Donne sempre in prima fila

Lanciati incisivi messaggi in occasione della Marcia notturna, organizzata nella ricorrenza

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Donne sempre in prima fila
L’iniziativa svoltasi a Fiume. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Si è svolta ieri sera, in concomitanza con la Giornata internazionale della donna, la sesta marcia pacifica intitolata “Combatto come una femmina” (“Borim se ko žensko”), organizzata dall’iniziativa cittadine e cittadini di Fiume in collaborazione con le associazioni per la parità sociale, SOS, Pariter e Lori. La marcia, alla quale hanno partecipato anche tanti uomini, ha preso il via dal ponte dinanzi all’albergo Continental ed è proseguita fino a piazza Adria, dove ai presenti si sono rivolte Greta Grakalić Rački, Iva Davorija e Mirela Pašić della SOS. Quest’anno l’incontro è dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio, crimine per cui la Croazia si trova ai vertici europei. “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la Croazia occupa il terzo posto in Europa in quanto al numero di donne uccise rispetto al numero degli abitanti. Inoltre, il numero degli atti criminali nei confronti delle donne da parte di persone vicine a loro, si è triplicato negli ultimi 7 anni. Dei 26 casi di omicidio, la metà riguardava le donne. Siamo del parere che il sistema non funzioni a dovere e lo raccontano i dati. I casi di violenza non vengono risolti in maniera snella e spesso vengono trattati come semplici trasgressioni anziché crimini. Vogliamo porre fine a questo sistema, che evidentemente non tutela le donne”, ha puntualizzato Jelena Androić a nome degli organizzatori.

Greta Grakalić Rački ha dichiarato che ogni terza donna, nel corso della sua vita, ha subito violenza fisica o sessuale e che ogni ventesima è sopravvissuta a quest’ultima. “Mi chiedo come sia possibile allora che ci siano uomini che pregano in ginocchio invocando la totale castità del gentil sesso? Basta!”, ha tuonato Grakalić Rački.
Iva Davorija, invece, ha citato parte del testo scritto da Christine de Pizan agli inizi del XV secolo, che già allora lottava contro il patriarcato e le imposizioni fatte alle donne. Infine, Mirela Pašić ha invitato tutti a combattere per un futuro migliore. “Non si tratta soltanto di una questione femminile, ma di diritti umani. Ognuno di noi merita una vita dignitosa e nessuno di noi ha il diritto di rubare la libertà altrui”, ha concluso.
All’evento hanno aderito un centinaio di persone presentatesi con cartelloni con messaggi ben chiari contro le restrizioni, il patriarcato e la contestazione dei diritti delle donne.

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