Netturbini chiusi a chiave? Beljulji: «Sì, è tutto vero»

Il sindacalista, dipendente della «Čistoća» e membro del PGS, conferma le voci in merito al comportamento del direttore ff Bojan Jurdana

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Netturbini chiusi a chiave? Beljulji: «Sì, è tutto vero»
Bojan Jurdana. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

A più un mese di distanza dal fatto il sindacalista Ćenan Beljulji, dipendente della municipalizzata “Čistoća” decide di uscire allo scoperto e a confermare che il direttore Bojan Jurdana ha chiuso a chiave nel suo ufficio lui e un altro rappresentante sindacale. All’ultima sessione del Consiglio cittadino il consigliere dell’Unione del Quarnero, Robert Salečić, aveva dato notizia del “sequestro”, fatto smentito immediatamente da Jurdana, direttore facente funzioni. Beljulji lo ha detto ieri ai media nell’ambito di una conferenza stampa convocata dal PGS, partito di cui egli stesso è membro da un anno e mezzo. All’incontro con i media lo ha affiancato Tea Mičić Badurina, membro del Consiglio cittadino che, tra l’altro, si riunisce oggi con un ordine del giorno che si occuperà della “Čistoća” sotto molti punti di vista. Tra le altre cose, si discuterà della revisione dell’operato del direttore provvisorio Jurdana, subentrato a Jasna Kukuljan contro la quale è in corso un procedimento giudiziario. In attesa di giudizio, ha ripreso servizio dopo essere passata per il carcere di Remetinec.

“Abbiamo compreso che c’era del vero in quanto detto all’ultima riunione del Consiglio cittadino – ha precisato Mičić Badurina –, in merito al comportamento del direttore. Il sindaco Marko Filipović, finora, ha sentito soltanto una parte, cioè la dirigenza dell’azienda. Non ha mostrato interesse a sentire anche l’altra parte coinvolta nella vicenda. Era stato annunciato un faccia a faccia, che poi non c’è stato. Come nel caso del sovrintendente del TNC ‘Ivan de Zajc’, anche questa volta ci siamo messi dalla parte dei lavoratori”.

Problemi à gogo
Anche se l’agitazione in seno alla “Čistoća”, che sfociò in uno sciopero di tutti i dipendenti, non venne organizzata dai sindacati, bensì da un gruppo nato spontaneamente, Beljulji ha partecipato alle trattative per raggiungere un accordo. Dopo tre giorni di trattative per i netturbini è stato approvato un aumento dello stipendio del 20 per cento. “C’è soddisfazione, ma è temporanea. Attendiamo che venga avviata la trattativa sul Contratto collettivo che non abbiamo da oltre quattro anni e che il sindaco ha annunciato in tempi brevi. Per quanto riguarda le voci sul trattamento da parte del direttore, confermo che è tutto vero. Il collega dell’altro sindacato e io eravamo stati invitati da Hrvoje Kogoj, membro della direzione, nell’ufficio del direttore. Quest’ultimo si è rivolto a me, urlando, sbraitando e intimandomi di uscire e di dire ai lavoratori all’esterno di tornare al lavoro. Avevo deciso di alzarmi e di uscire, ma la porta era chiusa a chiave. Ero spaventato. Era la prima volta che si scioperava. Lavoro qui da 25 anni. Occorre fare un reset dell’intera direzione, dal direttore Jurdana a Jasna Kukuljan e una decina di persone. Le dimissioni di Jurdana, anche se dovessero arrivare, non cambierebbero nulla. Ci sono mille problemi da risolvere, molte irregolarità nella gestione che abbiamo denunciato, per ora, al controllo interno”. Di che cosa si tratta? “Ci sono state delle spese discutibili per la formazione di personale privo di qualifiche, furti di gasolio e altro, ma tutti i dettagli li potrete trovare sulla Rete in quanto vogliamo renderli pubblici”. Non male come introduzione alla riunione di oggi del Consiglio cittadino, che si annuncia lunga e ricca di contenuti, di quelli che non contribuiranno al consolidamento di una maggioranza che il sindaco rischia di vedersi negata un’altra volta.

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