Ridare slancio agli over 50

A colloquio con Željko Marković e Ana Parlov Kaić dell’Ufficio di collocamento di Fiume

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Ridare slancio agli over 50
Nel settore della ristorazione c’è perenne carenza di forza lavoro. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

In data 12 gennaio, all’Ufficio di collocamento di Fiume erano registrate 6.650 persone disoccupate. Di queste, 2.646 (39,78 per cento) aventi oltre 50 anni d’età e 2.549 (38,33 p.c.) in cerca di lavoro da più di 12 mesi. Per tutti loro, in particolar modo per quest’ultima categoria, diventa ogni giorno più difficile trovare un impiego, anche perché col passare del tempo, come rilevato da Željko Marković, responsabile dell’Ufficio, la motivazione per trovarlo scende sensibilmente. “Va detto che le persone con più di 50 anni d’età registrate presso il nostro Ufficio, che risultano disoccupate da più di 12 mesi, sono attualmente 1.436. Per loro abbiamo creato un programma intitolato ‘Posao+’ (Lavoro+), tramite il quale ci dedicheremo in particolar modo a questa categoria nel corso del 2023. In questo programma verranno incluse anche le persone che non hanno un’istruzione di media superiore e i fruitori del sussidio finanziario minimo”, ha illustrato Marković.

Željko Marković e Ana Parlov Kaić.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Spesso notiamo che da una parte i datori di lavoro cercano persone giovani, dalle quali si richiedono istruzione e una certa esperienza, mentre dall’altra non vengono prese in considerazione le persone con qualche anno d’età in più, ma con parecchia esperienza alle spalle. Qual è il motivo di un simile approccio?
“Purtroppo si tratta di una categoria che non segue le tendenze del mercato del lavoro e il loro sapere è spesso obsoleto per quanto riguarda l’uso delle nuove tecnologie. Il datore di lavoro cerca dipendenti che siano veloci, pronti a lavorare in gruppo, motivati, mentre chi non lavora da tempo perde spesso la voglia di migliorare sé stesso. Per questo motivo i datori di lavoro prediligono i più giovani. Per tale motivo, scopo del programma Lavoro+ sarà proprio quello di ridare la voglia e la motivazione a queste persone, offrire loro degli stage di aggiornamento, laboratori e istruzione grazie ai quali potranno diventare nuovamente una concorrenza ai più giovani. Verranno piazzati sul mercato del lavoro con delle nuove competenze e allo stesso tempo i datori di lavoro che li impiegheranno otterranno dei sussidi”, ha spiegato Ana Parlov Kaić, capodipartimento del settore che collabora con i datori di lavoro.

Del totale dei disoccupati, oltre la metà sono donne. Esiste un programma particolare per il gentil sesso?
“Dal 2017 è in atto il progetto intitolato ‘Desidera’ (Zaželi), il cui obiettivo è includere al più presto le donne nel mercato del lavoro e allo stesso tempo migliorare lo standard di vita dei fruitori di questo programma, visto che le donne vengono abilitate a fare le assistenti a domicilio. In questo modo c’è un duplice fine: offrire lavoro ed evitare che le persone anziane o poco mobili finiscano in qualche istituzione. Il programma è dedicato alle donne con un’istruzione massima di media superiore che sono registrate presso l’Ufficio di collocamento. Inoltre, il titolare del progetto avrà l’obbligo di offrire il posto secondo alcune priorità che riguardano le donne delle categorie più vulnerabili, tra queste quelle over 50. Finora ci sono state due fasi di questo programma a livello regionale, per un totale di 16 progetti, mentre nella terza fase ce ne saranno 10. Grazie a questo progetto hanno trovato lavoro, a livello nazionale, oltre 14mila donne che hanno aiutato in tal modo circa 79mila fruitori del servizio. È un programma riconosciuto, che sta avendo grande successo”, ha detto ancora Marković.

