Regione litoranea-montana. La sicurezza delle donne va messa al primo posto

La Regione sarà proclamata luogo sicuro per le rappresentanti del gentil sesso? Il voto giovedì, all’Assemblea

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Regione litoranea-montana. La sicurezza delle donne va messa al primo posto
La Regione litoraneo-montana, luogo sicuro per le donne. Foto: RONI BRMALJ

La Regione litoranea-montana dovrebbe venire proclamata luogo sicuro per le donne. Lo ha dichiarato ieri il vicepresidente Vojko Braut durante il consueto incontro del lunedì con i media. La proposta di risoluzione verrà presentata giovedì 21 marzo, nel corso della 25ª sessione dell’Assemblea regionale. Se la proposta verrà accolta, la Regione investirà ulteriori mezzi in una serie di iniziative volte all’introduzione di politiche pubbliche, che garantiranno la sicurezza del gentil sesso condannando allo stesso tempo, senza riserve, ogni forma di violenza di genere e assicurando un pieno ed equo coinvolgimento delle donne in questi processi. Inoltre, assicurerà supporto alle donne vittime di violenza e dei loro figli, un’educazione riguardante la parità di genere per tutti i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi e delle misure stabilite dalle norme e dai documenti in materia (polizia, servizi professionali, personale dei centri di accoglienza specializzati, compresi i centri di accoglienza per le donne vittime della discriminazione di genere…), rispetterà la sicurezza e le esigenze delle donne quando sarò da decidere sulle misure di Bilancio relative ai servizi pubblici come l’illuminazione pubblica, i trasporti pubblici, ovvero le risorse degli enti che si occupano delle vittime di violenza di genere, e tant’altro ancora.

Braut ha inoltre informato che fino al prossimo 15 aprile saranno aperte le consultazioni pubbliche riguardanti i sussidi per gli imprenditori, che sono suddivisi in 8 misure, tra le quali quella più importante riguardante il lavoro subordinato e autonomo delle donne che lo scorso anno ha suscitato parecchio interesse, motivo per il quale quest’anno il sussidio sarà pari a 200mila euro. L’importo totale dei sussidi ammonta a 1.150.000,00 euro. Misure assicurate anche per chi eseguirà degli interventi nei propri spazi volti a facilitare l’entrata e il movimento alle persone con disabilità o con difficoltà motorie. Fino al 12 aprile, invece, rimarranno aperte le consultazioni pubbliche riguardanti il cofinanziamento della fecondazione assistitam che sarà pari al 50% ovvero fino a un massimo di 1.000 euro.
Tra gli altri temi trattati, quello relativo al finanziamento della tutela sanitaria primaria, per la quale la Regione assicurerà 2,5 milioni di euro, come riferito dalla capodipartimento Vesna Čavar. “I mezzi decentralizzati per il 2023 sono aumentati soltanto del 3%, il che non è abbastanza per coprire le spese necessarie, dato che sono aumentati gli importi dei salari e delle spese in generale. Alla Casa della salute verrà assegnato 1 milione di euro, mentre all’istituto di medicina d’urgenza 1,5 milioni. Con la nuova Rete dei servizi sanitari pubblici, speriamo sia possibile formare dei nuovi team che dovrebbero così influire positivamente sulle uscite”, ha detto Čavar, sottolineando che al momento ci sono 44 ambulatori, dentistici e di medici di famiglia, che purtroppo con il loro lavoro non riescono a coprire le spese, motivo per cui la Regione assicurerà 900mila euro.
La capodipartimento per lo sport, la cultura e la cultura tecnica, Sonja Šišić, ha informato circa la decisione di assegnazione di mezzi per il finanziamento delle necessità pubbliche in ambito culturale per il 2024. Al concorso hanno preso parte 241 partecipanti con 301 programmi, che sono stati valutati dalla Commissione per la cultura. La Regione finanzierà così 154 fruitori e 172 programmi, per il quali sono stati assicurati 315mila euro, ovvero 25mila in più in rapporto al 2023.

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