Conducenti «Autotrolej»: confermata la protesta

Un sindacato è al tavolo delle trattative, l'altro, non rappresentativo (per ora), trascina in Corso il malcontento crescente dei lavoratori

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Conducenti «Autotrolej»: confermata la protesta
Sempre meno autobus per le strade della città. Foto: GORAN ZIKOVIC

Due sindacati, due linee di condotta. Risultato: per la prima volta i dipendenti dell’azienda di trasporti pubblici “Autotrolej” scenderanno in piazza, in questo caso in Corso, più precisamente davanti al municipio. L’iniziativa è stata avviata dal Sindacato autonomo dei lavoratori della Croazia, sigla NSRH, che al momento non partecipano al processo in corso per la firma del contratto collettivo, condotto dal Sindacato dei conducenti e operatori nel traffico che al momento è quello rappresentativo.
Alle 11.15 dal Corso verranno mandati dei messaggi all’indirizzo del datore di lavoro e dei suoi fondatori, tra cui il più importante è la Città di Fiume. “Noi non chiediamo, ma pretendiamo paghe dignitose per i lavoratori”, ci ha detto ieri Marina Palčić, presidente del NSRH che organizza la manifestazione di protesta aggiungendo: “ci fermeremo lì per mezz’ora circa, il tempo necessario per far sentire la nostra voce”. Il tutto avviene alla vigilia del giorno per la riflessione, del silenzio elettorale, ma i rappresentanti del NSRH respingono ogni connotazione politica a loro attribuita.
L’altro sindacato, quello che da settimane si trova dietro al tavolo delle trattative, non sostiene la protesta, ma allo stesso tempo non impedisce ai propri membri di aderirvi: “È vero, non abbiamo ancora raggiunto un accordo soddisfacente con il datore di lavoro, però desideriamo seguire una linea diversa per raggiungere i nostri obiettivi. Il 10 per cento di aumento della base di computo non ci soddisfa. Si tratta di un’offerta insufficiente. Sarebbe auspicabile arrivare all’aumento del 20 per cento per tutti i dipendenti. Se accettassimo l’offerta del 10 per cento, i conducenti si ritroverebbero in busta paga soltanto 150 euro in più. Tra le nostre richieste c’è quella di portare all’85 per cento l’indennizzo per chi è in cassa malati. Oggi ammonta al 70 per cento dello stipendio. Inoltre, il lavoro domenicale dovrebbe venire pagato il 100 e non il 40 per cento in più”.
Mentre le trattative sono destinate a continuare nei prossimi giorni, la protesta viene confermata. Nonostante le differenze di approccio alla questione, entrambi i sindacati chiedono le stesse cose, consapevoli della necessità di creare i presupposti per rendere più attraente svolgere la professione del conducente nell’”Autotrolej”. Attirarne dei nuovi non sarà semplice, ma nemmeno trattenere quelli che ci sono già. Sono in tutto 250, costretti a lavorare spesso sette giorni su sette e a superare talvolta il limite consentito dalla legge per quanto riguarda le ore di lavoro straordinario. In passato erano molti di più, oltre 400 una ventina di anni fa. A causa della mancanza di personale, le linee urbane e suburbane hanno già subito dei tagli al numero di corse e oggi, praticamente tutti i giorni, ne viene cancellata almeno una.

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