Andrej Marochini. Sorgenti inesauribili (foto)

A colloquio col direttore della ViK in occasione della Giornata mondiale dell’acqua

0
Andrej Marochini. Sorgenti inesauribili (foto)
Andrej Marochini alla sorgente Zvir. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Secondo diversi studi, una persona media nel mondo occidentale consuma circa 200 litri di acqua al giorno. Questo consumo include l’acqua potabile, l’acqua utilizzata per cucinare, lavare, pulire e per l’igiene personale.

Tuttavia, è importante notare che questo dato può variare in base alle abitudini individuali e locali. Cosa abbiamo noi di speciale? Non sappiamo con precisione quanta ne consumiamo, ma sappiamo che tutta quella che consumiamo a Fiume e nelle località limitrofe è tutta acqua potabile. Per un fatto di risparmio, c’è chi raccoglie quella piovana per usarla per irrigare il giardino. Quando ci confrontiamo con i Paesi più ricchi non ci rendiamo conto di poter disporre di un lusso per molti inimmaginabile. L’acqua di rubinetto, oltre a essere potabile, qui da noi è anche buona. Inoltre, ne abbiamo tanta, durante tutto l’anno, anche d’estate quando non piove per settimane o mesi. Fiume, più precisamente la sorgente Zvir, quella principale, ne ha da vendere e durante l’alta stagione turistica è indispensabile, insostituibile, per l’Abbaziano.

Quanto ci costa…
Una famiglia media spende una ventina di euro al mese per l’acqua potabile e per lo smaltimento delle acque reflue, cioè quanto paghiamo abitualmente agli operatori delle telecomunicazioni per usare Internet in casa.
Ci costa in altri termini e ne siamo consapevoli soprattutto in questi ultimi mesi in cui si scava un po’ ovunque in città, con particolare riferimento alle vie del centro. Via Adamich è completamente chiusa al traffico e il regime di circolazione ci costringe a cambiare le nostre abitudini. Paghiamo, quindi, anche con la pazienza. Ci stiamo abituando a una situazione che, comunque, dovrà pur terminare?

Attività frenetica
Abbiamo incontrato Andrej Marochini, direttore della municipalizzata Vodovod i kanalizacija (ViK), mai così presente sui media: “Sembra che i cittadini abbiano compreso l’importanza di ciò che stiamo facendo e si sono adattati alla situazione. Se non vi è grande necessità si evita di scendere in centro nelle ore di punta, oppure vengono scelte vie alternative.
La gente può notare oggi che c’è attività frenetica nei cantieri. Nei primi giorni ci sono state molte lamentele. Forse non tutti sono stati informati su ciò che accadeva. Ci sono state situazioni, inoltre, in cui nei cantieri non c’erano operai al lavoro, se non pochissimi. Ci sono momenti in cui non è necessario che ci sia qualcuno. Per esempio, quando le tubazioni vengono collegate servono alcuni giorni per collaudarle. In ogni caso, ci si lamenta meno”.

Problemi inevitabili
Già che ci siamo, facciamo il punto della situazione. Vi sono stati dei rallentamenti e le dinamiche delle operazioni non seguono sempre le previsioni. “Avevamo annunciato che i lavori in via Adamich si sarebbero conclusi entro la fine di settembre e sono ancora convinto di poter rispettare questa scadenza. Quando siamo partiti con la posa delle condutture con il metodo del microtunneling dalla mensa Index verso Est, abbiamo incontrato un ostacolo.

Uno scoglio rallenta i lavori
Qui una volta c’era il mare e si prevedeva che l’intero percorso sarebbe stato composto da terrapieno. Invece, all’altezza della chiesa dei Cappuccini, abbiamo incontrato uno scoglio. Questo ha rallentato le operazioni. Una settimana fa abbiamo superato questo segmento particolarmente duro e ora stiamo proseguendo molto più velocemente”, spiega Marochini.
Il collettore, lo ricordiamo, viene inserito a segmenti nel sottosuolo parallelamente alla strada, a 4-5 metri di profondità, preceduto dalla testa di scavo. Questo metodo consente di evitare gli scavi in superficie e di danneggiare le altre infrastrutture che si trovano a una profondità inferiore.
Oltre al collettore per le acque reflue vengono posati anche segmenti di acquedotto, usando lo stesso metodo, visto che occorre farlo passare sotto la linea ferroviaria all’altezza del sottopassaggio.
Nel mese di giugno dovrebbe essere percorribile anche la corsia settentrionale. I macchinari verranno quindi trasferiti in via Adamich.

Ricchezza da proteggere
La rete fognaria viene rifatta e ampliata in funzione della tutela delle acque sotterranee che alimentano le generose sorgenti. “Dobbiamo pensarci, tenendo conto, tra l’altro, dei cambiamenti e di un futuro andamento demografico. Nonostante tutto, oggi l’acqua che attingiamo è di buona qualità e richiede poco trattamento, priva di metalli pesanti. Per salvaguardare questa ricchezza occorre predisporre una rete fognaria efficiente che copra il maggior numero possibile di utenze”, aggiunge Marochini, riferendosi alla situazione attuale e ai margini di miglioramento.

Acqua potabile al 99,8%
L’acqua potabile è disponibile per il 99,8 per cento degli abitanti. Sono scoperte soltanto delle piccole frazioni remote. La copertura con la rete fognaria è oggi del 75 per cento, mentre con il progetto dell’Agglomerazione si dovrebbe arrivare al 92 per cento.
Fiume è coperta al momento per oltre l’80 per cento. Complessivamente, con questo progetto epocale per le infrastrutture locali, verranno allacciati circa 30mila abitanti.

La Fiumare nei pressi della Cartiera.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
La sorgente della Fiumara: una benedizione per la città.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ
I lavori in via Adamich.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Attività frenetica in tutti i cantieri.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display