In giro per il mondo seduti sul divano

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In giro per il mondo seduti sul divano

Potere trasformare la propria passione in un lavoro è il sogno di tantissime persone. Sono tanti, infatti, coloro che hanno fatto diventare il loro hobby un impiego vero e proprio. Uno di questo è Robert Lesac, fotografo VR, che si occupa per l’appunto di realtà virtuale fotografica (dall’inglese VR: Virtual Reality). Si tratta della visione interattiva di fotografie panoramiche ad ampio angolo, genericamente circolari a 360 gradi o con visione sferica.

La fotografia VR è l’arte di catturare e creare una scena completa come una singola immagine, vista in rotazione da una singola posizione centrale. Si esegue facendo una serie di fotografie scattate da un unico punto in rotazione orizzontale a 360 gradi e unendole utilizzando programmi di foto elaborazione. “Ho avuto l’occasione di conoscere l’animazione in 3D da bambino e ho subito capito che l’arte digitale sarebbe stata la mia passione – spiega Robert Lesac –. Da quel momento ho deciso di occuparmi di tutti i tipi di fotografia, da quella in bianco e nero fino alle tecniche moderne, ovvero la realtà virtuale. Con l’evolversi della tecnologia, abbiamo ottenuto la possibilità di avere a disposizione mezzi e applicazioni per la presentazione di questa nuova realtà che ora viene usata per lo più nel marketing moderno. Ho trasformato così il mio hobby in un’arte che potrebbe diventare il mio lavoro fisso”.

Qual è lo scopo principale di una presentazione a 360° ?

“L’intento è quello di presentare agli interessati uno spazio come se la persona si trovasse in quel luogo, mentre invece può osservare tutto stando a casa propria. Grazie a questo programma, possiamo presentare qualsiasi spazio, chiuso o aperto, in modo del tutto reale. Basterà usare uno smartphone, un tablet, un PC oppure gli occhiali VR per ‘tele trasportarci’ in qualsiasi parte del mondo. La presentazione fatta tramite fotografie, risulta oggi molto più reale di quella in 3D, in quanto se non si tratta di un prodotto hollywoodiano, difficilmente potrà dare il senso di realtà”.

Non c’è bisogno quindi di avere degli occhiali particolari per poter «viaggiare» in luoghi lontani?

“Con essi si ha la sensazione di essere proprio nel mezzo di una stanza, di un bosco o di un qualsiasi altro posto. Mediante il PC o lo smartphone invece si potrà fare un viaggio virtuale osservando ogni minimo dettaglio, in quanto sarà possibile ingrandire la foto, cosa che non è possibile fare mediante gli occhiali VR. Lo scopo è quello di vivere lo spazio nel modo più veloce e reale. Mettiamo che, ad esempio, ci siano delle persone interessate a visitare un ristorante, un albergo, un castello o semplicemente un parco nazionale. Grazie a una presentazione del genere possiamo vedere in anteprima tutto quello che troveremo una volta arrivati in loco e decidere se sceglierlo o meno. In questo modo eviteremo di arrivare in un luogo che non ci interessa o che non corrisponde alle nostre aspettative”.

Sul suo sito possiamo trovare anche delle bellissime foto fatte dall’alto: vedute di spiagge, della città di Fiume e di altri splendidi luoghi. Oltre a mostrare le bellezze naturali dei posti, queste presentazioni virtuali possono venir usate anche a scopi commerciali.

“Potrebbero venir usate ad esempio dagli enti per il turismo che in questo modo possono presentare in maniera del tutto reale il patrimonio naturale, artistico e culturale di un dato luogo. Fino a qualche anno fa un programma del genere era quasi impensabile. Le foto che vengono usate hanno comunque per il momento una risoluzione molto inferiore a quella originale, in quanto ci sarebbero troppi dettagli e il viaggio virtuale risulterebbe caotico. Con l’avanzare della tecnologia sarà possibile anche questo. Io sono pronto per questo grande passo avanti, anche perché tra non molto gli smartphone faranno parte del nostro passato, e ci saranno aggeggi molto più sofisticati sotto forma di occhiali”.

Com’è nata questa sua passione per il virtuale?

“Sono prima di tutto un appassionato di hiking, ovvero di arrampicata ed escursionismo in natura. Ovviamente tutte queste mie uscite erano accompagnate da centinaia di foto in quanto mi piace osservare la natura e i suoi cambiamenti che ho spesso catturato con il metodo della tecnica time-laps. Si tratta di una tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa diversità, la proiezione fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale. Poi, con il tempo, ho deciso di creare una presentazione che potesse venire illustrata a tutti gli interessati come se fossero stati in quel luogo. E ci sono riuscito. Il programma offre poi tantissime possibilità che potranno venire adeguate a seconda delle richieste dei potenziali clienti”. Come funziona la passeggiata virtuale lo si può vedere visitando il sito robertlesac.com.

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