nel 1930 la NOI (Nuova Opposizione Italiana); con l’adesione all’OGI, e quindi al fronte trockista, maturò nello stesso anno la loro definitiva espulsione dal PCd’I.

Ruolo rilevante
Gabriele Mastrolillo si è soffermato sulle vicende di questi esponenti, in particolare Tresso e soprattutto Leonetti e il ruolo rilevante che assunsero all’interno del movimento trockista internazionale, nonostante l’esiguità della formazione italiana (che contava all’incirca una trentina di membri all’interno dell’emigrazione antifascista in Francia) e le diverse scelte maturate nel corso degli anni. Tresso entrerà infatti, già dal 1931, nelle file del trockismo francese, divenendone poi importante dirigente, scelta questa che segnò un dissidio insanabile con Leonetti. Quest’ultimo, che era stato caporedattore de L’Ordine nuovo e direttore de L’Unità tra il 1924 e il 1926, sarà membro del Segretariato internazionale dell’OGI dal 1930 al 1937. E se si considera “la stima che lo stesso Trockij nutrì per Leonetti, si può benissimo affermare che Leonetti fu, dopo Trockij, la personalità più importante ai vertici del movimento trockista internazionale”.

Convergenze
Nel suo scambio con Trockij nel 1936, in relazione alla situazione sovietica, Leonetti notava alcune convergenze con il corporativismo economico fascista. “L’utopia staliniana del socialismo in un solo Paese differisce poco, a parer mio – scriveva il dirigente pugliese –, dall’utopia piccolo-borghese, (…) sia hitleriana o mussoliniana, di organizzare la produzione nel contesto nazionale. A lungo termine la burocrazia staliniana si rivelerà un ostacolo allo sviluppo delle forze produttive sociali. L’economia pianificata, se non è cosmopolita, non può sfuggire all’anarchia capitalista”.
Emerge, da questi scambi, l’autonomia di pensiero del dirigente italiano, che lo condurrà progressivamente ad allontanarsi dal movimento trockista tra il 1936 e il 1937. I vari dissensi e i deludenti risultati raggiunti a livello politico lo portarono a una rottura maturata “un po’ alla volta con distacco lento, con la percezione che non c’era più niente da fare”, come raccontò lui stesso. Nonostante la fondazione della Quarta Internazionale, il fallimento del trockismo nel suo tentativo di costituirsi come opposizione comunista globale era infatti ormai manifesto.
Mastrolillo ricorda che le ragioni di ciò furono l’esiguità numerica dei suoi rappresentanti, l’eterogeneità ideologica delle sue componenti e il potere soltanto nominale dei suoi organismi dirigenti, la competizione impari col comunismo filostalinista, l’assenza di una leadership compatta e dal prestigio indiscusso, anche a causa degli attentati che falcidiarono le sue file. Lo stesso Trockij venne ucciso nel 1940.
Al termine della conferenza Floriana Bassanese Radin ha ringraziato il dott. Gabriele Mastrolillo PhD per ľinteressante conferenza, proponendo ulteriori incontri futuri.

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