PGS: «In Corso anche attività non lucrative»

Proposta del partito su come gestire i locali commerciali vuoti

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PGS: «In Corso anche attività non lucrative»
Il bar Pommery in Corso è chiuso da un po'. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Entro il primo trimestre del 2024 il PGS (Alleanza litoraneo-montana) proporrà al Consiglio cittadino il proprio programma in merito alla gestione dei locali commerciali di cui è proprietaria la Città. Lo ha annunciato Nasrin Štrljić, neoeletta presidente della sezione fiumana del partito, che ieri ha incontrato i rappresentanti dei media assieme a Tea Mičić Badurina, membro del Consiglio cittadino e a Edvin Liverić Bassani, eletto nel 2023 nella Presidenza del PGS.

Gli spazi commerciali in affitto e quelli in subaffitto sono da qualche mese tema di dibattiti e polemiche, inescate dalla chiusura del “Pommery”, uno dei bar più frequentati in Corso. “Tutti noi possiamo notare che in centro ci sono molti spazi commerciali vuoti. Riteniamo che tutti i problemi si possano risolvere e quindi abbiamo delle proposte che presenteremo prossimamente e che andremo a proporre al Consiglio cittadino. Il tema riguarda la gestione di tutti i beni di proprietà della Città, ma in questo caso ci soffermeremo su due argomenti, cioè quello dei locali in affitto e quello dei Mercati cittadini. Abbiamo scoperto che la Città dispone di 1.302 locali commerciali e che una quarantina di questi sta attraversando l’iter per l’assegnazione tramite asta pubblica. Prendere in affitto uno spazio della Città offre delle garanzie e prezzi inferiori a quelli sul mercato. Comunque, c’è il rischio, anche per chi svolge un’attività da cent’anni negli stessi spazi, di venire superato all’asta. In questo caso, l’affittuario deve uscire dai locali entro 15 giorni, uno stress enorme per qualsiasi imprenditore. Ci sono delle leggi da rispettare, ma a livello locale c’è uno spazio di manovra per cambiare le cose”.

Rivitalizzazione
Tra le proposte del PGS c’è quella di accorciare i tempi quando un’asta termina senza che i locali vengano assegnati. In altre parole, se l’asta fallisce, dopo un anno il prezzo di partenza viene ridotto del 25 per cento e solo dopo sei tentativi andati a vuoto, viene dimezzato. “Questo regolamento – sostiene Nasrin Štrljić –, può venire modificato. C’è la questione della categorizzazione per zone. Quelle più centrali vengono assegnate ad attività più remunerative. Sarebbe il caso, forse, di seguire l’esempio di altri Paesi europei. È possibile stabilire che in un determinato spazio non si debba svolgere un’attività commerciale lucrativa come la ristorazione o il commercio. Una decisione del sindaco può andare in questa direzione. Anche in Corso ci possono essere gallerie e altri contenuti non necessariamente commerciali. Un’altra questione che vorremmo aprire è quella dei casinò che, forse, almeno la Città potrebbe evitare di ospitare nei propri spazi, anche rinunciando ai vantaggi economici”.
Tea Mičić Badurina ha parlato dei Mercati cittadini e dei padiglioni praticamente vuoti. Si mette in discussione l’idea, respinta dal PGS al Consiglio cittadino, di assegnare tramite asta pubblica il primo padiglione come lotto unico che l’affittuario, successivamente, avrebbe la possibilità di cedere in subaffitto singolarmente, bancarella per bancarella. “I Mercati cittadini vengono gestiti dalla municipalizzata Rijeka plus – spiega Mičić Badurina –, ma non riusciamo a capire perché si debba avere un intermediario tra la Città proprietaria e gli affittuari effettivi. Perché le bancarelle non possono venire gestite direttamente dall’azienda municipalizzata? Se non si dispone di personale per svolgere quest’attività, si potrebbe semplicemente escludere i Mercati cittadini dal contesto della Rijeka plus per gestirli separatamente”.
Edvin Liverić Bassani, direttore dell’HKD (Casa croata di cultura a Sušak), ha posto all’attenzione dei media diverse questioni, sottolineando lo stato di degrado in zona: “Superato il ponte sulla Rječina si arriva a Sušak dove non trovi più un’edicola, un negozio, un ufficio postale. Ci sono tanti locali commerciali chiusi. So che si tratta di spazi di proprietà privata, ma credo che si possa fare qualcosa per rivitalizzare anche questa parte della città”.

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