«Caso Komadina». Finisce l’anno, non la telenovela

Ricevimento dell’SDP per tirare le somme

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«Caso Komadina». Finisce l’anno, non la telenovela
Siniša Hajdaš Dončić. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Al Grand hotel “Bonavia” si sono dati appuntamento, ieri sera, i membri della sezione regionale del Partito socialdemocratico, un incontro consueto alla fine dell’anno per tirare le somme e per pianificare il futuro. Come ospite è intervenuto il vicepresidente a livello nazionale, Siniša Hajdaš Dončić, come padrone di casa il capo della sezione regionale, Ivica Lukanović. Presenti sindaci e vicesindaci, non pervenuto Zlatko Komadina, presidente della Regione e veterano nelle file dell’SDP.
I media sono interessati al rapporto che c’è, o che non c’è, tra Komadina e il suo partito d’appartenza. La sua è un’assenza pesante in un evento come quello di ieri. Si è prossimi al divorzio oppure si è vicini a un accordo per rinnovare il sostegno reciproco tra le due parti? “Non so dirvi il motivo per il quale non sia venuto. Avrà avuto, forse, altri impegni. Ce ne sono parecchi in questo periodo. In merito al nostro rapporto, se me lo chiedete, posso dirvi che gli abbiamo lasciato la porta spalancata, anche se certi media sostengono che egli sia prossimo a uscire dal partito. Siamo disposti ad assegnargli una posizione di rilievo nella lista per le prossime elezioni affinché dia una mano al partito che lo ha sempre sostenuto e del quale è un esponente importante. Il nostro desiderio è che rimanga tra di noi, ma aspettiamo una risposta definitiva, che dovrebbe arrivare in tempi brevi”.
Queste sono le parole con cui Ivica Lukanović, per nulla sorpreso, ha risposto alla nostra domanda, peraltro inevitabile.
Mentre Hajdaš Dončić ha parlato soprattutto delle prossime elezioni politiche, sottolineando la minaccia dell’avanzare incontrollato delle corporazioni nel Sistema sociale del Paese, Lukanović ha fatto riferimento ai rapporti interni constatando che, finalmente, non si litiga più e che le file si sono consolidate. È stata riproposta la parola d’ordine della campagna che è “dignità”: “È il tema cruciale attraverso il quale andiamo a chiederci se le istituzioni facciano la loro parte per prestare i servizi nei confronti dei cittadini. La risposta a questa domanda potrebbe consentire di arrivare alle soluzioni dei problemi”.

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