I lussignani autoctoni hanno preso parte a un importantissimo evento presso l’hotel Punta di Lussingrande, ovvero la celebrazione del 75° anniversario della Comunità degli Italiani Lussinpiccolo. Nata nel lontano 1948 come Circolo italiano, aveva la sua sede nella piazza centrale dove oggi si trova il bar-ristorante Deveron. Nonostante alcune interruzioni forzate nel primo periodo del comunismo, la CI è sopravvissuta con le varie attività in ambienti più o meno adatti finché non è riuscita ad avere una sede stabile nell’odierna Villa Perla. A partecipare alla celebrazione di questo importante evento con brevi discorsi sono stati Davide Bradanini, Console generale d’Italia a Fiume, Gari Cappelli, ex sindaco di Lussinpiccolo ed ora deputato al Sabor, Pierfrancesco Sacco, ambasciatore d’Italia in Croazia, Marin Corva presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Paolo Rovis vicepresidente dell’UPT, Mauro Graziani presidente del Consiglio esecutivo della minoranza italiana della Regione litoraneo-montana, Sanjin Zoretić, attuale presidente della CI di Lussinpiccolo, Ana Kučić, sindaca di Lussinpiccolo e don Roberto Zubović, parroco di Lussinpiccolo che si è rivolto ai presenti con una breve preghiera e benedizione. Tra gli ospiti anche Licia Giadrossi Gloria, presidente della Comunità dei Lussignani a Trieste.
Ricordare sempre il passato
Nel suo discorso, Sanjin Zoretić ha voluto ricordare che “questo anniversario è un momento significativo che ci offre l’opportunità di riflettere sul nostro passato, celebrare il presente e guardare con speranza al futuro. Gli Italiani rappresentano un popolo autoctono sull’isola di Lussino, condividendo con il popolo croato una storia secolare di convivenza e di collaborazione che ha arricchito la nostra cultura”, ha dichiarato il presidente il quale ha inoltre sottolineato che “la storia della Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo è un affascinante viaggio radicato profondamente nell’isola e intrecciato con gli eventi storici che l’hanno segnata. Dopo il periodo difficile dell’esodo, la Comunità ha affrontato sfide significative, ma la sua resilienza e determinazione hanno permesso di ricostruire e crescere. Questo viaggio ha inizio nel 1948 con la fondazione del Circolo Italiano di Cultura a Lussinpiccolo, come allora era chiamata la nostra Comunità. Quest’istituzione aveva l’obiettivo di promuovere e preservare la ricca eredità culturale italiana. Purtroppo, nel 1955, la chiusura delle scuole italiane sull’isola ha portato alla graduale estinzione del Circolo, che è diventato una sezione del Circolo Italiano di Cultura di Fiume. Tuttavia, da ogni fine nasce un nuovo inizio. Nel 1990, la CI di Lussinpiccolo è stata rifondata da individui visionari come Stelio Cappelli, Aldo Scopinich, Edoardo Cavedoni, Noyes Piccini Abramić, Anita Matesich, Aldo Superina e Gianni Vidulich. Questo atto d’amore e impegno ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’isola. In questa cronologia unica, Stelio Cappelli è stato il primo presidente, guida fondamentale fino al 1955 e dal 1990 al 1994. Successivamente, la leadership è passata a Noyes Piccini Abramić e Anna Maria Saganić, che con dedizione hanno continuato a portare avanti la missione della Comunità”.
La Comunità degli Italiani Lussinpiccolo, come detto dal presidente, è una realtà viva e dinamica che svolge un ruolo centrale nella promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni italiane. Attraverso corsi di lingua italiana dedicati a bambini, ragazzi e adulti, esiste il privilegio di trasmettere il patrimonio linguistico e culturale legato alle radici. Le attività culturali, ricreative e di socializzazione organizzate dalla Comunità sono il cuore pulsante della vita comunitaria sull’isola. Le escursioni di studio in Italia, gli eventi culturali e le manifestazioni significative sono occasioni preziose per valorizzare la ricchezza della storia e delle tradizioni italiane. Da non dimenticare il ruolo di grande rilevanza svolto dal coro Vittorio Craglietto, fondato nel 2007. “Questo coro non solo nobilita con la sua arte musicale gli eventi cittadini, ma costituisce anche un ponte per incontri e scambi culturali con altre Comunità, arricchendo così il nostro tessuto sociale”,ha detto Zoretić.
Nominato anche il giornalino della Comunità, ‘El Zarzuaco Lussignan – La Cicala Lussignana’, che testimonia ogni anno l’impegno e la varietà delle iniziative svolte. E poi ancora la collaborazione con la radio locale Radio Mali Lošinj/Lussinpiccolo – Radio Jadranka, un altro modo attraverso il quale i lussignani si impegnano a informare i connazionali e la popolazione italofona sulle ultime novità, “assieme alla socia del sodalizio Arlen Abramić con la sua trasmissione mensile in dialetto lussignano”, ha ricordato Sanjin Zoretić.
