Fiume. Un invito ai giovani di mettersi alla prova

Gli studenti e i docenti dell'Università del Litorale di Capodistria e del Ginnasio Gian Rinaldo Carli in visita alle istituzioni della CNI di Fiume

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Fiume. Un invito ai giovani di mettersi alla prova
La comitiva all’EDIT. Foto: RONI BRMALJ

È stata una visita molto gradita e di importanti scambi e insegnamenti, quella effettuata da 10 studenti dell’Università del Litorale di Capodistria, accompagnati dalle professoresse Nives Zudič Antonič e Anja Zorman e da 20 allievi della seconda classe del Ginnasio italiano “Gian Rinaldo Carli” di Capodistria, accompagnati dalle professoresse Anita Dessardo e Sara Trampuž, a Fiume, per approfondire le loro conoscenze inerenti alle istituzioni della CNI, quali la Casa editrice EDIT, l’Unione Italiana, la Comunità degli Italiani e il Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc”. Nel corso della prima tappa, la Casa editrice EDIT, la numerosa comitiva ha avuto modo di saperne di più sulle dinamiche di organizzazione dell’azienda, di capire quali siano le competenze da acquisire per svolgere una certa mansione e/o ricoprire un determinato incarico e di incontrare il direttore, Christiana Babić, il vicecaporedattore responsabile del quotidiano “La Voce del popolo”, Ivana Precetti Božičević, il caporedattore della rivista Panorama, Ilaria Rocchi e il caposettore EDITlibri, Liliana Venucci.

Incontrarsi con regolarità
“Ricevere la richiesta d’incontro della vostra docente solo qualche giorno dopo aver cambiato ufficio è stato per me un segnale bellissimo e spero che il tutto non si riduca allo stesso. Sarebbe molto bello incontrarci con una certa regolarità. Nonostante ai vostri occhi i prodotti cartacei possano avere un sapore antico, effettivamente non è così. Ad esempio oggi, parte del giornale sarete voi, come sulla carta così pure sul web e sui vari social, il che è tutto lo stesso prodotto, il quale viene declinato in vari modi e usa vari strumenti: quello digitale, per coloro che vivono in questa dimensione e quello cartaceo, per la generazione che preferisce sentire ancora il fruscio della carta. Sulle possibilità che vi riguardano il discorso potrebbe farsi immenso, sempre a seconda di quelle che sono le aspettative e le necessità. Infatti, l’EDIT dispone di una serie di prodotti, quali il giornale quotidiano, l’online, le riviste per ragazzi e quelle di cultura e tutto questo comporta il fare un lavoro creativo di scrittura. Vi è, però, anche il segmento editoriale che, oltre a pubblicare racconti, romanzi o altro, offre altresì la possibilità di approfondire la capacità di traduzione”, ha spiegato Christiana Babić nel suo intervento. Il neoeletto direttore ha, inoltre, segnalato l’importanza e l’utilità del fattore lettura, che permette di sviluppare le capacità di veicolare il pensiero, di relazionarsi con l’altro e di esprimere sé stessi. In conclusione, ha invitato i ragazzi a tornare, con i docenti o da soli, a scegliere il segmento loro più affine e a mettersi alla prova, rilevando che “qualsiasi strada sceglierete nella vostra vita avrete sempre delle storie da raccontare. Perché non farlo su un giornale?”.

