La «Galeb» in attesa del miglior offerente

Da ieri aperta la corsa per sfruttare commercialmente la nave museo

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La «Galeb» in attesa del miglior offerente
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Che la nave “Galeb” abbia avuto una storia travagliata è noto a tutti e lo è altrettanto quella più recente in cui sta per trasformarsi in una nave museo. Secondo i piani, avrebbe già dovuto presentarsi in questo nuovo ruolo nell’ambito di Fiume 2020 Capitale europea della Cultura, ma poi tante cose andarono diversamente rispetto a quanto auspicato. C’è stata la pandemia da Covid-19 a rallentare certi processi, ma anche una serie di valutazioni, se non sbagliate, almeno discutibili. Per il restauro della nave sono già stati spesi oltre 100 milioni di kune, l’equivalente di circa 12 milioni di euro, coperti in parte dai finanziamenti dell’Unione europea, ma anche con diverse iniezioni dal Bilancio cittadino.

Nei giorni scorsi la Città di Fiume ha finalmente raggiunto un accordo con la Port Authority sul luogo in cui la nave verrà ormeggiata, condizione fondamentale per quello che sarà il suo sfruttamento commerciale. All’ormeggio 33 del Molo longo, a una cinquantina di metri dalle due gru in direzione della testa del molo, troveremo tra breve (non sappiamo quando), la “Galeb”, che oltre a raccontare la propria storia con il solo fatto di esistere, ha l’ambizione di rappresentare un polo d’attrazione per i turisti con il suo fascino condito da personaggi ed eventi storici epocali fino al glamour e alle frivolezze di tempi passati.
I tempi più recenti sono legati ai costi e alle polemiche, ma ora è il momento di fare i conti. È stato speso tanto e ci vorrà ancora denaro per portare a termine l’operazione. In seguito, occorrerà assicurare i mezzi per la manutenzione corrente del museo che per la sua natura di nave avrà bisogno di particolari cure.
Ieri è stato avviata la gara per l’assegnazione dei locali per l’uso commerciale. Si tratta di oltre 1.000 metri quadrati di superficie di cui 700, metà circa al coperto, destinati alla ristorazione e 400 da adibire a ostello. Il prezzo iniziale dell’affitto per un metro quadrato è di 11,02 euro al mese. Il contratto verrà stipulato con il miglior offerente per un periodo di 30 anni, con esenzione dal pagamento dell’affitto nei primi 5. Gli interessati potranno iscriversi all’asta fino al 25 luglio, mentre il giorno successivo verranno aperte le buste e si saprà di chi si tratta. Il 27 luglio verrà organizzata l’asta. Chi si aggiudicherà la gara, prima della firma el contratto, dovrà richiedere e ottenere entro 30 giorni la concessione per lo svolgimento di attività commerciali dalla Port Authority. Firmato il contratto, l’affittuario dovrà provvedere all’allestimento dei locali per la ristorazione e quelli con i posti letto entro il 12 aprile del 2024.
Pertanto, tra meno di un anno la “Galeb” sarà un museo galleggiante con ristorante e posti letto. Il sindaco Marko Filipović, in carica da due anni, il progetto del “Galeb” lo ha ricevuto in eredità e in qualche modo deve giustificarlo. Senza ricavi dalle attività commerciali potrebbe rappresentare un peso notevole per il Bilancio e un motivo da parte dei suoi detrattori e di tutti coloro che sulla nave museo avevano espresso delle perplessità, per punzecchiare il primo cittadino. L’esito dell’asta potrebbe dargli un po’ di tranquillità, ma se non dovessero esserci dei soggetti interessati, non vorremmo trovarci nei suoi panni.
Ha detto, comunque, di essere fiducioso in base a delle lettere d’intenti che gli sarebbero state recapitate e che lo rassicurerebbero sul successo. Chi sarà a gestire la “Galeb” nella sua componente commerciale? Non ci sorprenderemo se anche in questo caso comparirà il gruppo tedesco Lürssen con la Gitone, una delle aziende figlie che si occupa di alberghi e ristorazione. Finora, oltre alle future strutture adibite a questi scopi nel futuro marina, la Lürssen, che ci piaccia oppure no, ha “prenotato” i locali “Terminal”, “Karolina” e “Boonker” e non pare intenzionata a fermarsi qui.

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