Terrorismo, anche la Croazia innalza il livello d’allerta

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Terrorismo, anche la Croazia innalza il livello d’allerta

In seguito all’uccisione di due cittadini svedesi avvenuta il 16 ottobre scorso a Bruxelles per mano di un terrorista di origini tunisine (arrivato in Europa dopo essere sbarcato a Lampedusa nel 2011) l’Agenzia civile croata per la sicurezza e l’intelligence (SOA) ha incrementato il suo livello d’allerta. In margine alla cerimonia inaugurale della statale D403 a Fiume, i giornalisti hanno chiesto al primo ministro Andrej Plenković se nell’ottica dell’attentato compiuto nella capitale belga, ma anche dell’uccisione di un professore avvenuta il 13 ottobre scorso in un liceo di Arras (Francia) per mano di un ex studente di origini cecene già in precedenza finito nel radar dei servizi segreti – episodi avvenuti entrambi in seguito all’attacco terroristico lanciato il 7 ottobre scorso da Hamas contro Israele (operazione Alluvione Al-Aqsa) – ciò possa bastare.

“In contesti di questo tipo, di grande instabilità a livello globale, è normale aumentare il grado di allerta”, ha affermato Plenković. Il capo del governo ha osservato che il conflitto tra la Russia e l’Ucraina dura da oltre un anno e mezzo. Ha puntualizzato che l’attacco terroristico compiuto da Hamas ha generato “conseguenze enormi, non solo per Israele, bensì per tutto il Medio Oriente”. “Le ripercussioni dello scontro si fanno già sentire nei Paesi occidentali”, ha detto il premier riferendosi alle uccisioni dei due tifosi svedesi e del professore liceale francese. “Il terrorismo e l’estremismo si collegano a fatti di questo tipo in modo fulmineo. Per questo motivo è essenziale che tutti i nostri servizi di sicurezza vigilino con attenzione e con maggiore intensità la situazione rispetto a quanto avviene normalmente”, ha sottolineato il primo ministro che ai giornalisti ha dichiarato di non essere al corrente dell’esistenza d’informazioni attinenti a possibili attacchi pianificati ai danni della Croazia.

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