Ferrovia, gli antichi fasti della storia fiumana

Nuova tappa e nuovo percorso con l’instancabile Theodor de Canziani e la sua comitiva di cittadini

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Ferrovia, gli antichi fasti della storia fiumana

Con la straordinaria capacità di accorciare le distanze tra passato e presente, Theodor de Canziani riesce, di volta in volta, ad attirare un numero sempre maggiore di interessati. Questa volta ha proprio esagerato, ipnotizzando 150-200 “adepti”, come se avesse il piffero fatato, immergendoli nel piacere di conoscere la propria città. Al ciclo di visite guidate organizzato dal Comitato di quartiere di Podmurvice, la mattinata è stata dedicata questa volta alla ferrovia, a un segmento di storia che de Canziani definisce epocale per la storia di Fiume, che ha lasciato dietro di sé ricordi, ma anche tracce visibili, parzialmente o completamente cancellate dal tempo o dall’incuria. Tante ne sono sopravvissute e alcune rivalutate o prossime a esserlo.

Theodor de Canziani intrattiene la comitiva davanti al da poco restaurato edificio della Stazione ferroviaria

Come una comitiva di turisti arrivati dall’autostazione sottostante, ci si è trovati sul balcone del sagrato della chiesa dei Cappuccini in Žabica per osservare dall’alto degli scorci a cui non prestiamo molta attenzione nella nostra vita quotidiana. C’è Palazzo Ploeh verso Est a testimoniare di un’opulenza passata e, al pianoterra, di una mancanza assoluta di sensibilità e rispetto nei confronti di uno degli edifici più rappresentativi della città. Il kitsch delle vetrate e dell’ingresso in una delle tante sale giochi con le slot machine, la versione più volgare del gioco d’azzardo, contrasta con tutto il resto. Pertanto, vale la pena di guardare da qualche altra parte. Fu la direzione delle Ferrovie ungheresi, mentre oggi ospita quelle croate. Con la sua imponenza parla di antichi fasti come lo sta facendo il magazzino 3B che si trova accanto e che, a sua volta, guardando verso la piazza, mostra una facciata degna, non quella di ciò che fu, una struttura industriale.

La chiesa dei Cappuccini e palazzo Ploeh

Ricchi e poveri

“La differenza tra i ricchi e i poveri – scherza, ma non troppo, de Canziani –, consiste anche nel fatto che i ricchi possono permettersi di abbattere gli edifici vecchi per costruirne altri nuovi al loro posto, mentre i poveri si tengono quello che hanno. Per certi versi il fatto di non essere ricchi ci ha consentito di conservare molti magazzini”. Anche un magazzino alla fine del XIX secolo veniva costruito con stile e un esempio è rappresentato dal complesso Metropolis, considerato monumento e quindi sotto tutela. Sul percorso verso la stazione ferroviaria ci fermiamo davanti ai magazzini 33, lì dove c’era il supermercato Graziani e al piano superiore la Casa del ferroviere. Dovrebbe diventare un albergo. Prima di arrivare all’ultima fermata, per molti è stata una sorpresa scoprire come fosse l’interno del palazzo a Est dalla stazione, costruito per ospitare i ferrovieri e le loro famiglie. Infine, eccoci alla stazione in buona parte ristrutturata e restaurata, capolavoro dell’architetto ungherese Ferenc Pfaff, che di grandi stazioni ferroviarie ne progettò ben 39. C’è di nuovo l’atmosfera degli antichi fasti, anche guardando dall’altra parte del viale, verso il Museo civico (ospitato dal Palazzo dell’ex Zuccherificio) e quello d’Arte moderna e contemporanea con l’ingresso dell’“Art kvart”, il nuovo cuore artistico di Fiume. Scopriamo così, visitando come turisti la propria città, che ci sono tante cose seducenti che ci aiutano a chiudere un occhio davanti a spettacoli che preferiremmo non vedere. Oggi si progetta la nuova ferrovia, mentre il porto cresce di continuo e con lui la speranza che anche Fiume possa tornare a crescere.

La chiesa dei Cappuccini e palazzo Ploeh

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