Dott. Bressan: «La Regione non offre una strategia»

Il presidente del Coordinamento dei medici di famiglia a livello nazionale incontrerà oggi Zlatko Komadina per affrontare il tema

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Dott. Bressan: «La Regione non offre una strategia»
La Casa regionale della salute gestisce 79 ambulatori, mentre 85 sono convenzionati. Foto: GORAN KOVACIC/PIXSELL

“La situazione inerente alla carenza di medici di famiglia continua a tenere banco, anche perché tende a diventare sempre più difficile e a peggiorare nei prossimi anni. Nell’affrontare questo tema il presidente della Regione, Zlatko Komadina, ha fornito dei dati che non corrispondono a quella che è l’attuale situazione”, ha dichiarato il dott. Leonardo Bressan, presidente del Coordinamento dei medici di famiglia a livello nazionale (KoHom), che oggi incontrerà Komadina per discutere sul da farsi.

Il dott. Leonardo Bressan.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Innanzitutto, le specializzazioni sono 20 e non 22, di cui 12 per i medici di famiglia. Purtroppo ne sono state attivate soltanto due, anche se vengono finanziate dal Ministero della Sanità. Queste specializzazioni, però, riguardano i medici che già lavorano negli ambulatori della Casa della salute, mentre per le altre bisognerà attendere almeno 4-5 anni prima che vengano attuate. Troppo tardi. La situazione che si è venuta a creare e che è destinata a peggiorare, dimostra che non c’è un programma né una strategia per risolverla. La Regione non è disposta a concedere agli ambulatori convenzionati i mezzi finanziari per le specializzazioni, anche se sono stati assicurati dal Ministero e i medici di famiglia non sono in grado di sostenere la spesa. Intanto, delle 12 aggiudicate, sono in corso soltanto due”, ha spiegato Bressan.
Parlando dell’eventuale chiusura di un determinato numero di ambulatori, il presidente del KoHom ha spiegato che la Casa regionale della salute conta 79 ambulatori, mentre 85 sono convenzionati. “Certamente non chiuderanno gli ambulatori sulle isole o nel Gorski kotar dove lavorano medici giovani, indipendentemente dal numero di pazienti. Il 60 p.c. degli abitanti è in cura da un medico convenzionato. Un terzo dei medici che gestiscono questi ambulatori è prossimo alla pensione. È errato affermare che molti di questi continueranno a lavorare, perché è il Ministero che deve approvare tale decisione prolungando il contratto per un anno e allo scadere per un altro anno ancora. Per cui, nulla è certo”, ha proseguito Bressan.
Ha sottolineato, inoltre, che dei 79 ambulatori gestiti dalla Casa della salute, 12 contano meno di 1.000 assicurati. Degli 85 convenzionati, invece, questa situazione riguarda soltanto due. In media, gli ambulatori convenzionati contano il 15 p.c. di pazienti in più rispetto a quelli della Casa della salute e sono in attivo rispetto a quelli della Casa della salute, che invece sono in passivo. I medici convenzionati hanno un contratto con l’Istituto per l’assicurazione sanitaria (HZZO), mentre gli spazi vengono dati in affitto dalla Casa della salute.
Da noi interpellato sul progetto ministeriale pilota delle visite di controllo sistematiche per tutti, Bressan ha detto che innanzitutto sono pochissime le persone che non hanno scelto il medico di famiglia, come pure quelle che non lo hanno contattato negli ultimi due anni. “Nuovamente il peso ricadrà sulla categoria. Non ho alcuna informazione in merito e non saprei dire chi e quando potrà trovare il tempo di occuparsi di questi controlli”, ha concluso.

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