Minoranze. Voto unanime per la ripartizione dei fondi

Il Consiglio nazionale delle etnie sulle risorse per l’autonomia culturale

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Minoranze. Voto unanime per la ripartizione dei fondi

ZAGABRIA | Ammontano a un totale di 36.005.177 kune le risorse destinate dal governo al Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia nel 2019. Al finanziamento dei programmi relativi all’autonomia culturale delle etnie nella sfera dell’informazione, dell’editoria e della cultura sono stati assicurati 34.605.157 kune. Alla CNI saranno destinati complessivamente 6.915.000 kune. L’importo più alto dopo quello spettante alla minoranza serba (circa 10 volte più numerosa), che ha incassato 9.780.000 kune. “Gli importi non dipendono dal numero degli appartenenti a una determinata minoranza, bensì dalla qualità dei programmi candidati”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Aleksandar (Saša) Tolnauer – riconfermato dal governo il 18 aprile scorso – nel corso della seduta dell’organismo. All’incontro, tenutosi ieri ai Banski dvori, la CNI era rappresentata dal vicepresidente del Sabor, il deputato Furio Radin (membro del Consiglio), e da Marin Corva, presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana (ospite). Alla riunione è intervenuto pure il direttore dell’Ufficio governativo per le minoranze nazionale, Alan Tahiri.

Tornare ai livelli del 2012

“Ritengo doveroso segnalare che tutte le minoranze hanno beneficiato di un aumento degli stanziamenti a loro favore”, ha rilevato Tolnauer. Ha ringraziato i deputati eletti nella XII Circoscrizione per l’impegno profuso al fine di ottenere l’incremento dei fondi a disposizione del Consiglio. “Spero – ha proseguito – che riuscirete a fare altrettanto anche quest’anno, in modo da consentirci di ritornare ai livelli del 2012”.
Al vaglio del Consiglio, ossia della Commissione giudicatrice, sono stati sottoposti oltre un migliaio di progetti. “Esaminare tutte le richieste non è stato semplice. Non dobbiamo scordarci che questo onere è gravato sulle spalle di sole cinque persone”, ha puntualizzato Tolnauer. Ha spiegato che i nomi dei membri della Commissione giudicatrice non sono stati resi pubblici per porli al riparo dalle varie lobby d’interesse. “Gestiamo il denaro dei contribuenti. È nostro dovere farlo con serietà e agire nella massima trasparenza”, ha fatto presente Tolnauer. A tale proposito ha ricordato che il Consiglio vigila con grande attenzione sull’impiego dei fondi. “Dobbiamo attenerci agli standard e alla buona prassi europea nella gestione dei fondi pubblici“, ha chiarito il presidente del Consiglio. Ha spiegato che è impensabile spendere queste risorse in modo non finalizzato o non rendicontare le spese. Le organizzazioni che non si attengono a questi principi sono tenute a rimborsare il denaro ricevuto e rischiano di essere estromesse dall’elenco dei potenziali beneficiari delle erogazioni per i successivi tre anni.

Voto unanime

La proposta di ripartizione delle risorse del Consiglio è stata approvata all’unanimutà. Le modalità di voto hanno suscitato il malumore di alcuni membri del Consiglio. Furio Radin ha criticato aspramente le disposizioni del Consiglio per la lotta al conflitto d’interessi. Quest’ultimo ha suggerito che i deputati eletti nella XII Circoscrizione non possano votare e dibattere i punti all’ordine del giorno delle sedute del Consiglio attinenti alle rispettive minoranze. “Non parteciperò al dibattito, ma voterò a favore dell’erogazione dei fondi destinati alla CNI. Se qualcuno reputa che io sia in conflitto d’interessi sono disposto ad ascoltare le sue argomentazioni e a illustrare le mie”, ha dichiarato Radin, ricordando che in Croazia (e Slovenia) l’Unione Italiana è per antonomasia l’interlocutore delle istituzioni per quanto concerne la CNI.

Elezioni per i Consigli

Nel corso della seduta, trasmessa in diretta dall’emittente televisiva N1, i membri del Consiglio hanno approvato il rapporto relativo all’impiego delle risorse ottenute in gestione nel 2018. Si è parlato anche delle elezioni per il rinnovo dei Consigli delle minoranze nazionali e dei Rappresentanti delle stesse in seno alle unità di autogoverno a livello locale e regionale. Agli elettori è stato lanciato l’invito a recarsi quanto più numerosi alle urne il 5 maggio.
Tolnauer ha definito importante il ruolo ricoperto dai Consigli e dai Rappresentanti al fine di favorire il coinvolgimento delle minoranze nazionali nei processi decisionali delle autonomie locali e regionali. Ha osservato che le modifiche apportate alla Legge elettorale hanno prodotto dei benefici. “Non dobbiamo accontentarci. C’è ancora tanta strada da fare”, ha affermato. Nel corso della discussione sono state avanzate diverse proposte vote a migliorare sia l’iter elettorale sia il ruolo dei Consigli e dei Rappresentanti: assicurare un maggiore spazio mediatico sulle emittenti radiotelevisive pubbliche, schede elettorali bilingui, sanzioni per le unità di autogoverno che dovessero ignorare gli input dei Consigli e dei Rappresentanti…
È stato fatto presente che i Consigli e i Rappresentanti costituiscono il terzo pilastro della Legge costituzionale sui diritti delle minoranze nazionali, probabilmente il più debole. Il deputato Veljko Kajtazi, alludendo forse alle risorse destinate ai Consigli e ai Rappresentanti delle minoranze nazionali, ha espresso l’opinione che i medesimi, tranne che nel caso di Zagabria, è “come se non esistessero”.

Bisogna essere in due

A sua volta Furio Radin ha osservato che i finanziamenti sono soltanto uno degli elementi da prendere in considerazione. “I Consigli e i Rappresentanti hanno un senso se sono messi nella condizione di poter consigliare le autonomie locali e regionali. Conosco pochi Consigli che consigliano e quasi nessuna amministrazione che li ascolti”, ha dichiarato il deputato della CNI al Parlamento croato. “Il dialogo – ha concluso Radin – è come il tango. Affinché abbia un senso è necessario essere in due!”.

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