Alla disperata ricerca della manodopera

«Negli ultimi anni è un vero tormento cercare personale», ci ha confermato Ivan Mihocek, del locale «Kopar»

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Alla disperata ricerca della manodopera
La locanda “Kopar” è alla ricerca di quattro dipendenti. Foto: VEDRAN VIŠKOVIĆ

La ricerca del lavoro negli ultimi anni è cambiata di molto anche a Umago rispetto al periodo precedente. Ieri mattina abbiamo fatto un giro di perlustrazione per capire la situazione occupazionale in città.

Prima però abbiamo consultato le pagine dell’Istituto per il collocamento dedicate alle offerte di lavoro (www.burzarada.hzz.hr) per capire quali sono le posizioni ricercate al momento. Venditori di vario tipo, collaboratori/trici domestici/iche, persone addette alle pulizie, magazzinieri e, ovviamente, personale addetto alla ristorazione sono gli impieghi maggiormente richiesti.
La locanda “Kopar”, uno degli ultimi luoghi di ristorazione tradizionali della città, è amministrata e guidata da Ivan Mihocek da più di 30 anni. Il proprietario e le sue colleghe che stavano preparando la terrazza per accogliere la clientela ci hanno riferito che sono alla ricerca di quattro dipendenti: due aiuti cuoco e due aiuti cameriere. Da un po’ di anni a questa parte non sono molte le persone che vengono al bancone per chiedere informazioni riguardo alle posizioni lavorative disponibili. Per questo motivo, il proprietario è stato costretto a pubblicare l’annuncio di lavoro in diversi siti (anche esteri) per cercare di colmare le lacune riguardanti il personale nei mesi di punta della stagione.
“Il nostro team è praticamente lo stesso da 30 anni. Per questo offriamo alla nostra clientela un ottimo rapporto qualità-prezzo per quanto riguarda i piatti che prepariamo. Nonostante ciò, abbiamo bisogno di una mano per i mesi estivi, però negli ultimi anni è un vero tormento cercare personale. Le nostre porte sono aperte sia per le persone di qua che per quelle da fuori che hanno voglia di lavorare”, spiega il proprietario Mihocek.
A un centinaio di metri dalla “Kopar” si trova la Stazione di Polizia di Umago che è presa di mira da tutti i lavoratori stranieri che aspettano in fila per ottenere il permesso di lavoro e tutta la documentazione inerente al loro soggiorno temporaneo nella zona. In quest’occasione abbiamo incontrato un gruppo di quattro ragazzi indonesiani, provenienti dall’isola di Bali, che all’ombra degli alberi di fronte all’edificio della Polizia aspettavano il proprio turno per prendere appuntamento. È una situazione ‘normale’ quella di vedere anche una ventina di persone di fronte alla Stazione di Polizia in attesa di ricevere la tanto agognata documentazione per lavorare.
Pure la catena di supermercati “Spar” è alla ricerca di nuova forza lavoro per l’imminente stagione turistica. La location di Umago ha bisogno di 15 lavoratori o lavoratrici che si occuperanno dei lavori in cassa, riempimento degli scaffali, controllo della qualità delle merci e altre mansioni. Dal capo della filiale di Umago non siamo riusciti ad avere maggiori informazioni, però da fonti non ufficiali ci è stato riferito che la maggior parte dei dipendenti è arrivata a Umago da altre località croate, soprattutto dalla Slavonia e che tra la popolazione locale c’è poco interesse per quanto riguarda un lavoro del genere.
Passando poi per la principale via di Umago, la Commerciale, abbiamo notato molti annunci ‘fai da te’ attaccati alle vetrine dei vari negozi. Il panificio e pasticceria “Ošo” è alla ricerca di un(a) dipendente da più di un mese. Dall’inizio di giugno nessuno si è presentato al bancone del locale per chiedere delle informazioni riguardo allo stipendio o alle condizioni di lavoro. Allo stesso modo (e nella stessa via) pure un negozio di abbigliamenti, una ricevitoria per scommesse sportive e un cambio valuta sono alla ricerca di personale da assumere.
Come abbiamo notato dal nostro breve giro in città, possiamo concludere che il lavoro non manca. Ciò che non torna è il poco interesse per le posizioni disponibili sul mercato e il fatto che le persone non vengono nemmeno a informarsi sulle condizioni di lavoro. Forse una parte della popolazione vorrebbe uno stipendio più alto di quanto si potrebbe oggettivamente attendere in una realtà che fa parte del mercato croato o semplicemente si preferisce oggi il lavoro stagionale all’estero per un paio di mesi rispetto al lavoro lungo tutto l’anno però con uno stipendio inferiore.

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