Slovenia. Nubi fosche si addensano sul prossimo anno scolastico

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Slovenia. Nubi fosche si addensano sul prossimo anno scolastico

Il tasso di vaccinazione della popolazione in Slovenia rimane ancora lontano dal 65-70 per cento auspicato dal governo. Visto che al momento è stato immunizzato appena il 39,5 p.c. dei cittadini è tutt’altro che certo che entro l’autunno si riusciranno ad ottenere le percentuali che l’Esecutivo di Lubiana aveva pianificato. Nubi fosche si addensano anche sul prossimo anno scolastico e accademico in quanto finora una dose di siero è stata inoculata soltanto a 15mila ragazzi di età variante dai 12 ai 18 anni, ossia ad appena il 2 p.c. del totale. L’infettivologa Bojana Beović, responsabile del gruppo di lavoro governativo per la vaccinazione, ha sottolineato che alle autorità è stato raccomandato di introdurre il principio vaccinati, guariti, tampone negativo per l’ingresso in classe degli alunni a partire dal mese prossimo. Il governo però non ha preso ancora nessuna decisione in merito. A tale misura si oppongono i direttori delle scuole e il loro sindacato. Il provvedimento è considerato eccessivo e inattuabile; si pone pure la questione relativa a chi sarà chiamato a organizzare e pagare i tamponi da effettuare ad alunni e insegnanti nel caso in cui si desse seguito a tale proposta. Nelle ultime 24 ore, intanto, sono stati segnalati 216 nuovi casi di coronavirus con un tasso di positività dei tamponi dell’11,7 per cento, il maggiore negli ultimi due mesi e mezzo. Negli ospedali sono ricoverati 36 pazienti Covid, cinque in più rispetto al giorno precedente. In terapia intensiva si trovano sette malati. L’incidenza del contagio su 100mila abitanti per il periodo di 14 giorni si è attestata a quota 75,4. La media settimanale dei contagi giornalieri è salita invece a 126,3.

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