Fiume. I Mercati cittadini celebrano la Pasqua

Ultime compere, nel Venerdì santo, per assicurare una tavola ben imbandita per il pranzo di domani. Nonostante i prezzi non proprio allettanti, gli stand ieri pullulavano di acquirenti

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Fiume. I Mercati cittadini celebrano la Pasqua
Fragole e asparagi selvatici. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Giornate di pioggia hanno contrassegnato il periodo che precede la Pasqua, ma in compenso e in barba alle non proprio invitanti condizioni meteo, i Mercati cittadini fino a ieri pullulavano di acquirenti, impegnati negli ultimi acquisti prima di prepararsi a trascorrere le festività nel migliore dei modi. Oggi ci sarà modo di effettuare le ultime compere, ma attenzione all’orario ridotto delle bancarelle ortofrutticole e delle macellerie all’interno dei padiglioni, come della pescheria. Con i prezzi leggermente maggiorati, i cittadini nella giornata di ieri hanno acquistato soltanto lo stretto necessario per una merenda genuina e un buon pranzo, vale a dire agnello, venduto a 16-17 euro per un chilogrammo, cipollotti a 6 euro al chilo, scalogno a 7 euro e ravanelli a 5 euro al mazzo. In tavola, per Pasqua, non possono mancare il prosciutto cotto, il cui prezzo variava dai 6 ai 15 euro, e le uova, attorno ai 25 centesimi. Per colorarle al naturale, le immancabili bucce di cipolla, che si vendevano a 1 euro al sacchetto.

Le mele, in questo periodo, vengono a costare 1 euro al chilo, le pere 2 o 3 euro, le clementine e le arance 2, i limoni 3, come anche le fragole (una vaschetta di mezzo chilogrammo). Le noci erano a 15, le mandorle a 13 e le nocciole a 14 euro al chilo. Ricchissima l’offerta di verdure, con le patate novelle a 2 euro, le carote a 2, le zucchine a 3, il porro a 3,5 e i broccoli a 4 euro. Gli asparagi selvatici costavano da 4 a 6 euro al mazzo. Le verdure miste per l’insalata (radicchio, rucola, spinaci, crescione), si trovano a 2 euro all’etto.
In pescheria, dopo… l’invasione del Venerdì santo, ieri l’offerta scarseggiava. Sardelle e alici erano a 4 euro, cozze a 5, sgombri a 6-8, triglie e moscardini a 8, orate e branzini a 10, seppie e gamberetti a 11 e razze a 12 euro al chilo, coda di rospo e tranci di palombo a 20 euro, polpo a 21, tranci di salmone a 23, capesante a 24, calamari, pagello, tranci di tonno e pescespada a 26 e scampi, pochi in verità, il cui prezzo variava dai 32 ai 36 euro al chilo.
Sulle bancarelle esterne non mancavano le composizioni floreali e i centrotavola colorati pasquali. I prezzi variavano dai 3 euro per un mazzetto di fiori di campagna primaverili, per arrivare ai 20 euro per un centrotavola con fiori secchi e coniglietti o pulcini di plastica colorati.

Cipollotti in abbondanza.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Capesante in bella mostra.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Agnello, un must del periodo pasquale.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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