Anche il programma ‘Lavoro+’ verrà svolto in più fasi diverse?
“Sì, perché oltre all’Ufficio di collocamento, vi parteciperanno i datori di lavoro, il Centro per la previdenza sociale e varie istituzioni di formazione, poiché ci saranno tre componenti attraverso le quali i candidati verranno inclusi. I disoccupati potranno così avere dei contatti diretti con i nostri consulenti con i quali lavoreranno per identificare le proprie capacità ed eventuali difficoltà nel trovare un lavoro, ma non solo. Verranno motivati e spronati, otterranno delle capacità professionali e saranno in grado di trovare un impiego invece di vivere solo di sussidio sociale. Ripeto, l’importante è motivarli e dare a loro un senso di vita. Tutta l’istruzione viene finanziata tramite i programmi regolari dell’Ufficio. Durante i colloqui con i consulenti, i fruitori del programma potranno scoprire per quali lavori sono più portati, indipendentemente dal loro mestiere. Per fare un esempio: qualcuno, magari, ha terminato la scuola per fioristi, ma con gli anni è giunto alla conclusione di potere svolgere tranquillamente anche il lavoro di cameriere, e di farlo addirittura con più piacere. L’importante è rimettere queste persone sul mercato del lavoro e spronarle a ridiventare attive. Nell’ambito del programma avranno, poi, anche la possibilità di fare una specie di tirocinio presso un datore di lavoro il quale, se deciderà di impiegarlo, riceverà a sua volta dei sussidi”, ha rilevato.

Ci sono molti datori di lavoro, il che si evince pure dal sito dell’Ufficio di collocamento, che per anni cercano sempre gli stessi profili di lavoratori. Com’è possibile?
“Noi seguiamo quest’andamento e di certo tali datori di lavoro non possono ottenere i sussidi per i nuovi impiegati, al fine di evitare che questa possibilità venga sfruttata ogni 12 mesi a sfavore dei potenziali candidati”, ha spiegato Parlov Kaić.

Quali sono i mestieri più richiesti al momento?
“In questo senso bisogna prendere in considerazione anche il periodo dell’anno. Durante la stagione turistica c’è grande richiesta di cuochi e camerieri, negozianti e donne di servizio. Negli ultimi due mesi del 2022, con l’arrivo dell’euro, si cercavano dipendenti presso i cambiavalute, la cui mole di lavoro era aumentata sensibilmente. Cosa che quest’anno non serve praticamente più”.

I posti aperti per negozianti sono parecchi. D’altra parte, tantissimi negozi in città cercano dipendenti. Dove sta il problema?
“Visto che oggi non esiste più l’obbligo per i datori di lavoro di segnalare i posti liberi, quelli pubblicati sul nostro sito sono effettivamente posti vacanti, che non hanno già un candidato, come succedeva in passato. Molti datori, per lo più ristoratori, preferiscono mettere l’annuncio magari all’entrata del locale, senza pubblicare il bando da noi. Da qui la grande discrepanza. Poi, purtroppo, i giovani hanno spesso delle grandi aspettative per quanto riguarda lo stipendio. Un buon datore di lavoro premierà sempre i propri dipendenti, ma bisogna iniziare da un minimo, cosa che per molti non va bene. C’è chi preferisce stare a casa piuttosto che iniziare a lavorare per uno stipendio base. Inoltre, molte persone vorrebbero lavorare come camerieri, ad esempio, e come tali vengono piazzate sul mercato del lavoro, ma d’altra parte le grandi catene alberghiere non prendono in considerazione persone che non sono professioniste del settore. Questo è il problema maggiore. Bisogna pure tener di conto il fatto che magari l’offerta è tale che non può venire accettata da donne con bambini piccoli o da persone che hanno problemi di salute. Molte persone puntano subito allo stipendio, senza presentare il proprio sapere, l’esperienza e le abilità, che sicuramente potrebbero contribuire a far cambiare idea al datore di lavoro per quanto riguarda il salario. La medaglia ha sempre due facce. Per questo motivo, chi decide di registrarsi all’Ufficio, ottiene un aiuto da parte del consulente per trovare più facilmente un lavoro. Bisogna sottolineare, infine, che il numero dei disoccupati è sicuramente maggiore di quello da noi registrato, dato che da anni non c’è più l’obbligo di iscriversi all’Ufficio se non si ha un lavoro”, ha concluso Parlov Kaić.
Gli interessati a trovare un’occupazione per la quale non sono abilitati, possono partecipare al progetto di cofinanziamento dell’istruzione (vauceri.hzz.hr), che propone corsi di formazione per varie professioni carenti e non solo.

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