Fiume CEC 2020 e il turismo vanno a braccetto

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Fiume CEC 2020 e il turismo vanno a braccetto

Ormai manca pochissimo. Tra poco più di un anno, Fiume diventerà a tutti gli effetti Capitale europea della Cultura, ambito titolo conferitole il 24 marzo 2016 grazie al suo progetto “Porto delle diversità”, il cui fine è creare una città di cultura e creatività per l’Europa del futuro. Giunti a questo punto, è lecito che i livelli delle aspettative relative all’imminente ruolo del capoluogo quarnerino siano alti, anche perché il vero obiettivo delle elezioni delle CEC non è tanto tentare di promuovere patrimoni e spettacoli, quanto generare, con una serie di attività, impatti sul territorio ben più duraturi dell’anno in cui la città onorerà il titolo di Capitale. Le località che già lo sono state in passato hanno perseguito questo scopo attivando delle modalità ben precise tra cui il potenziamento delle strutture ricettive e dell’intera industria turistica, ma anche la diffusione di un’imprenditoria che permetta una serie di innovazioni nel progresso economico, lo sviluppo delle infrastrutture urbane ed extra-urbane e delle competenze e del capitale sociale e culturale cittadino. I traguardi sono tutt’altro che semplici e Fiume, da ormai tre anni, sta lavorando con lena per adempiere ai propri obblighi e non tradire le aspettative di chi le ha dato fiducia. Sta facendo, però, abbastanza? La domanda è più che lecita, visto che al 2020, “anno della ribalta”, mancano ormai poco più di dodici mesi. Tante cose si stanno muovendo, ma tante altre sono tuttora poco chiare, come ad esempio il ruolo che hanno e che avranno gli enti e gli uffici turistici di queste zone nei prossimi due anni. Un argomento complesso, che abbiamo affrontato con Alma Čakmazović, direttrice del Settore comunicazione e marketing dell’azienda “Rijeka 2020”, che guida il progetto CEC.

Partner strategico

“La Comunità turistica di Fiume è nostro partner strategico – ha esordito – e come tale ci affianca, tra le altre cose, nella pianificazione delle attività volte ad attirare in città nel 2020 quante più persone, con accento su quelle che altrimenti non ci verrebbero. Il nostro obiettivo è sfruttare il prestigioso titolo di Capitale europea della Cultura per definire più chiaramente l’identità di Fiume quale porto delle diversità. In questo contesto, possiamo usare termini in voga quali ‘brand’ o ‘destinazione’, sui quali puntare. Direi che dal punto di vista culturale, ma soprattutto economico, il capoluogo quarnerino stia vivendo un periodo di transizione, nel senso che quella che in passato è stata la sua identità di base, sta diventando ora il suo patrimonio culturale, mentre la sua identità del futuro è appena agli albori e si sta a piano delineando”.

Alla nostra interlocutrice abbiamo chiesto quali sono le aspettative dell’azienda verso il lavoro degli enti turistici. “Non possiamo e non dobbiamo che tendere al massimo. Può sembrare pretenzioso, ma non lo è. Per ottenere dei risultati concreti, bisogna puntare a obiettivi ambiziosi, innanzitutto sulla sinergia tra le istituzioni di competenza. Credo molto nel detto ‘l’unione fa la forza’, per cui è nostro obbligo sfruttare quest’occasione per dimostrare ai nostri cittadini e ai nostri ospiti, che possiamo farcela. Tenteremo di raggiungere il massimo usando il minimo delle risorse (finanziarie, umane e di tempo) disponibili. La Comunità turistica di Fiume si concentrerà concretamente sui suoi regolari piani di lavoro annuali, mentre da parte nostra punteremo sulla promozione internazionale, con accento sulle piattaforme digitali, le reti sociali e i vari canali online. Vorrei sottolineare che con la Pro loco collaboriamo quotidianamente, scambiandoci informazioni e concordando attività comuni”.

Formalizzazione dei rapporti

In quanto a contatti concreti, l’ultima riunione tra l’azienda “Rijeka 2020” e le Comunità turistiche di Fiume e del Quarnero si è svolta circa due settimane fa. “A breve formalizzaremo questi rapporti con la sottoscrizione di un Accordo di collaborazione, anche se in pratica lo stiamo già onorando, soprattutto per quanto riguarda l’Ente fiumano. Recentemente abbiamo tenuto anche un incontro con la Comunità turistica nazionale che ha sede Zagabria nel corso del quale si è discusso delle prospettive di promozione delle attività a livello internazionale negli anni 2019 e 2020. Il nostro prossimo briefing servirà a concordare un piano operativo di promozione di Fiume CEC con l’ausilio delle piattaforme digitali, e le attività volte al raggiungimento di risultati sinergici. Mi rallegra il fatto che tutti i partecipanti al progetto abbiano individuato e riconosciuto le potenzialità di Fiume Capitale europea della Cultura. Quest’ambito titolo ci offre un’occasione veramente unica per potenziare l’arrivo di turisti in città, ma anche per cambiare lo status del capoluogo quarnerino sul mercato del turismo quale destinazione ricca di contenuti culturali, e non solo”.

Alma Čakmazović si è soffermata poi sulle iniziative già avviate. “Anche se il fermento vero e proprio delle attività lo avremo appena nei prossimi due anni, vorrei illustrare brevemente le attività svolte finora – ha spiegato –, come ad esempio l’avvio dei colloqui nell’ambito del settore Horeca, che include aziende alberghiere, di ristorazione e di catering, e che nel 2020 dovrà confrontarsi con delle nuove sfide, sia dal punto di vista qualitativo (servizi) che quantitativo (numero di ospiti). Fiume non dovrà lasciare nulla al caso e dovrà essere pronta ad accogliere tutte queste novità. Gli abitanti dovranno contribuire a rendere quanto più stimolante la permanenza dei turisti in città, facendoli sentire i benvenuti e mostrandosi fieri del prestigioso titolo di cui gode il capoluogo quarnerino. Il nostro obiettivo comune dev’essere un ospite quanto più soddisfatto, che ricorderà con gioia il suo soggiorno in queste zone e che tornerà sempre volentieri. Un consiglio che mi sento di dare a tutti coloro i quali lavorano sul progetto CEC, è di non intendere il 2020 come un anno di consueto business, come si suol dire, bensì come un’occasione speciale, da sfruttare al massimo, in cui ogni piccolo dettaglio può fare la differenza nel superamento delle aspettative del turista. Già un piccolo intervento nel menù o un after party ideato nella maniera giusta possono entusiasmare l’ospite, per cui occhio ai particolari, curiamoli come si deve”.

Video promozionale

La responsabile comunicazioni e marketing di “Rijeka 2020” ha parlato infine delle attività in corso, come ad esempio la preparazione di un video promozionale di Fiume CEC. “La Comunità turistica del capoluogo quarnerino ha pubblicato l’estate scorsa un bando di concorso per la realizzazione di un video di tre minuti con cui promuovere il progetto della Capitale – ha detto –. Ha vinto la casa di produzione locale Filmerija e questo mi rende estremamente felice. La sceneggiatura è firmata dagli splendidi Magdalena Lupi Alvir ed Enver Krivac, i quali sono riusciti a trasmettere le loro impressioni di Fiume quale porto delle diversità. Il filmato sarà impreziosito dal tocco del pluripremiato regista Dalibor Matanić, che, ne sono più che sicura, saprà come superare gli standard della produzione filmica nazionale”.

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