Il Cluster dei produttori d’olio d’oliva punta su nuovi canali di vendita

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Il Cluster dei produttori d’olio d’oliva punta su nuovi canali di vendita

UMAGO | Il condimento per eccellenza, che esalta sia i piatti di carne che quelli di pesce, un elisir di salute e di bellezza, l’olio d’oliva, internazionalmente apprezzato, è un prodotto fondamentale per l’economia del settore agricolo del territorio. Considerata la competitività sul mercato mondiale, la vendita non risulta sempre così semplice, ma il prodotto dell’Istria è tra i migliori e questo è un vantaggio che sicuramente aiuta. Per aiutare a promuovere ulteriormente l’olio d’oliva istriano, alla Comunità degli Italiani “Fulvio Tomizza” di Umago si è tenuta una prima riunione del Cluster degli olivicoltori dell’Istria nord-occidentale, con la quale è stata spianata la strada per fondare la prima Organizzazione dei produttori del Cluster.

L’appuntamento è stato organizzato dalla società di Umago “Maslina-Ulivo”, presieduta da Flavio Kmet. Presenti alla riunione anche Ezio Pinzan, f.f. di assessore dell’Agricoltura della Regione Istriana e Blanka Sinčić Pulić, esperta della valorizzazione e tutela dei prodotti autoctoni, la quale ha presentato il nuovo progetto. Si tratta di un’idea che parte dal presupposto che “l’unione fa la forza” e la cui necessità s basa sul dato che negli ultimi 25 anni in Istria sono stati piantati milioni di olivi, ma senza un’aumento della domanda. Da qui, dunque, l’idea di organizzarsi meglio per affrontare le sfide del mercato.
Come sottolineato durante la riunione, alla quale hanno partecipato anche una ventina di olivicoltori, l’aumento della produzione è stato accompagnato da diversi problemi, tra cui la mancanza di frantoi, di manodopera per la raccolta e di nuovi canali di vendita.
L’olio prodotto in questo territorio è tra i più apprezzati al mondo, il che è dimostrato dai successi alle mostre e alle fiere, ma anche a livello delle guide dell’extravergine. Tutto ciò, però, non basta. Per questa ragione, l’olio di produzione locale va piazzato sul mercato non singolarmente, ma in modo organizzato, unendo le forze e mantenendo la qualità.
Sinčić Pulić ha ricordato che l’Organizzazione dei Produttori (OP) dovrebbe funzionare sul modello di altre organizzazioni simili in Europa. “Già nel 1994, e molti lo ricorderanno sicuramente, la Regione istriana aveva deciso di cambiare, promuovendo l’olio istriano e favorendo la piantagione di milioni di olivi, con la formula di pagamanto agevolato – ha rilevato Sinčić Pulić.

Il marchio «Istra»

“L’olio istriano – ha ricordato – ha conseguito pochi giorni fa il bollino che lo contraddistingue a livello europeo e, d’ora in poi, sarà venduto con il marchio ‘Istra’ in tutto il mondo. Questo bollino rosso è sinonimo di qualità e dovrà essere segnato sulle bottiglie in bella vista”.
L’Europa, attualmente, conta 252 organizzazioni che ragruppano i produttori di olio di oliva, e quasi tutte si trovano in Italia, Spagna, Grecia e Francia. Per fondare un’organizzazione di produttori bisogna disporre di almeno 7 soci, un minimo di 50 tonnellate di olive su un minimo di 150 ettari, oppure un giro d’affari di almeno 3 milioni di kune. Tutti paramentri che possono essere soddisfatti anche a livello locale.
Considerando, poi, che il marchio “Istra” è sinonimo di qualità, anche in virtù del fatto che proprio la rinomata Guida dell’extravergine “Flos Olei” annovera l’Istria quale migliore Regione al mondo, allora la garanzia di successo non dovrebbe mancare.
Gli esperti che sono intervenuti a Umago, hanno detto che, unendo le forze, i produttori d’olio dovrebbero avere molti vantaggi a livello commerciale e promozionale. In primo luogo le spese di produzione potrebbero essere ottimizzate. Inoltre, questi si potranno aiutare reciprocamente, sia a livello tecnico che organizzativo, di modo da migliorare la produzione, la promozione e la vendita. Ovviamente, tutto ha un costo, e l’associazione costerà mille kune all’anno.
“Con questo, dopo la fondazione, il Ministero dell’Agricoltura potrà candidare l’Organizzazione dei produttori ai fondi dell’Unione Europea, in modo da assicurare fino a 100mila euro di sostegni all’anno e per il pagamento delle spese amministrative e di gestione”, ha detto Sinčić Pulić.
Visto che tutti pianificano un aumento della produzione dell’olio, venderlo sarà un impegno non da poco. Per questo motivo, Ezio Pinzan ha voluto ricordare che la scelta della dirigenza sarà un punto molto importante, perché è a questa che verrà affidato il piazzamento dell’olio. “La Regione istriana – ha aggiunto – è qui per darvi una mano, ma il cammino non sarà facile. Molti di voi hanno avuto l’occasione di conoscere l’olivicoltura nella vicina Italia, che in quarant’anni ha fatto passi da gigante. Quasi tutti i produttori fanno parte di qualche cooperativa, quasi come degli azionisti nelle società commerciali e questo significa condividere gli oneri e i guadagni. Trovare nuovi mercati, affermare il prodotto e aumentare la produzione mantenendo la qualità, saranno gli impegni principali che spetteranno alla nuova organizzazione”.
Per l’adesione al cluster dei produttori è necessario compilare un formulario che può essere ritirato presso i coordinatori dell’iniziativa: Flavio Kmet (Umago), Roberto Rota (Cittanova), Ezio Cinic (Crassiza e l’Alto Buiese).

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