Il ruolo importante della Comunità
I bambini della sezione italiana dell’Asilo Cvrčak – Cicala, che opera presso Villa Perla, hanno realizzato, in collaborazione con il regista Paolo Lipari, un incantevole cortometraggio intitolato ‘Nico’, che è stato presentato durante la serata. Nel suo discorso, il presidente ha voluto ricordare anche le sezioni sportive e di recitazione. È stata fondata una squadra di calcetto, che ha raggiunto un notevole traguardo vincendo il terzo posto ai 30.esimi Incontri Sportivi dell’Unione Italiana. Il gruppo teatrale invece, dopo il grande successo dello spettacolo “Stre(n)ti de scarsela”, sta lavorando su una nuova produzione che sarà presentata il prossimo anno. La CI offre inoltre sempre tanti eventi culturali, tra cui concerti, mostre, laboratori e presentazioni di libri. “Siamo entusiasti di far parte del progetto Europa Adriatica NordEst, un’iniziativa che ha arricchito il ruolo della nostra Comunità rendendolo sempre più significativo e importante. Questo progetto va oltre i confini della nostra città, estendendo il suo impatto nella regione del Nord Adriatico. La nostra partecipazione a questa iniziativa riflette il nostro impegno a contribuire al dialogo interculturale, alla cooperazione e alla costruzione di ponti tra le comunità della regione. Continueremo a lavorare attivamente in questo contesto, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra le persone e di promuovere la diversità culturale. Desidero esprimere profonda gratitudine alla Repubblica Italiana e alla Repubblica di Croazia per il costante sostegno che ci offrono. Ringraziamo la Regione litoraneo-montana, la Città di Lussinpiccolo, l’Unione Italiana, l’Università Popolare di Trieste, il Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana, e tutte le altre realtà che generosamente contribuiscono con i mezzi necessari per le nostre numerose attività. È grazie a questa collaborazione che possiamo arricchire la nostra Comunità e continuare a promuovere la cultura e le tradizioni italiane. Grazie di cuore a tutti coloro che rendono possibile la realizzazione dei nostri progetti.Viva la Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo! Viva l’amicizia e la solidarietà che ci uniscono in un’Europa senza confini”, ha concluso il presidente.
Nel corso del programma, sono state presentate le varie attività della CI. Si sono esibiti i bambini dell’asilo, i ragazzi che hanno vinto al concorso di Mailing list Histria assieme all’insegnante dei corsi d’italiano Ileana Brčić la quale è stata premiata per il suo lungo lavoro con i corsi d’italiano per bambini.
Ad allietare il pubblico sono stati gli attori Marinella Jerolimić, Barbara Šurlina, Luciano Nikolić e Boris Šegota con due scene dello spettacolo “Stre(n)ti de scarsela” tratto dalle “Maldobrie” di Carpinteri e Faraguna, l’Orchestra di fiati “Giuseppe Kaschmann” con un breve mix ed il Coro femminile “Vittorio Craglietto” che ha eseguito gli inni “Lijepa naša domovino” e “Fratelli d’Italia” all’inizio, per proseguire con “Inno alla gioia” rispettivamente cantati nelle lingue originali croata, italiana e tedesca per poi continuare con “U Mali Lošinj moram poć” e “A Lussinpiccolo” durante il programma alla fine del quale, come di vecchia usanza lussignana, è stato rotto con la spada il croccante lussignano realizzato con maestria dalla signora Anna Maria Saganić. Al pubblico presente è stato offerto un rinfresco allietato dalla musica del DJ Charly.
Il messaggio d’auguri di Radin
“Care lussignane e lussignani, signor presidente, autorità e amici degli italiani. È con il cuore che vi invio miei auguri più affettuosi per la vostra e nostra celebrazione del 75° anniversario dalla vostra fondazione. Avete avuto una vita travagliata, come Comunità e come italiani e tutto ciò rende questo evento ancora più importante. Avete fatto anche tanto lavoro, però. Non soltanto attività, ma anche dimostrazione, con il vostro comportamento quotidiano, di cosa vuole dire essere lussignani, con una storia e una cultura particolarissime e molto importanti per tutti noi. Ho visto e ho capito, cosa vuol dire essere lussignani. In Sudafrica, nel cortile della ditta Giurich, nati a Johannesburg, ho visto la riproduzione in miniatura del porto di Lussinpiccolo, tanto è forte la l’affetto che hanno per la loro città. Vi saluto e vi faccio i miei auguri più sinceri per voce del presidente della Giunta Esecutia, Marin Corva, dato che sono trattenuto a Zagabria da impegni di lavoro, anche nel fine settimana, relativi alla ripartizione finale dei mezzi del bilancio appena approvato per il 2024, quelli per le comunità minoritarie. Trattandosi di mezzi ingenti, il mio lavoro è ancora più responsabile, dato che sono finanziamenti per voi e dato che per ottenerli abbiamo impiegato molto tempo e lavorato tanto. Ci tengo che li usiate per scopi nobili, come avete fatto finora, per mantenere viva la vostra cultura e la grande storia e identità italiana e lussignana e giuliana, che vi faranno crescere ulteriormente, dal punto di vista identitario e svilupperanno ancora di più il vostro associazionismo. Infine, usateli anche per insegnare ai giovani a prendersi cura degli anziani, per apprendere dai testimoni della nostra storia chi siamo, chi vogliamo rimanere e come pensiamo di crescere. Sbagliamo, quando consideriamo la terza età sorpassata soltanto perché deve chiedere aiuto ai nipoti per maneggiare il computer o il telefonino. Soltanto loro potranno insegnare alle nuove generazioni cosa vuole dire veramente essere lussignani ed essere italiani. Credetemi, ne vale la pena. Grazie, sono con voi con il cuore e con la mente, verrò presto a trovarvi, Viva Lusssino e la sua grande storia e identità, e infine, dato che porta indubbiamente bene, ovviamente, Viva Lussino e VIVA NOI”.
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