Fiume. Parità di genere a scuola: essenziale la formazione

Gli spazi della PAR hanno ospitato la terza discussione pannello della campagna "Chi glielo dirà?"

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Fiume. Parità di genere a scuola: essenziale la formazione
Il pannello di discussione negli spazi della PAR. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

“Le scuole del futuro senza gli stereotipi di genere” (Škole za budućnost bez rodnih stereotipa) è il titolo del terzo pannello di discussione organizzato nell’ambito della campagna “Chi glielo dirà?” (“Tko će im reći?”), tenutasi negli spazi dell’istituzone per l’alta formazione PAR, salutata e introdotta dal presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina e dalla fondatrice e preside del suddetto centro, Gordana Nikolić. Nella prima parte dell’incontro, coordinato dalla giornalista Mirjana Marohnić, la presidente dell’associazione MODE 1, Diana Kobas Dešković, ha presentato il progetto “Risvegliamo l’uguaglianza” (“Probudimo jednakost”) e le relative piattaforme formative (supportati finanziariamente dalla Commissione europea tramite il programma REC, con il patronato dell’azienda Fortenova Grupa, dell’INA e della Raiffeisenbank e, per ciò che concerne l’evento fiumano, la Končar), facente parte di quello più ampio intitolato “Uguaglianza IN Stereotipi OUT” (“Jednakost IN Stereotipi OUT), teso alla promozione della parità di genere, in seno al quale si è appunto tenuto il succitato evento. La stesso, ha spiegato l’esperta, è teso alla consapevolizzazione, in primo luogo a livello locale e regionale, della necessità di dedicare maggiore attenzione alla parità delle bambine e dei bambini nella formazione, come pure alla motivazione degli stessi nello scegliere una carriera in concomitanza con le proprie capacità e desideri.

Parte tutto dall’educazione
A seguire i pannellisti ospiti hanno approfondito la succitata tematica riportando le proprie riflessioni ed esperienze personali in seno alle istituzioni in cui lavorano. Sono intervenuti la consulente coordinatrice per i programmi dell’Ufficio esecutivo per la formazione, la cultura, lo sport e i giovani della Città di Fiume, Lana Golob, la preside della Facoltà di Fisica, Rajka Jurdana-Šepić, il docente presso la Facoltà Tecnica di Pola e quella di Medicina del capoluogo quarnerino, Sven Maričić, la responsabile del settore di Supporto operativo della Končar, Martina Pejić, quella del settore Risorse umane dell’INA, Lovorka Lučić e la già citata Diana Kobas Dešković. La discussione, che ha coinvolto anche il pubblico presente, ha cercato di dare una visione d’insieme delle problematiche inerenti alla parità di genere in relazione all’educazione e ha riflettuto sulle strategie di abbattimento dei ruoli stereotipati per mezzo della formazione delle nuove generazioni. Nel corso della stessa è stato più volte accentuato che l’educazione rappresenta la migliore opportunità per la creazione di una società più equa, come pure per la crescita sociale, culturale e intellettuale. In tal senso, hanno inoltre sottolineato gli esperti, è importante si abbia la possibilità di insegnare ai bambini fin dall’infanzia che nessun impiego è riservato a un solo genere e che può essere ottimamente svolto da entrambi i sessi. In tale contesto Golob ha rilevato che “la Città di Fiume tende a dare le stesse possibilità a tutti. L’introduzione nelle scuole dell’Educazione Civica è tesa a rimuovere e insegnare a riconoscere gli stereotipi di genere. Con la stessa abbiamo altresì voluto fare in modo che l’equità diventi il modo in cui vivremo. Ovviamente, in tutto ciò, la volontà politica è fondamentale”. Sulla scia delle sue parole, Pejić ha spiegato che, parlando dal punto di vista economico, è importante aprire nuovi orizzonti e possibilità alle nuove generazioni e far sì che i giovani in generale diventino consapevoli della necessità di un cambiamento. D’accordo pure Lovorka Lučić secondo la quale, da qualche anno a questa parte, molte cose sono cambiate e dal 2010, quando è stata assunta all’INA, sono tante le donne che occupano posizioni di rilievo all’interno dell’azienda. La preside della Facoltà di Fisica Jurdana-Šepić, ha insistito sull’importanza dei buoni esempi, i quali rappresentano la base di tutti i principi pedagogici, e sul fatto che l’educazione alla parità parte dal nucleo familiare. A detta, invece di Maričić, siamo noi stessi a dover creare le basi per il futuro, a fare in modo di motivare i giovani a dare il meglio di sé e a educare la società a diminuire le differenze fra i generi. In conclusione, Kobas Dešković ha affermato che in Croazia vi sono molte donne inserite nella dimensione scientifica, che nelle scuole (sia elementari che medie superiori) i laboratori sono ben attrezzati e i manuali offrono un’ottima base di conoscenza. Affinché i cambiamenti siano percepibili, ha ancora aggiunto, ci vuole un serio e consapevole impegno da parte di tutti.

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