Venezia-Lussinpiccolo, il futuro nasce dalle idee

Europa Adriatica Nordest. Visita al MOSE, all’Arsenale e all’aeroporto Nicelli per parlare di collegamenti tra il Veneto e il Quarnero. Ancora una volta emerge il ruolo della CNI nelle relazioni transfrontaliere tra la Croazia e l’Italia

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Venezia-Lussinpiccolo, il futuro nasce dalle idee
Foto Moreno Vrancich

Il futuro nasce dalle idee. Prima che questo si realizzi è infatti necessario immaginarlo. In questo contesto un ruolo determinante per il futuro di Venezia e ancor più di Lussinpiccolo verrà giocato dalla mente di Vittorio Baroni. Il coordinatore del progetto Europa Adriatica Nordest è un visionario che vuole unire, o per meglio dire ritornare a unire, queste due aree dell’Adriatico, che cent’anni fa erano già collegate sia via mare che via terra.

Appuntamento alla Fenice

Baroni non è però uno di quei visionari che buttano un sacco di idee per aria come un vulcano erutta la cenere. Niente affatto, egli passa subito alla progettazione per andare poi spedito verso la realizzazione. È così che nella seconda giornata di questo progetto ha riunito in una sala del celebre teatro veneziano La Fenice, tutti i soggetti interessati ad avviare una complessa rete di rapporti fra Lussinpiccolo e Venezia. Si è parlato così della possibilità di ripristinare un collegamento marittimo fra le due località, con i rappresentanti delle due Città che hanno espresso le loro rispettive necessità, con dei progettisti europei che hanno parlato di come si possano attingere a dei fondi per finanziare una linea, anche mediante i progetti Interreg Italia-Croazia, ed economisti che hanno valutato la sostenibilità del progetto, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche commerciale.

Collegamenti diretti

Durante i discorsi, Sanjin Zoretić, presidente della Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo e rappresentante, in quest’occasione della località quarnerina, ha fatto emergere come ci sia un interesse concreto per portare sull’isola di Lussino tutta una serie di turisti, in modo particolare fuori dal principale periodo turistico. Ha puntualizzato inoltre che i lussignani hanno anche un altro interesse, testimoniato dall’esito di un sondaggio promosso dalla Comunità nel quale che si chiedeva loro se volessero riavere il collegamento diretto con Venezia. Dall’altro lato Massimiliano De Martin, assessore all’ambiente con delega allo sviluppo sostenibile del Comune di Venezia, ha spiegato come il progetto vada inserito in un contesto più ampio di quello legato al semplice trasporto delle persone, intavolando un discorso nel quale si è subito inserito Alberto Lisatti, responsabile dell’Area Sviluppo Traffici, Logistica e Intermodalità del Porto di Venezia, che ha già collaborato sia con la Jadrolinija che con la Croatia Line. Ebbene anche il suo parere di esperto è andato nella direzione di creare sin da subito un legame che non si basi soltanto sul trasporto turisti, ma anche su degli scambi commerciali. Le specificità dei due territori fa sì che questi scambi commerciali si possano sintetizzare nella vendita a Lussino di tutta una serie di prodotti made in Italy di prima qualità. A spiegarlo è stata Laura Tozzato, rappresentante di Coldiretti Veneto, che si occupa direttamente della valorizzazione dei prodotti della filiera agroalimentare locale e della loro vendita diretta. Capite dunque come si parli sì di una semplice linea che andrebbe a collegare due località, ma il discorso sia molto più ampio.

La visita al teatro La Fenice

Legami forti

Una parte importante viene giocata anche dalla Comunità Nazionale Italiana. Per questo motivo all’evento non poteva mancare l’Unione Italiana, rappresentata dal presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, il quale ha spiegato come questo progetto andrà a inserirsi in un contesto specifico e permetterà non solo una crescita economica ma anche culturale e sociale. A questo proposito Baroni ha ricordato come ci siano moltissime persone in Veneto che hanno dei legami molto forti con le isole di Cherso e di Lussino, con vari di loro che hanno conservato casa sulle isole quarnerine o che hanno qualche membro della famiglia rimasto là. I motivi d’interesse sono dunque innumerevoli.

Foto ricordo in piazza San Marco

Clima e know how

Un discorso completamente diverso, ma che si inserisce anch’esso nell’Europa Adriatica Nordest è quello del trasferimento del know how italiano in materia di ingegneristica per far fronte ai problemi di allagamento che si vedono ormai sempre più spesso sulle rive di Lussinpiccolo. A subire i danni dei cambiamenti climatici è anche la sede stessa della Comunità degli Italiani, come pure tutta una serie di strutture. Per cercare di trovare una soluzione a questo problema nel mese di giugno una serie di ingegneri veneti si è recata a Lussino, raccogliendo dati e analizzando la situazione. “L’idea iniziale era quella di applicare un sistema simile al MOSE, ma analizzando i dati abbiamo capito che l’origine del problema era diverso e che dovranno essere dunque altre le soluzioni da applicare”, ha spiegato Francesca Domeneghetti, ingegnere capogruppo del progetto.

La comitiva all’ingresso ne centro direzionale del MOSE

Visita all’Arsenale e al MOSE

La tappa successiva di questa trasferta di 48 ore è stata all’Arsenale, dove per centinaia di anni venivano costruite le flotte della Serenissima, quando diffondere i segreti dell’Arsenale all’estero era punito con la morte, tanto gelosi erano i veneziani delle loro tecniche. Ieri Manuela Manfredi, direttore generale Thetis, ha parlato invece di tutti i segreti legati alla lotta al cambiamento climatico, con il MOSE che è la punta di diamante di una lunga serie di progetti e attività volte a migliorare la vivibilità della laguna Nel pomeriggio gli incontri sono proseguiti con una visita guidata al MOSE, dove Hermes Redi direttore del Consorzio Venezia Nuova ha portato i partecipanti di Europa Adriatica Nordest a una profondità di circa 27 metri sotto il livello del mare, ossia praticamente sotto il fondo marino stesso, dove hanno sede i tunnel che ospitano i macchinari di una delle più grandi e complesse opere ingegneristiche di tutto il mondo.
L’ultima tappa è stata all’aeroporto Nicelli, il più antico scalo commerciale d’Italia. In questa sede si è parlato della possibilità di collegare Venezia e Lussinpiccolo anche via cielo. Ovviamente il numero di passeggeri non può essere lo stesso previsto via mare, ma considerando che il viaggio viene ridotto da 4 ore a circa 25 minuti c’è un tutto un pubblico di persone interessate a viaggiare in questo modo, indipendentemente dai costi o quasi. Ad esplorare queste possibilità c’era Lara Soldičić Vodarić, rappresentante di Jadranka tourizam, che oltre a gestire cinque alberghi e tante altre attività sull’isola di Lussino, detiene anche le quote di maggioranza dell’aeroporto dell’isola. E così, fra un volo sopra Venezia e l’altro, a bordo di un piccolo aereo da quattro posti, si è parlato di come costruire tutti assieme un futuro migliore.

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