Il Centro sanitario di Rujevica entro la fine del 2025

Presentate le attività svolte lo scorso anno dalla Task force e dall'Ente pubblico Priroda

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Il Centro sanitario di Rujevica entro la fine del 2025
Lavori in corso nell’area di Rujevica. Foto: RONI BRMALJ

Sono attualmente a buon punto le attività relative alla costruzione del Centro sanitario Rujevica Ovest, che, una volta concluso, comprenderà anche la nuova base della sezione di Fiume del Soccorso alpino, la costruzione di un eliporto e di tutte le strutture affini. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Vojko Braut, durante il consueto incontro con i media del lunedì. “È in atto la gara per l’appalto pubblico per la costruzione della struttura. Abbiamo ottenuto quasi tutti i permessi per cui speriamo di realizzare il progetto entro la fine del 2025. La Regione assicurerà ulteriori 400mila euro per la fase zero della sezione del Soccorso alpino, ovvero per i primi scavi, e altre 470mila per la prima fase della costruzione del complesso e dell’infrastruttura stradale”, ha spiegato Braut, per poi sottolineare che la Regione investe continuamente nel Centro di addestramento delle unità dei vigili del fuoco e delle squadre di soccorso di Sappiane, l’unico di questo tipo in Croazia e uno dei pochi in questa parte d’Europa.

Esercitazioni nel Centro di Sappiane.
Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Nel 2023, 4.447 interventi
Mladen Šćulac, comandante della Task force regionale, nonché responsabile dell’Unità dei Vigili del fuoco professionisti della Regione, ha fatto un resoconto delle attività svolte nel corso del 2023.
“Lo scorso anno ci sono stati 4.447 interventi, dei quali una minima parte riguardava gli incendi, mentre il resto era legato a inondazioni e altre intemperie. Il 2023 è stato un anno pieno di sfide anche dal punto di vista dei cambiamenti climatici, che hanno creato parecchi problemi lungo la costa. Per il 2024 la Regione ha assicurato 743mila euro per le attività dei pompieri. Ci stiamo preparando per la stagione estiva, di recente ad Arbe c’è stata un’esercitazione intitolata ‘Terremoto-Arbe 2024’ alla quale hanno preso parte 110 membri della Protezione civile con 25 veicoli. Un evento che ha richiesto grande organizzazione anche perché c’era di mezzo il traghetto”, ha rilevato Šćulac.

Un poligono per l’asilo
Al via i lavori di ampliamento e ricostruzione dei porticcioli di Baška (Bescanuova) e del porto Melak ad Arbe, come reso noto dalla capodipartimento per il demanio marittimo, il traffico e i collegamenti, Izabela Linčić Mužić. In relazione al primo sono previsti dei lavori che permetteranno l’attracco di imbarcazioni dai 6 ai 12 metri di lunghezza. Verranno, inoltre, messi a disposizione 86 ormeggi comunali e 68 nautici. I lavori dovrebbero venir terminati nell’arco di tre mesi. Per quanto riguarda Arbe, con l’ampliamento si otterranno 50 nuovi ormeggi comunali destinati alla popolazione locale. Linčić Mužić ha informato, inoltre, i presenti che tramite il Consiglio regionale sulla sicurezza nel traffico, verrà finanziata la costruzione di un poligono presso l’asilo More del valore approssimativo di 10mila euro, richiesto dallo stesso ente, grazie al quale i bambini potranno acquisire tutte le nozioni riguardanti la sicurezza nel traffico.

Grifoni, tanti «pulcini»
Nel prosieguo dell’incontro si è accennato alle innumerevoli attività svolte dall’Ente pubblico “Priroda” nel corso del 2023. A illustrarle, il direttore Marko Modrić. Compresi anche tre piani di gestione della rete ecologica per le isole di Veglia e Arbe, nonché del Gorski kotar e della Lika settentrionale. È stata realizzata, inoltre, la documentazione per il rinnovo delle zone che hanno subito dei danni durante le alluvioni dello scorso anno, tra le quali i ponti nella zona del Passaggio del diavolo (Vražji prolaz), del valore di 160mila euro. “I nostri Centri visitatori di Caisole (Beli), sull’isola di Cherso e dei Grandi carnivori a Stara Sušica hanno registrato rispettivamente 12mila e 9.500 visitatori. Per quanto riguarda Caisole, dove opera l’ospedale per i Grifoni (Gyps fulvus), lo scorso anno è stata segnalata la presenza di 124 coppie con 79 “pulcini”. Abbiamo assicurato 28 tonnellate di cibo, salvato 10 esemplari feriti e ci fa piacere sapere che dopo 100 anni c’è stato il primo caso di nidificazione anche sul Monte Maggiore, il che significa che le nostre azioni nell’ambito del progetto europeo LIFE support sta dando i propri frutti. Per quanto riguarda le ricerche ornitologiche, a Veglia abbiamo monitorato l’Occhione comune (Burhinus oedicnemus), uccello prettamente crepuscolare e notturno e specie protetta. Nel Gorski kotar abbiamo posto delle casette per l’Allocco degli Urali (Strix uralensis). Abbiamo mappato le sorgenti della Fiumara, posto dei collettori per le Pinne nobilis, ma purtroppo senza alcun risultato. Per ultimo c’è stata la presentazione del libro sulla grotta Čampari, la più profonda sull’isola di Cherso”, ha concluso Modrić.

Il Centro di recupero per grifoni a Caisole (Beli).
Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

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