Severina. Amen e così sia…

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Severina. Amen e così sia…

Regina del pop balcanico, passato burrascoso filmino hard compreso, una causa di affidamento del figlio in atto con l’ex marito, allo spettacolare concerto di Zagabria, Severina Kojić, ex Vučković, in arte Severina, “Seve”, ha dato fuoco alle polveri della polemica “recitando” durante il live due preghiere: il “Padre nostro” e l'”Ave Maria”, accompagnata, passo, passo dal pubblico come se si fosse in Međugorje. Premesso che una persona possa dire recitare le preghiere che vuole o semplicemente pregare, declamare versi di Bibbia, Corano o Torah, oppure del Pinocchio di Collodi o della Divina Commedia, è noto quali sono i luoghi preposti per farlo e come farli se si tratta di cose intime, personali. Il palco di un concerto , in una mise tutt’altro che adeguata, con 15mila sconosciuti attorno sembra tutto fuorché un luogo per pregare, specie prima di esibirsi in canzoni, piacciano o no, che trattano delle banalità di ogni giorno. Allora perché esibirsi in preghiere gratuite. Si intuisce che sono arrivate a causa del delicato momento privato che sta passando e forse dalla presenza della madre tra il pubblico, ma non sono da ritenere scusanti giustificabili.
Viene da chiedersi, che messaggio avrà voluto inviare, far vedere al microcosmo croato all’“opinioncina pubblica” di essere una buon madre che crede nei valori cattolici e per questo da non punire affidando il figlio al padre?
Quando è esploso lo scandalo del filmino hard il giorno dopo si è presentata in TV in studio vestita completamente di bianco (come dire sono pulita, linda). Crediamo profondamente che Severina sia un’ottima madre la quale lavorando sodo nel suo campo (piaccia o non piaccia la sua musica) saprà lottare per avere causa vinta e garante di un futuro radioso per il piccolo. Come tante madri a ogni latitudine del mondo. Severina, questo lo sa, è un personaggio pubblico dal forte impatto sul pubblico che la segue (musica poco impegnata, ma di grande effetto che flirta col turbk-folk). Voler esprimere la sua devozione a Dio e ai valori che il credo porta con sé in maniera così plateale è stato un passo falso, un errore di percorso, ma non perché sia credente e probabilmente praticante, soltanto perché ha abusato della sua popolarità per scopi personali, a fare da contorno in una contesa legale in cui, per chi pensa a mente lucida e fredda con un po’ di savietà, quanto fatto nulla le darà e tantomeno toglierà.
E in quanto madre, onestamente facciamo il tifo per Severina affinché abbia in affido il figlio com’è naturale che sia (salvo rare eccezioni della vita). Irrita di più il silenzio della Chiesa ufficiale…

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