La comitiva a Palazzo Modello, accolta da Maurizio Tremul.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Un lavoro stimolante e impegnativo
Sulla scia delle sue parole, Ilaria Rocchi ha rilevato di essere felice di incontrare i giovani studenti. In questo contesto ha affermato di vederne tanti di ottime prospettive, tanti potenziali o effettivi lettori e, magari un giorno, anche dei collaboratori, dei giornalisti, che è un mestiere splendido, il quale porta a essere costantemente a contatto con quella che è la vita vera, con quello che succede di giorno in giorno. Ha altresì specificato trattarsi di un lavoro molto dinamico, interessante e stimolante, che offre tante possibilità, soffermandosi brevemente su alcune informazioni importanti relative alla storia dell’EDIT. A tale proposito ha rilevato che “lo scorso anno abbiamo celebrato 70 anni di esistenza in qualità di Casa editrice, che nacque nel 1952, su iniziativa dell’allora Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume, con l’obiettivo di pubblicare libri in italiano per le scuole della CNI, da Capodistria fino a Fiume. Così, oltre a produrre libri, ha iniziato a tradurre volumi dal croato in italiano per le nostre esigenze. Lentamente all’EDIT sono confluite pure le altre testate giornalistiche rimaste, le quali operavano durante la Seconda guerra mondiale, ma che hanno ereditato la grande tradizione giornalistica esistente in queste terre, come le varie riviste di carattere letterario, storico e culturale. Il quotidiano La Voce del popolo è una testata molto antica, nata alla fine dell’800, in qualità di giornale abbastanza politico, di tendenza autonomista. Sempre nel 1952 venne fondata la rivista quindicinale Panorama, mentre ai ragazzi venne offerta la possibilità di avere un mensile, il quale all’epoca si chiamava Il Pioniere e che, dagli anni ‘90 del secolo scorso, con i cambiamenti democratici e quelli della struttura politica, sociale e culturale, è stato chiamato Arcobaleno, nome oggi molto moderno. Più tardi, attorno agli anni ‘60, nacque la rivista culturale La battana, dall’impostazione scientifica, in cui si possono leggere saggi, recensioni, contributi di grandi autori. Oltre a essere la nostra storia tutto ciò rappresenta anche il nostro futuro, in quanto offre la possibilità di trovare impiego a chi ama la cultura italiana e ha una perfetta padronanza della lingua e a chi s’identifica in questi valori. Collegati ai profili giornalistici ve ne sono anche altri, come quello dei fotografi e dei grafici, che confezionano il nostro prodotto e che rappresentano altresì altri sbocchi professionali”. A seguire, Ivana Precetti Božičević ha spiegato che il quotidiano sta cercando di andare al passo con i tempi, ovvero con l’avvento del giornalismo online, specificando che “non è semplice mantenere vivo e interessante il cartaceo. È un lavoro bellissimo, ma molto impegnativo. Spero che tra di voi ci sarà un giorno qualcuno che avrà interesse a collaborare con noi. Noi ci teniamo tanto”.
Infine, Liliana Venucci ha illustrato le caratteristiche del lavoro editoriale, spiegando che “la dimensione editoriale si occupa di quella che è la letteratura comunitaria, attingendo a vari autori italiani dell’Istria e del Quarnero. In tale senso, EDITLibri ha pensato a 8 collane che comprendono una narrativa che è viva, nonostante si pubblichi in un territorio che non è prettamente italiano. Il nostro obiettivo è valorizzare a tutto tondo quelle che sono la letteratura e l’arte figurativa, al fine di creare un prodotto che ci rappresenti e tramandare quelle che sono le edizioni ormai esaurite o di autori non più viventi, che hanno lasciato il loro segno nel nostro percorso. Inoltre, ci occupiamo pure di manualistica la quale, con la divisione delle due entità statali, abbiamo dovuto mettere un pochino da parte. Dato che al momento in Croazia è in corso la riforma scolastica, stiamo rifacendo daccapo tutti i libri nel contesto della stessa. Sono un centinaio e avvalendoci della collaborazione dei docenti delle scuole, traduciamo i testi del catalogo ministeriale”.

Tappa a Palazzo Modello e in Teatro
Nella seconda parte della mattinata, dopo aver visitato i vari settori dell’EDIT, la succitata delegazione ha fatto visita alla Comunità degli Italiani, dove è stata accolta dal presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul il quale, in seguito ai saluti a nome della presidente del sodalizio fiumano, Melita Sciucca (assente per lavoro) e ai ringraziamenti rivolti alle docenti per la piacevole visita, ha presentato una breve carrellata relativa alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia e in Slovenia e all’Unione Italiana.
Infine, il gruppo ha fatto tappa al Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc”, per un gradito incontro con la produttrice del Dramma Italiano, Noemi Dessardo e l’attore Giuseppe Nicodemo, con i quali i ragazzi e i docenti hanno effettuato un interessante tour nella Galleria “Zajc”.

L’incontro con Noemi Dessardo e Giuseppe Nicodemo.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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