Fiume. Contributo di costruzione: «Chi ha grandi profitti pagherà di più»

Il sindaco Marko Filipović propone un aumento per assicurare le risorse destinate alle infrastrutture comunali: «Non ci discosteremo rispetto a Castua, Abbazia, Viškovo o Čavle»

0
Fiume. Contributo di costruzione: «Chi ha grandi profitti pagherà di più»
Il sindaco ha annunciato un aumento del contributo di costruzione. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il sindaco Marko Filipović all’ormai consueto appuntamento settimanale con i media, si è presentato ieri assieme a Maja Malnar, da poco riconfermata alla guida del Dipartimento per gli affari comunali e il traffico. I temi proposti dal primo cittadino, infatti, rientrano in questa sfera. Tre le tematiche trattate, proposte a dibattito pubblico prima dell’esame a cui verranno sottoposte nella sessione di dicembre del Consiglio cittadino. La prima ha riguardato il contributo di costruzione e di un suo probabile aumento. Per mezz’ora Filipović e Malnar hanno tentato di spiegare ai giornalisti in che cosa consiste la proposta relativa allo stesso. Dopo una serie di domande e di risposte, speriamo di aver colto ciò che il sindaco e l’assessora hanno voluto comunicare ai cittadini. “Il contributo di costruzione non è stato ritoccato dal 2019, ma nel frattempo tante cose sono cambiate, a partire dai prezzi che sono aumentati sensibilmente”, ha esordito Marko Filipović, riferendosi alla spesa che va affrontata da chi, ad esempio, costruisce un edificio. Il contributo di costruzione rientra nelle entrate degli enti locali, Città e Comuni, e viene investito esclusivamente nelle infrastrutture comunali che siano legate all’edificio in costruzione o al mantenimento del livello dei servizi in generale. Il contributo viene calcolato in base alla cubatura di un edificio, alla zona in cui si trova e all’impiego a cui è destinato. Il coefficiente aumenta di circa il 10 per cento, ma non per questo l’aumento del contributo di costruzione sarà uguale in percentuale. “È aumentato il prezzo degli immobili e quello dei lavori di costruzione. Pertanto – ha spiegato il primo cittadino –, dobbiamo adeguarci per poter mantenere lo stesso livello di qualità delle infrastrutture comunali. Per farlo dobbiamo apportare delle correzioni. Ci saranno delle esenzioni, ma qualcuno pagherà di più”. Dall’obbligo di pagarlo saranno esentati i privati che investono nel loro primo immobile, più precisamente, nella loro futura abitazione. Saranno esentati dal pagamento i metri quadrati, cioè i metri cubi, edificati nell’ambito di programmi di edilizia abitativa agevolata (POS) o, comunque, destinata a dare un tetto a chi non ce l’ha. Esenti, almeno parzialmente, le attività produttive, uffici e settore terziario, mentre per le attività commerciali e ristorazione non sono previsti sconti. La materia è complessa e vi sono situazioni e tipologie di utilizzo molto diverse per cui è difficile spiegare in breve che cosa potrà succedere. Tra quelli che risentiranno maggiormente degli aumenti, ammesso che il Consiglio cittadino vorrà approvarli, ci sono le imprese che costruiscono condomini con molte unità abitative. Si tratta di un contributo che va versato una volta sola, ottenuto il permesso di costruire. “Il 10 per cento è l’aumento che riguarda il coefficiente legato alla zona in cui si costruisce – ha affermato Maja Malnar –, dopo di che il contributo può salire o scendere a seconda di vari fattori. Per un investimento in un immobile di 300 metri cubi l’aumento sarebbe del 10 per cento. Per chi arriva a 1.500 metri cubi nella prima zona finora il contributo è di 8.257 euro, che con la correzione proposta salirà a 25.598 euro. L’intento è quello di far pagare di più a chi guadagna di più”. Il sindaco ha quindi concluso: “Il contributo di costruzione che si pagherà a Fiume, non si discosterà da quelli a Castua, Viškovo, Abbazia o Čavle. Finora Fiume è stata di molto al di sotto di tutti. Dall’altra parte c’è chi ne trae grossi profitti quando la Città non ha le risorse sufficienti per le infrastrutture comunali”.

Marko Filipović e Maja Malnar.
Foto: RONI BRMALJ

Risvegliare i Mercati cittadini
Si è parlato, poi, dei Mercati cittadini. Con l’avvento dei centri commerciali, della grande distribuzione, essi hanno perso il loro ruolo. Il primo padiglione dei Mercati centrali è semideserto, con pochissimi stand, il secondo pure, mentre quello in Braida è vuoto. Cosa vogliamo farne? Ci vorrebbe una terapia di rianimazione, ma il sindaco ci crede ancora: “Desidero sottoporre anche questo tema a dibattito pubblico, anche se in questo caso non c’è un obbligo tassativo a imporlo. L’obiettivo è di rivitalizzare i padiglioni con una serie di misure. La pandemia ha lasciato le sue conseguenze, seguita dall’inflazione e dal fatto che i cittadini hanno cambiato le loro abitudini. Vorremmo farli tornare a quelle di un tempo”. Come? Filipović ha detto che sono stati analizzati gli esempi di altre città in Croazia e all’estero, soprattutto nel Mediterraneo. Come riaccendere l’interesse, in primo luogo, tra i rivenditori? Si è accennato a esempi come Trieste e Barcellona, dove si gode di nuova salute grazie al turismo. “Il primo passo – ha aggiunto l’assessora Malnar –, è modificare le condizioni per chi svolge l’attività. Il programma deve venire attuato dalla municipalizzata Rijeka plus. Tra le prime cose si rivedrà l’orario di esercizio per adeguarci quindi alle esigenze dei rivenditori stabilendo l’utilizzo degli spazi, le modalità della gara per accedervi fino al tariffario da adottare. Tra le novità c’è la possibilità, negli spazi interni, di organizzare degli eventi senza biglietto d’ingresso, con possibilità di preparazione e degustazione di pietanze. Si vuole facilitare lo svolgimento dell’attività agli affittuari consentendo loro la possibilità di cedere i loro stand in subaffitto e l’affitto in comune con altri soggetti”.
Abbiamo concluso che, per ora, nei padiglioni come quello in Braida, desolatamente vuoto, si vuole mantenere la funzione primaria che si è avuta finora. Non si è accennato alle proposte di insediarvi il Museo del siluro, quello che a breve dovrà sloggiare dai magazzini in Žabica o alla possibilità che venga assegnato al pluripremiato Teatro dei burattini, che da tempo cerca spazi meno angusti.

I Mercati cittadini vanno rivitalizzati.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Demanio marittimo, altre novità
Infine, il Demanio marittimo. La nuova legge sullo stesso e sui porti assegna alle amministrazioni locali dei compiti e delle prerogative in tema di gestione delle attività sulla fascia costiera. Finora le decisioni potevano venire prese dai sindaci, mentre ora ci dev’essere il consenso dell’organo rappresentativo, cioè del Consiglio cittadino. Le decisioni in merito resteranno in vigore cinque anni. Oggi sono valide un anno soltanto. Cambia il modo in cui vengono assegnate le spiagge. Al posto delle attuali autorizzazioni per le concessioni balneari ci saranno le licenze. “Avranno una scadenza tra 2 e 5 anni e verranno assegnate con una gara pubblica che a sua volta verrà attuata secondo modalità precise. Ci saranno anche licenze a breve termine, della durata di 20 giorni, in situazioni particolari. La decisione spetterà comunque al Consiglio cittadino”.

Novità in vista per il Demanio marittimo.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display