Fiume, Regione, Croazia. Una posizione da sfruttare

Conferenza sul futuro dei trasporti in Croazia in prospettiva delle modifiche alle direttive europee sulla rete TEN-T verso l’integrazione completa degli Stati membri dell’UE

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Fiume, Regione, Croazia. Una posizione da sfruttare
In prima fila, Zlatko Komadina, Oleg Butković e Mirjana Čagalj, secondo, terzo e quarta da sinistra. Foto: RONI BRMALJ

Non è un caso che sia stata scelta Fiume per ospitare la conferenza “Futuro dei trasporti in Croazia – cosa portano i corridoi TEN-T”, convegno organizzato dalla Camera di economia (HGK) in un momento di intense attività e dibattiti a livello europeo.

Nell’ambito del processo di revisione della rete TEN-T e in collaborazione con il Parlamento europeo e la sua Commissione trasporti e turismo, vengono proposte delle modifiche in cui la Croazia vedrebbe consolidato il suo allacciamento a quattro corridoi. Lo scopo della rete TEN-T mira a creare uno spazio unico europeo dei trasporti basato su un’unica rete transeuropea completa, integrata e multimodale tra trasporto terrestre, marittimo e aereo, che comprenda e colleghi tutti gli Stati membri dell’UE. Nello spirito delle politiche europee con lo sviluppo del TEN-T si vuole favorire l’integrazione dei Paesi europei in un mercato unico con riferimento all’esigenza di affrontare la questione dei cambiamenti climatici. La revisione del sistema dei trasporti va in direzione di una graduale decarbonizzazione.
I corridoi che interessano la Croazia sono quello Baltico-Adriatico, Mediterraneo, Reno-Danubio e Balcani occidentali-Mediterraneo orientale. Il progetto TEN-T si svolge su due livelli, uno che prevede l’integrazione globale entro il 2050 e uno che comprende le parti più importanti, strategiche, della rete globale, da realizzarsi entro il 2030. Il tutto dovrebbe avvenire tenendo conto di criteri oggettivi come quelli territoriali e demografici.

Butković: «Tema di prim’ordine»
All’incontro di ieri all’“Hilton” di Costabella è intervenuto anche il vicepremier Oleg Butković, ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture: “A questo convegno parliamo di questioni particolarmente importanti per il Paese. Il tema delle modifiche alle direttive legate al progetto TEN-T che trovano d’accordo il governo e i deputati nel Parlamento europeo, consapevoli delle opportunità che si presentano nel momento in cui si provvede a realizzare importanti opere nelle infrastrutture. Al momento stiamo impiegando 3,5 miliardi di euro in questo segmento e se le proposte di modifica dovessero venire approvate, nell’aprile dell’anno prossimo saremo nelle condizioni di poter coinvolgere maggiormente delle zone del Paese come l’Istra, la Dalmazia e la Slavonia. Il discorso sulle modifiche era stato avviato nel 2021. Ora ci serve il consenso di tutti i Paesi membri. Finora la Croazia se la cava egregiamente. Trovandoci su quattro corridoi con prospettive di sviluppo dei porti, delle ferrovie, tra l’altro, in Istria. C’è il segmento autostradale Zagabria-Macelj e l’ampliamento del Corridoio Mediterraneo fino a Spalato. Tra i Paesi europei la Croazia è quella con più modifiche da approvare. Ci sono oltre 400 chilometri di ferrovia”.

Integrazione multimodale
La vicepresidente della Camera di economia a livello nazionale e a capo del dipartimento per i trasporti, Mirjana Čagalj, ha sottolineato l’importanza dell’integrazione nella rete TEN-T, con i due nuovi corridoi, nell’ottica dello sviluppo economico in generale, con grandi prospettive di crescita dei centri logistici e di distribuzione, con la crescita dei porti e aeroporti. Il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria è cruciale per una crescita significativa dei volumi di trasporto su rotaia dei corridoi e, allo stesso tempo, un aumento della capacità. È necessario costruire nuove infrastrutture e l’ammodernamento tecnologico di quelle esistenti. Tra gli obiettivi delle politiche europee c’è quella di migliorare il grado di interconnessione tra le reti transfrontaliere assicurando gli opportuni collegamenti tra le differenti modalità di trasporto, collegando ferrovia, strade, porti e aeroporti.

Komadina: «Rupa-Postumia»
“La rete europea – ha commentato il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina –, tiene conto della posizione geostrategica di Fiume, dell’Alto Adriatico e della Croazia in generale quando si parla di trasporti. Occorre investire soprattutto nelle ferrovie, ma anche a livello di infrastrutture stradali ci sarebbe qualcosa di buono da fare. Mi riferisco all’autostrada verso la Slovenia e al tratto Rupa-Postumia che attende da molti anni di venire realizzato”.

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