Slovenia. Presidenziali: Anže Logar e Nataša Pirc Musar al ballottaggio

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Slovenia. Presidenziali: Anže Logar e Nataša Pirc Musar al ballottaggio
Anže Logar. Foto: Roni Brmalj

Nessuno dei contendenti in corsa per l’incarico di Presidente della Repubblica di Slovenia ha ottenuto la maggioranza assoluta delle preferenze al primo turno elettorale. Il nuovo Capo dello Stato sarà scelto il 13 novembre. Al ballottaggio si sfideranno Anže Logar (34 p.c.) e Nataša Pirc Musar (27 p.c.) i due candidati più votati oggi. In Slovenia il Presidente della Repubblica svolge un ruolo prevalentemente formale, ma l’esito del voto potrebbe comunque avere ripercussioni per il governo di Robert Golob, leder del Movimento Libertà (GS) insediatosi nel giugno scorso alla guida dell’Esecutivo di centrosinistra.
Sono stati 1.694.430 gli elettori chiamati a scegliere il successore di Borut Pahor nel ruolo di Capo dello Stato. Le porte degli oltre 3.000 seggi elettorali si sono aperte questa mattina alle 7 e si sono chiuse alle 19. Stando ai dati forniti dalla Commissione elettorale di Stato (DVK) l’affluenza alle urne è stata del 43,72 p.c. Fino alle 16 avevano votato 589.261 persone, il 34,78 p.c. degli aventi diritto. Nel 2017 l’affluenza alla stessa ora fu del 32,02 p.c. Nel Capodistriano l’adesione (fino alle 16) è risultata inferiore rispetto a cinque anni prima. Nella circoscrizione Capodistria 1 si è fermata al 26,63 p.c. (nel 2017 fu del 37,02), a Capodistria 2 al 30,28 p.c. (41,08), a Isola al 25,98 p.c. (36,70) e a Pirano al 25,33 p.c. (34,77).
In lizza c’erano sette candidati: Janez Cigler Kralj (NSi), il sindaco di Kočevje Vladimir Prebilič (candidato del Partito verde Vesna), l’ex ministro degli Affari esteri e deputato Anže Logar (SDS), l’avvocatessa Nataša Pirc Musar (candidata indipendente), il deputato Miha Kordiš (Sinistra), l’europarlamentare Milan Brglez (sostenuto dall’SD e dal Movimento libertà) e Sabina Senčar (Resni.ca).
Stando allo scadenzario istituzionale il nuovo Presidente dovrebbe prestare giuramento il 23 dicembre, il giorno dopo la fine del secondo mandato quinquennale del Capo di Stato uscente, Borut Pahor, che ai sensi dell’ordinamento sloveno non poteva ricandidarsi.

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