Regione litoraneo-montana. Approvato l’assestamento del Bilancio

Assemblea regionale, d’accordo a larga maggioranza su tutti e 20 i punti all’odg

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Regione litoraneo-montana. Approvato l’assestamento del Bilancio
Sanjin Vrkić. Foto: RONI BRMALJ

L’Assemblea della Regione litoraneo-montana ha approvato a larga maggioranza tutti e 20 i punti all’ordine del giorno, fra i quali spicca il secondo assestamento del Bilancio regionale. L’Assemblea, terminata a tempo record prima delle ore 14, assomigliava molto di più a una riunione tecnica, con molti dei punti in programma – che non erano altro che un formale adeguamento di alcuni regolamenti regionali con le nuove disposizioni di legge –, che a un campo di battaglia per uno scontro politico.

L’assestamento del Bilancio consolidato ha aumentato di 5,8 milioni di euro gli iniziali 250,5 milioni di euro, raggiungendo così un totale di 256,4 milioni di euro. Di questa somma, circa 0,6 milioni di euro riguardano l’aumento delle spese finanziate dalla Regione, mentre 5,2 milioni di euro si riferiscono alle spese degli utenti del Bilancio. L’aumento del Bilancio è il risultato dell’incremento delle entrate nell’anno corrente, derivanti da attività finanziarie e dall’indebitamento, nonché della riduzione del reddito netto trasferito e delle entrate del 2022.
Per quanto riguarda le spese, l’importo di 4,1 milioni di euro è destinato alla sanità, all’istruzione e alla previdenza sociale, in particolare per l’accessibilità all’assistenza sanitaria, la specializzazione medica, l’attrezzatura delle strutture sanitarie, il finanziamento anticipato dei progetti dell’Ue nel settore dell’istruzione e le operazioni ordinarie delle istituzioni di assistenza sociale.
Krešimir Parat, capodipartimento per il Bilancio e le finanze, ha spiegato che considerando che l’assestamento aumenta di soli 2,32 punti percentuali, Bilancio di previsione che era stato presentato l’anno precedente, questa non è altro che una correzione tecnica.
Con questo e con una presa d’atto sull’andamento del progetto relativo alla funivia sul Monte Maggiore, le discussioni relative all’odg potrebbero dirsi concluse. Vanno menzionati gli interventi di Orjen Petković, di Možemo!, Vice Sep, dell’HDZ e Bojan Kurelić, dell’Azione dei giovani, i quali hanno espresso alcune perplessità sui modelli di finanziamento della costruzione dell’opera, con la loro preoccupazione principale che era quella di evitare che la Regione stessa vada a prendersi degli impegni economici troppo gravosi. L’avvocato Milorad Stanić, rappresentante degli interessati alla realizzazione del progetto, ha risposto alle loro domande, spiegando come ci siano due possibilità da valutare che vanno dall’uso dei fondi europei a dei finanziamenti di privati e banche, con un gruppo di consulenti che ha già lavorato per sviluppare entrambe le opzioni.

Aeroporto. Quale futuro?
La parte più interessante dell’Assemblea è stata però forse quella riservata alle domande dei consiglieri. In molti, fra cui per primo Sanjin Vrkić, dell’HDZ, si sono interessati all’aeroporto di Fiume, i cui dati sul numero complessivo di voli e di passeggeri continuano a indicare un’arretratezza rispetto agli aeroporti delle altre maggiori città della Croazia e sono addirittura in calo. Vrkić ha invitato il presidente della Regione, Zlatko Komadina, a intervenire personalmente per cercare di risolvere il problema migliorando la comunicazione fra la direzione dell’aeroporto e l’Ente turistico regionale. Komadina ha accettato l’incarico, ricordando però come la Regione possa incidere sull’aeroporto di Fiume soltanto per il 20 per cento, in quanto questa è la sua quota, mentre è lo Stato a essere il proprietario di maggioranza, con il 55 p.c. delle quote.
Sanja Tomić, dell’HDZ, ha esposto un problema legato ai traghetti, che da inizio ottobre transitano con orario invernale, nonostante il gran numero di turisti che è rimasto sulle isole quarnerine durante quasi tutto il mese grazie al bel tempo, chiedendo se non fosse possibile posticipare di una quindicina di giorni l’introduzione degli orari invernali. Izabela Linčić Mužić, capodipartimento per il demanio marittimo, il trasporto e le comunicazioni si è limitata a replicare come questa decisione spetti alla Jadrolinija, con la Regione che non può fare altro che trasmettere loro la richiesta.

Il problema del rifiuti metallici
Leo Pavela, indipendente, ha chiesto un intervento per spostare la montagna di rifiuti composta da residui metallici che sta nella zona del porto, a poche centinaia di metri dal Centro clinico-ospedaliero di Fiume. “L’aria della zona è inquinata da quella spazzatura che non permette più nemmeno di vedere il mare”, ha affermato Pavela. Komadina che si è detto d’accordo sull’insensatezza dell’avere lì quella montagna di spazzatura, affermando che farà richiesta affinché non ci si occupi più di fare questi accumuli, dicendosi certo che l’economia del porto non ne risentirà.
La parte più curiosa della seduta ha riguardato, però, un siparietto fra il già citato Vrkić e Marko Mataja Mafrici, dell’SDP, consumatosi al punto 13 dell’odg, quando tutti gli altri consiglieri avevano già rinunciato alle discussioni. Il punto riguardava un contratto di collaborazione fra la Regione litoraneo-montana e la Stiria, una regione dell’Austria. Vrkić è uscito a parlare come capogruppo dell’HDZ, lodando l’iniziativa e spiegando come Croazia e Austria siano partner e anche alleati, volendo in effetti lodare il governo guidato dal suo partito per aver collaborato bene con l’Austria negli ultimi anni. Se non che Mataja Mafrici, con un lampo di genio raccoglie la palla al balzo, chiede parola a nome del gruppo dell’SDP, appoggia l’iniziativa e si dice felice di sapere che “anche l’HDZ l’appoggi, considerando i trascorsi che l’HDZ ha avuto nel collaborare con le istituzioni austriache, in modo particolare con quelle bancarie”.

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